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Ambrì Piotta

Solidità e pazienza, l’Ambrì ha gli ingredienti per piegare il Ginevra

I biancoblù si fanno preferire dal secondo periodo e, pur non trovando il gol nei loro momenti migliori, non si scompongono e trovano infine le giocate vincenti

Solidità e pazienza, l’Ambrì ha gli ingredienti per piegare il Ginevra

AMBRÌ – GINEVRA

2-0

(0-0, 0-0, 2-0)

Reti: 45’59 Dauphin (Pestoni, Spacek) 1-0, 53’30 Heim (Pestoni, Formenton) 2-0

Note: Gottardo Arena, 6’259 spettatori
Arbitri: Borga, Dipietro; Cattaneo, Fuchs
Penalità: Ambrì 1×2, Ginevra 5×2 + 1×20

Assenti: Zaccheo DottiTommaso De LucaDiego Kostner (infortunati), Jakob Lilja (sovrannumero), Simone Terraneo (Nazionale U20)

AMBRÌ – Ha disputato una prova paziente e ben strutturata l’Ambrì Piotta, in cui la squadra di Cereda ha ribadito di non essere ancora al suo massimo in termini di esecuzione, ma sicuramente è tornata ad uno standard importante per quanto riguarda maturità e carattere.

La partita contro il Ginevra non è infatti stata semplice, con un primo tempo un po’ “balbettato” – ed in cui a rendersi pericolosi sono stati solo i granata – ed un secondo periodo nettamente con una marcia in più ed un gioco orientato maggiormente sulla porta avversaria, ma con la macchia di non aver trovato la rete nei propri momenti migliori.

Dauphin e compagni non hanno però commesso l’errore di cercare il gol a testa bassa, ma hanno continuato a proporre un gioco ben strutturato e che ha tenuto i campioni svizzeri al largo di Juvonen, riuscendo poi finalmente a fare breccia proprio con il centro canadese ad inizio terzo tempo.

La rete è arrivata sulla scia del quarto powerplay di serata non sfruttato, ed effettivamente se si vuole cercare una critica alla prestazione di giovedì, questa la possiamo trovare nelle fasi di superiorità numerica che hanno fatto fatica ad installarsi oppure a generare conclusioni pericolose verso l’ottimo Olkinuora. Appena cinque infatti i tiri in porta durante queste fasi, di cui forse un paio pericolosi anche a risultato della tendenza spesso a cercare il passaggio di troppo.

La solidità dell’Ambrì Piotta è dunque partita dalla difesa, con il Servette – che dopo pochi secondi ha perso per infortunio Winnik – capace di impegnare seriamente uno Juvonen subito sul pezzo soprattutto nel primo tempo, mentre per i restanti 40 minuti gli interventi del finlandese sono stati maggiormente “di routine” grazie al buon lavoro dei suoi compagni.

E questo non era scontato, perché con il nuovo infortunio che ha fermato Kostner – in molti si ricorderanno il tiro bloccato a Davos con un pattino – ed il rientro di capitan Grassi lo staff ha dovuto ridisegnare per l’ennesima volta gli equilibri del lineup, mettendo inoltre sul ghiaccio una squadra che sin dall’inizio ha differito rispetto al foglio partita.

Complessivamente tutti i blocchi hanno vissuto i loro momenti di spinta offensiva – basti pensare che tutti gli attaccanti tranne Douay hanno fatto registrare almeno un tiro in porta – ma è stata probabilmente la linea formata da Heim, Formenton e Pestoni a macinare gioco con più costanza e a recuperare anche un buon numero di dischi in forecheck oppure a risultato di battaglie.

Non un caso dunque che sia stato proprio Heim a trovare il raddoppio che ha messo in cassaforte la vittoria per i leventinesi, con il centro che è finalmente tornato a segnare dopo quasi due mesi (14 partite) dall’ultima rete. Un’iniezione di fiducia che unita alla prospettiva di giocare in maniera più rilassata alla Coppa Spengler potrebbe fargli bene, così come all’autore dell’altro gol di serata Dauphin, pure lui in timida crescita ma ancora lontano dal giocatore ammirato ad inizio stagione.

Significativa anche l’ultima fetta di partita, in cui l’Ambrì si è ritrovato a difendere il doppio vantaggio da un assalto ginevrino che di fatto non è mai stato imbastito. Una volta incassato il 2-0 gli ospiti sono infatti riusciti a tirare solamente una volta (!) verso Juvonen negli ultimi sette minuti di gara – un appoggio di Honka dalla blu – e questo ben riassume come i biancoblù abbiano controllato senza affanni gli avversari, a cui non è inoltre stato concesso nemmeno un powerplay.

Il successo è dunque arrivato a risultato di una partita forse non trascendentale, ma molto matura e paziente nel suo sviluppo, con un buono sforzo di squadra ed una struttura dei cinque giocatori in pista che è stata ritrovata dopo alcune sbandate nell’uscita di Davos. Ora si tratterà di portare questi ingredienti anche nella trasferta di Langnau, prima di tornare ad assaporare l’atmosfera festosa della Coppa Spengler.


IL PROTAGONISTA

Inti Pestoni: Non ha ottenuto alcun gol, ma gli assist delle due reti leventinesi portano entrambi la sua firma e ben riassumono una prova che per il ticinese è stata caratterizzata da continuità e sostanza. Sarebbe interessante avere la statistica dei dischi recuperati dall’attaccante, sicuramente parecchi a risultato di un impegno a tutta pista che si è ben combinato nella linea completata da Formenton e Heim.


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HIGHLIGHTS

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