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Solidi e forti in ogni reparto, anche questa stagione gli ZSC Lions sembrano imbattibili

Tornato a vincere il titolo dopo alcune annate deludenti, il gruppo di Crawford non ha cambiato praticamente nulla e si presenta come la grande favorita. A Zurigo non si cercano i fuochi d’artificio, ma un’incredibile solidità

L’inizio della stagione 2024/25 di NLA si sta avvicinando a grandi passi, ed anche quest’anno HSHS vi darà una completa panoramica di tutte le squadre che compongono il massimo campionato svizzero.

Giorno dopo giorno troverete sulle nostre pagine commenti e analisi dei vari club, a cui abbiamo aggiunto un nostro pronostico di posizione in classifica al termine della regular season.


ZSC LIONS

La rosa 2024/25

PORTIERI
Simon Hrubec (🇨🇿), Robin Zumbühl

DIFENSORI
Timo Bünzli, Patrick Geering, Santtu Kinnunen (🇫🇮), Dean Kukan, Mikko Lehtonen (🇫🇮), Christian Marti, Jan Schwendeler, Dario Trutmann, Daniil Ustinkov, Yannick Weber

ATTACCANTI
Sven Andrighetto, Nicolas Baechler, Rudolfs Balcers (🇱🇻), Chris Baltisberger, Jesper Fröden (🇸🇪), Marlon Graf, Derek Grant (🇨🇦), Joel Henry, Denis Hollenstein, Juho Lammikko (🇫🇮), Denis Malgin, Willy Riedi, Vinzenz Rohrer, Justin Sigrist, Yannick Zehnder


(PostFinance/KEYSTONE/Ennio Leanza)

La nuova stagione arriva senza troppe novità per gli ZSC Lions, ed il motivo è presto spiegato. Assoluti dominatori dell’ultimo campionato – e semplicemente troppo solidi e tecnicamente attrezzati per essere battuti – per gli zurighesi l’unica mossa logica da compiere una volta terminati i festeggiamenti per l’11esimo titolo della loro storia era quella di confermare l’intero gruppo e ribadire le proprie ambizioni.

Una sensazione questa che a Zurigo si rincorreva da alcuni anni, perché dopo il successo ottenuto nel 2018 vi erano state alcune stagioni condite da indesiderati bocconi amari, come una prima annata non brillante alla Swiss Life Arena oppure la clamorosa rimonta subita un anno prima in finale dallo Zugo dopo un vantaggio nella serie di 3-0.

Per i Lions era insomma tornato il momento di badare al sodo, ed è quello che ha fatto coach Marc Crawford con il suo gruppo. La squadra a disposizione del canadese era sulla carta nettamente la più forte del torneo – ma questo era vero anche l’anno precedente – ma nulla è stato lasciato al caso, e nemmeno troppo all’estro dei singoli.

L’incredibile successo e concretezza ottenuti sin dalla regular season – impressionante come solamente in 9 occasioni su 52 la squadra abbia lasciato il ghiaccio senza punti in tasca – si è infatti basato su approccio solidissimo in entrambe le fasi di gioco.

In termini di spettacolarità infatti le partite dello ZSC non sempre hanno suscitato entusiasmo, ma per gioco gli avversari venivano battuti in maniera spietata, concedendo pochissime opportunità dalle parti dall’ottimo Hrubec e trasformando in dischi pericolosi anche le azioni offensive tendenzialmente di routine. C’era insomma tanta solidità e consapevolezza della propria forza, e poi la classe e velocità d’esecuzione dei singoli portava il tutto ad un livello che nessuna avversaria poteva pareggiare.

Il dominio in regular season – 109 punti complessivi – si è tradotto anche nei playoff, con le prime due serie vinte per 4-0 e poi una finale andata in maniera anche un po’ inaspettata sino a Gara 7. Anche in quel momento però, pur riconoscendo al Losanna i suoi grandi meriti, era chiaro che a vincere sarebbero stati gli ZSC Lions. Pure in quell’ultimo match infatti nessun fuoco d’artificio, ma tanta solidità ed una fase difensiva ermetica.


ARRIVI
Santtu Kinnunen (D, Charlotte Checkers)

PARTENZE
Simon Bodenmann (F, ritiro)
Benjamin Quinn (D, Rapperswil)
Reto Schäppi (F, Kloten)
Phil Baltisberger (D, Langnau)
Ludovic Waeber (G, Kloten)
Jeffrey Meier (G, Olten)
Scott Harrington (D, Springfield Thunderbirds)

STRANIERI
Mikko Lehtonen (D, 🇫🇮)
Juho Lammikko (F, 🇫🇮)
Jesper Fröden (F, 🇸🇪)
Simon Hrubec (G, 🇨🇿)
Derek Grant (F, 🇨🇦)
Rudolfs Balcers (F, 🇱🇻)
Santtu Kinnunen (D, 🇫🇮)


(PostFinance/KEYSTONE/Walter Bieri)

Il mercato estivo non ha scalfito questo gruppo, che ha visto unicamente l’innesto del difensore finlandese Santtu Kinnunen – che immaginiamo svolgerà il ruolo di settimo – e la partenza di elementi comunque finiti nella parte bassa del lineup, come Simon Bodenmann (ritiro), Reto Schäppi (passato al Kloten) oppure Phil Baltisberger (Langnau).

La squadra riparte da un reparto difensivo che è senza troppi dubbi tra i migliori della lega, forte di due difensori solidi e produttivi come Mikko Lehtonen e Dean Kukan che sono tra i top in assoluto, a cui si aggiungono Christian Marti, Patrick Geering e Yannick Weber che assicurano grandissima solidità. In caso di infortuni o per mantenere tutti freschi Kinnunen rappresenterà un’ottima assicurazione, mentre Trutmann completerà la retroguardia.

Resta inoltre da osservare il giovane talento Daniil Ustinkov, una “variabile impazzita” in senso positivo e che non si può escludere possa lottare per rubare il posto a qualcuno tra i sei difensori titolari. Una difesa insomma di altissimo livello, con praticamente sei elementi che in molte altre squadre sarebbero da top pair.

(PostFinance/KEYSTONE/Ennio Leanza)

Un discorso analogo vale per l’attacco, risultato il secondo migliore della passata regular season dietro a quello del Friborgo (ma il migliore a parità numerica) e che vedrà solamente nelle fasi di superiorità numerica un aspetto in cui poter migliorare. Gli ZSC Lions avevano infatti “solamente” il quinto powerplay della lega con il 21.88% di efficacia, ed erano la peggior squadra nel costruirsi delle opportunità in questo senso (128 situazioni di pp nella passata stagione, contro le 181 del Lugano).

Nel complesso il reparto offensivo si conferma impressionante, guidato da un Denis Malgin agli apici della sua carriera e con un top nine che si presenta come il più forte in circolazione. L’ossatura al centro è infatti completata dalla solidità di Grant e Lammikko – forti fisicamente, e veri animali da playoff – mentre all’ala i nomi di Fröden, Andrighetto, Balcers e Hollenstein non hanno bisogno di molte presentazioni.

Il giovane Vinzenz Rohrer – fresco vincitore del premio “Youngster of the year” – potrà continuare il suo sviluppo dopo una prima stagione, e soprattutto dei playoff, davvero convincenti. All’appello restano poi nomi come quelli di Zehnder, Chris Baltisberger, Riedi oppure Sigrist, soluzioni di lusso per il quarto blocco.



La squadra si completa con l’ottimo Simon Hrubec tra i pali, che dal suo arrivo in Svizzera ha messo assieme numeri eccezionali (75 partite di regular season il 93% di parate) e che non si ha molti dubbi possa riconfermarsi anche da settembre.

Meno certezze ci sono invece pensando al backup Robin Zumbühl, che sarà probabilmente chiamato a giocare 10-15 partite in cui potrà comunque contare su una squadra che lo scorso anno ha concesso pochi tiri (28 a partita) ed è stata la migliore di tutte nell’impedire conclusioni dallo slot (12.6 ad incontro). Insomma, se Zumbühl non dovrà vestire i panni da titolare nel caso di un eventuale infortunio di Hrubec, non si prevedono particolari criticità.

(PostFinance/KEYSTONE/Anthony Anex)

Gli ZSC Lions hanno dunque tutte le carte in regola per ripetersi e, forti della ricetta vincente della passata stagione e di un offseason vissuto all’insegna della serenità e continuità, sarà complicato per le altre pretendenti al titolo riuscire a contrastare Malgin e compagni.

Il sistema di gioco di Crawford è oramai ben implementato e gli equilibri in squadra già collaudati, eliminando di fatto sin dal principio quelli che erano gli unici due dubbi che si potevano sollevare un anno fa.


MIGLIOR INNESTO

Santtu Kinnunen: In questo caso non c’era molta scelta, visto che il difensore è stato letteralmente l’unico acquisto operato dagli ZSC Lions. Questo non sminuisce però il finlandese, che sarà prezioso grazie al suo profilo completo che potrà dare alla squadra versatilità ed equilibrio. Senza picchi di eccellenza, Kinnuen può essere impiegato in ogni situazione ed ha ancora margini di crescita.

ADDIO DOLOROSO

Reto Schäppi: A volte nel mondo dell’hockey è necessario prendere decisioni difficili, ed indubbiamente a Zurigo non è stato facile comunicare a Schäppi che il suo contratto non sarebbe stato rinnovato. In un reparto offensivo pazzesco per lui non c’era più posto, ma una vita intera giocata nello ZSC dal settore giovanile sino ai quattro titoli vinti con la prima squadra non verranno dimenticati.

FATTORE X

Non dare nulla per scontato: La squadra è attrezzata per affrontare ogni avversità, ed anche se dovesse giungere qualche infortunio c’è una profondità tale per attutire bene le scosse di assestamento. Per imporsi ancora i Lions non dovranno però commettere l’errore di trasformare la loro sicurezza e consapevolezza nella convinzione di poter vincere in maniera quasi automatica. Se sapranno tenere alta la tensione, pochi avversari potranno raggiungere il loro livello.


La classifica di HSHS

1. ZSC LIONS
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