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Interviste

Siegenthaler: “Una prova solida e costante, ora riposiamo e ci prepariamo per il weekend”

Il difensore ha visto il compagno ai New Jersey Devils, Akira Schmid festeggiare lo shutout al debutto: “Qui a Praga è il mio compagno di stanza. È un buon compagno di squadra, quando hai bisogno lui c’è sempre”

PRAGA – Missione compiuta. La Svizzera ha sconfitto senza troppi problemi la Gran Bretagna con il punteggio di 3-0. Vincere senza incassare reti fa sempre piace, come conferma il difensore Jonas Siegenthaler.

“Abbiamo cercato di fornire una prova solida. Il pericolo di giocare in maniera sbagliata contro un avversario del genere c’è sempre, ma contro i britannici abbiamo fatto un ottimo lavoro se paragonato alle prime due uscite mondiali. C’è stata costanza sull’arco degli interi 60 minuti, non ci sono stati svarioni e abbiamo giocato in maniera semplice e pulita”.

Preparare un match contro una “debole” è spesso più difficile a uno contro una “grande”, condividi?
“È così, spesso contro un team meno quotato c’è il rischio di pensare più in là, si fa magari la giocata di troppo e ti capita ad esempio di perdere il disco sulla tua linea blu”.

Il tuo compagno di squadra a New Jersey, Akira Schmid ha effettuato il suo debutto dall’inizio festeggiando uno shutout. Ti offrirà una pizza o avevate magari effettuato qualche scommessa in merito?
“No, nessuna scommessa, ma gli dirò di offrire un giro di pizza a tutta la squadra”.

Che tipo è Akira? In Svizzera praticamente non lo si conosce…
“Non lo conosce effettivamente nessuno. È una persona molto gentile, un ragazzo calmo e gradevole, qui a Praga è il mio compagno di stanza. È un buon compagno di squadra, quando hai bisogno lui c’è sempre, è un po’ il tipo di giocatore che vorresti avere nella tua compagine”.

L’anno scorso a Riga eri arrivato a Mondiale in corso, quest’anno invece ci sei dall’inizio. Un bel vantaggio per te, te ne rendi conto a livello di chimica?
“Certo lo è. Oltretutto abbiamo anche potuto svolgere una piccola parte della preparazione con la squadra. C’è sempre bisogno di un po’ di tempo per adattarsi alla superficie maggiore e al sistema di gioco”.

Ora ci sono due giorni senza partite. Sei contento, o sei uno che preferirebbe giocare ogni giorno?
“Direi che un po’ di pausa fa bene, non sono più un giovanissimo, ho 27 anni, adesso ho bisogno di un piccolo break. Scherzi a parte, ovviamente vorrei sempre a giocare, ma direi che ci siamo guadagnati questi due giorni senza partite. Giovedì non ci alleneremo e avremo un giorno libero, ci farà bene, venerdì ci alleneremo a puntino al fine di prepararci a dovere per le partite del weekend”.

Nel giorno di libero che farai? Sei uno che preferisce uscire all’aria aperta, girovagare per la città, oppure restare in albergo e leggere un libro o guardare la TV in tutta calma?
“Non posso assolutamente restare in camera. Sono uno che ha bisogno di uscire, godersi la luce del sole, mi piace essere tra le persone, scoprire dei luoghi, è bellissimo. Restare in una camera a leggere un libro o guardare il telefonino non è per me”.

Sabato vi aspetta la Danimarca, una squadra spesso difficile da decifrare, capace del meglio come del peggio…
“Ho osservato un po’ la loro partita contro la Cechia, dove erano sul 3-3. Poi si sono un po’ fatti male da soli sul finale. È una squadra che sa giocare a hockey, in maniera dura e veloce. Sono un buon team, non bisogna sottovalutarli e affrontarli con rispetto. Di base dobbiamo però concentrarci su noi stessi, se giochiamo il nostro hockey, andrà tutto bene”.

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