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Interviste

Nyffeler: “L’Ambrì ha cambiato sistema ed ha un volto nuovo, sarà un debutto difficile”

Dopo gli impegni in CHL il portiere del Rapperswil guarda all’inizio della stagione: “È stato importante vincere contro il Kosice per trovare una reazione, i nuovi innesti devo ancora entrare negli automatismi”

(JustPictures)

RAPPERSWIL – Contro il Kosice è arrivata per il Rapperswil la seconda vittoria in questa campagna di CHL, con un 5-2 convincente. Melvin Nyffeler, l’estremo difensore dei sangallesi, è contento. Questa è stata decisamente la migliore prova dei suoi fin qui.

“Dobbiamo essere onesti e guardarci allo specchio, finora non avevamo disputato una buona campagna internazionale”, ha commentato. “Con un po’ di fortuna e grazie a uno sforzo offensivo sul finale siamo riusciti a vincere contro il Trinec, ma poi le due partite seguenti non abbiamo mostrato il nostro vero volto. Contro il Kosice volevamo una reazione, specialmente prima dell’inizio della stagione, ed è dunque stato importante vincere sfoderando una buona prestazione”.

Nelle prime tre uscite avete appunto riscontrato molti problemi difensivi incassando parecchie reti, come mai?
“Nelle prime due gare il boxplay non è stato buono e con le nuove regole in CHL paghi tantissimo se non sei efficiente con l’uomo in meno, diventa molto difficile. Inoltre abbiamo nuovi elementi difensivi, devono abituarsi un pochettino al sistema. Infine aggiungerei che non siamo riusciti a mettere in pratica al 100% le consegne e attuare il nostro gioco. Nella partita contro il Lukka invece lo sforzo non è stato sufficiente per sperare di raccogliere punti”.

Anche per te le prime due partite sono state dure con statistiche poco edificanti, è più facile accettarle con il passare degli anni grazie all’esperienza?
“Credo di sì. Vogliamo fare bene in questa competizione europea, ma non è il campionato, quello resta la nostra priorità. Prima dei match di CHL abbiamo disputato poche amichevoli, questa è dunque una sorta di preparazione alla stagione e di conseguenza si possono prendere i risultati e le statistiche comunque un pochettino più alla leggera rispetto al campionato”.

Nove anni fa disputavi le tue prime partite di Champions con la maglia del Friborgo. Come vola il tempo…
“Eh sì, te ne accorgi quando vedi i giovani che arrivano nello spogliatoio ed hanno 10 anni meno di te, come ad esempio Jonas Taibel. Lì si che ti rendi conto del tempo che passa. Ma mi sento sempre giovane e fresco, credo di avere ancora diversi anni da portiere davanti a me e ho tanta gioia nell’affrontare questa nuova sfida”.

Venerdì in programma l’esordio in campionato alla Gottardo Arena…
“Abbiamo affrontato l’Ambrì nella preparazione, i leventinesi hanno un volto parecchio nuovo, difensivamente giocano ora un altro sistema. Hanno fatto degli ottimi acquisti, penso ad esempio a Eggenberger, un giocatore che a mio avviso ha le caratteristiche giuste per fare bene in una realtà come quella biancoblù e si sposa bene con l’ambiente, come ha già dimostrato l’anno scorso alla Coppa Spengler. Spero proprio che riesca a sfondare. Indipendentemente da quando si affronta l’Ambrì, giocare in Leventina è sempre dura. I tifosi sono ottimi, hanno tanta passione e ho l’impressione che la squadra quando gioca davanti ai suoi tifosi porti ancora più emozioni e sia migliore. Insomma sarà un esordio difficile”.

Della squadra che ha raggiunto la storica promozione siete rimasti solo tu e Fabian Maier…
“Pazzesco, un paio di anni fa eravamo ancora in cinque e l’anno scorso in quattro. Il tempo passa, s’invecchia, arrivano i figli, la vita cambia. Sono contento di avere ancora Fabian con me, è un giocatore molto importante specialmente difensivamente. Chiaramente la squadra nel corso di questi anni è cambiata molto, ma è una cosa positiva. Anche se ovviamente alcune amicizie vengono un po’ a meno e ci si vede più raramente. Ad esempio sono triste che Leandro Profico non sia più qui, ai miei occhi una persona molto importante per il nostro club. Ma ormai è così, bisogna andare avanti, si vuole progredire e in qualità di giocatore devi accettare le decisioni. Io sono sempre molto felice di essere qui a Rapperswil e ho l’intenzione di restarci ancora per almeno un paio di altri anni”.

Parlavi di cambiamenti, da poco più di due mesi è nata la tua secondogenita, come vanno le tue notti?
“Mia moglie Gina fa un grande lavoro. La vigilia delle partite io m’installo in un’altra camera, al fine di poter dormire senza interruzioni. Mia figlia è comunque molto brava, non si sveglia più così spesso, non posso lamentarmi, ci sono altri papà che hanno decisamente più problemi di me”.

Stai giocando con una maschera completamente bianca… Quella nuova sarà pronta per l’esordio di venerdì?
“È in ritardo di due settimane, l’artista che sta dipingendo quella nuova ha commesso un errore e ha dovuto ricominciare praticamente dall’inizio purtroppo. Può succedere, ma in teoria dovrebbe venire spedita a breve in raccomandata e quindi dovrei poterla indossare ad Ambrì. Sono contento se posso abbandonare il bianco e usare quella nuova”.

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