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Ambrì Piotta

Non è ancora finita, l’Ambrì Piotta spreca il primo match ball

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AMBRÌ – RAPPERSWIL

3-4

(1-1, 1-1, 1-1, 0-1)

Reti: 4’31 Rizzello (Hürlimann, Fransson) 0-1, 12’40 Steiner (Dostoinov, Chavaillaz) 1-1, 20’58 Chavaillaz (Aucoin, Hall) 2-1, 31’58 Kuonen (Profico, Schmutz) 2-2, 42’51 Obrist (Fransson, Schmutz) 2-3, 42’23 Schlagenhauf (Zgraggen, Duca) 3-3, 74’17 Hächler (Pedretti)

Note: Valascia, 5’384 spettatori. Arbitri Koch, Massy; Progin, Wüst
Penalità: Ambrì 3×2′ + 1×10′, Rapperswil 12×2′

AMBRÌ – Poteva essere una serata di gioia, con i biancoblù che con un’ultima vittoria casalinga si sarebbero potuti assicurare la permanenza nella massima serie per un altro anno. Al termine di una partita giocata in maniera estremamente contratta e timorosa non c’è però stato il lieto fine, con i padroni di casa che sono stati superati con il punteggio di 4-3 dopo tempi supplementari da un Rapperswil molto più convincente e, trascinato in particolare dai suoi stranieri, ha offerto un hockey di livello nettamente superiore a quello di Duca e compagni.

Già dai primi minuti gli uomini di Pelletier hanno sofferto le veloci ripartenze dei sangallesi che, facilitati da una retroguardia locale confusa e pasticciona, con una semplice sequenza di passaggi si sono presentati innumerevoli volte in due contro uno dalle parti di Zurkirchen.

Fedele specchio della situazione il punto d’apertura messo a segno da Rizzello in situazione di inferiorità numerica, con il veloce numero 17 ed il fedele Hürliman che si sono involati ed hanno beffato la sbilanciatissima squadra ticinese proprio in contropiede.

Il gol ha avuto il merito di risvegliare i biancoblù, fino a quel momento impalpabili, ed ha portato alle prime occasioni serie al cospetto di Tim Wolf. Con Fransson sulla panchina dei penalizzati il power play dei leventinesi si è poi in parte riscattato, al termine di una bella iniziativa di Dostoinov, Steiner è infatti pervenuto al pareggio con una bella deviazione da sottomisura.

Sulle ali dell’entusiasmo i leventinesi hanno cominciato a pigiare sull’acceleratore e, per la prima ed ultima volta in tutto l’arco dell’incontro, hanno tenuto saldamente tra le loro mani il pallino del gioco. Quando in avvio di secondo periodo ancora una volta con l’uomo in più sul ghiaccio Chavaillaz ha messo a segno il 2-1 con una botta dalla blu, ci si poteva aspettare che la partita fosse finalmente stata indirizzata sui giusti binari.

La reazione del Rapperswil è invece stata rabbiosa ed ha dato vita ad un lunghissimo assedio nel terzo leventinese. La mediocrità dei biancoblù combinata con l’evidente classe di elementi come Fransson e Danielsson ha permesso a questi ultimi di esibirsi in vere e proprie azioni da “All Star Game”, con i due nordici implacabili nello scartare avversari a ripetizione e seminare il panico ogni volta che il disco passava dalle loro parti.

A mettere a segno il pareggio non è però stato nessuno dei terribili svedesi dei sangallesi ma l’ex bianconero Kuonen, bravo a deviare da due passi un tiro sporco di Profico. Non paghi, l’assedio degli ospiti è continuato imperterrito dando vita ad apparenti situazioni di superiorità numerica, anche quando si giostrava in cinque contro cinque.

Molto più veloci sul ghiaccio, forti fisicamente e guidati da un quartetto straniero di livello assoluto i Lakers si sono erti a dominatori, mentre l’Ambrì faticava a difendere e cercava un guizzo da uno dei suoi giocatori faro. Il guizzo non è però arrivato e, con un Giroux in serata no, un Pestoni poco incisivo ed un Aucoin a tratti semplicemente imbarazzante il potenziale offensivo della rosa è stato evidentemente spuntato.

Per rispondere al 3-2 messo a segno da Obrist ad inizio terzo periodo c’è cosi voluta tutta l’insistenza dei lavoratori di questa squadra che, dopo un estemporaneo periodo di pressione, hanno permesso a Schlagenhauf di insaccare l’ormai insperato pareggio.

Il finale è stato un ottovolante di emozioni, con dapprima lo scambio di cortesie tra il sempre rognoso DanielssonGiroux – possibile una squalifica per il secondo – e poi diverse occasioni mancate su ambo i fronti.

L’inevitabile supplementare è proseguito sulla falsa riga del resto dell’incontro, con i padroni di casa incapaci di fermare le scorribande offensive delle punte di diamante avversarie – davvero impressionante Fransson, sempre lucido ed in pista per gran parte del match – e in difficoltà sul fronte offensivo. I biancoblù hanno anche avuto la possibilità di fare loro serie e match con un power play, ma la lentezza negli scambi e la prevedibilità dei tiri ha permesso a Wolf di tenere in piedi la baracca.

Quando il match sembrava avviarsi lentamente verso l’epilogo dei rigori ecco però la svolta. Il fin li pessimo Aucoin si inventa un passaggio suicida a Pedretti, che a sua volta ha offerto il puck a Hächler. Il polsino del liberissimo numero 10 ha giustiziato Zurkirchen e regalato ai suoi la seconda vittoria nella serie, gelando il pubblico accorso speranzoso alla Valascia.

Nemmeno una prestazione maiuscola del già citato Zurkirchen può bastare quando la squadra viene dominata per 50’, ma il cerbero biancoblù e Chavaillaz sono tra i pochi che si possono salvare da questa brutta serata.

Una cosa è certa: se l’Ambrì affronterà i prossimi impegni in questo modo la stagione sarà ancora lunga. La botta psicologica causata da questa sconfitta potrà farsi sentire, e starà ora al gruppo e allo staff tecnico permettere la giusta reazione sabato sera. Sul fronte stranieri il solo Hall poco può fare, mentre per quanto riguarda il poco lucido Aucoin, vi è sempre la possibilità di giocare la carta rappresentata da Forget.

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Reto è uno studente in economia e grande appassionato di hockey a 360 gradi, si occupa delle partite dei biancoblù e della sezione dedicata alla Nazionale.

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