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Coppa Spengler

Nättinen: “Ad Ambrì avevo giocato tra alti e bassi, ma era stato bello e il Ticino mi manca”

Il finlandese è pronto ad affrontare la sua ex squadra: “Ci sarà sicuramente un’atmosfera particolare grazie ai tifosi. Ad Ambrì non ero riuscito ad assicurare un certo standard dopo dei problemi fisici, ma ho imparato tanto”

DAVOS – Quella in calendario mercoledì pomeriggio non sarà una partita come tutte le altre per l’attaccante finlandese Julius Nättinen, che dopo una parentesi in Svezia si è accasato all’IFK di Helsinki. Con i biancoblù nel 2020/21 aveva iniziato bene la sua avventura, ma vari problemi fisici gli avevano impedito di esprimersi al massimo delle sue potenzialità.

“Sarà divertente giocare contro l’Ambrì”, ha debuttato con il sorriso Nättinen. “In squadra ci sono ancora diversi ragazzi con cui avevo condiviso lo spogliatoio alla Valascia qualche anno fa, ed indubbiamente ci sarà una grande atmosfera grazie ai tifosi biancoblù. Ho già incrociato alcune facce famigliari nei tunnel degli spogliatoi, ma vederci sul ghiaccio sarà particolare”.

Che ricordi hai della stagione giocata in Leventina? Hai mantenuto dei contatti?
“Sì, sono ancora in contatto con alcune persone. Se ripenso alla mia stagione con l’Ambrì Piotta le cose sono veramente andate tra alti e bassi, avevo iniziato molto bene ma poi mi sono infortunato e non ho più mantenuto un buon livello. Nelle fasi di difficoltà non avevo portato sul ghiaccio uno standard sufficiente, ma ora guardandomi in dietro è stato un bell’anno e ho davvero apprezzato la mia esperienza… Il Ticino mi manca, questo è certo!”.

L’impatto con la Coppa Spengler invece com’è stato?
“L’atmosfera qui è davvero bellissima. Nella prima partita, nonostante la sconfitta, ci siamo divertiti ed è stato bello tornare ad incontrare alcuni fans svizzeri. Questa prima esperienza è stata molto positiva, ora dobbiamo però rifarci contro l’Ambrì Piotta”.

Che ricordi hai del tuo passaggio in Leventina? È una scelta che rifaresti?
“Lo considero comunque un passaggio importante della mia carriera, anche se non mi ero espresso al meglio. L’esperienza è stata importante, perché se con l’Ambrì non ero riuscito ad alzare il livello dopo un infortunio, ora ho gli strumenti per evitare che mi succeda di nuovo. Quella svizzera è inoltre un’ottima lega, dunque non mi pento assolutamente di quella scelta. Sono felice di averci giocato”.

Quando arrivasti ad Ambrì il tuo obiettivo era la NHL, è ancora così?
“Certo, è ancora il mio sogno e lavoro per avvicinarmi sempre di più, ma diventa più difficile ogni giorno che passa perché l’età che avanza non è dalla mia parte. Non sarà facile, ma è ancora nei miei piani ed è con quell’obiettivo in mente che scendo sul ghiaccio ogni giorno”.

Ad Helsinki sei inoltre allenato da Ville Peltonen, che anche in Ticino ha lasciato un segno importante…
“È un buon allenatore, ed ovviamente è un gran conoscitore di hockey vista la carriera da giocatore che si è lasciato alle spalle. Sicuramente da lui posso ricevere tanti buoni consigli, ed in tutta la Finlandia è riconosciuto come una personalità importante. È inoltre una gran brava persona ed è bello poter lavorare con lui”.

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