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Ambrì Piotta

Müller: “Per l’Ambrì posso essere come un coltellino svizzero, con l’obiettivo della NHL”

Il giovane sin da subito ha mostrato carattere e ambizione: “Questo è un periodo importante per me, nel preseason potrò mostrare le mie qualità. Ambrì è il club giusto dove iniziare, qui si dà fiducia ai giovani”

AMBRÌ – Durante l’allenamento aperto ai media di inizio giugno non erano molto i volti nuovi che si sono visti sul ghiaccio della Gottardo Arena, tra elementi ancora in vacanza dopo aver disputato i Mondiali ed altri che invece arriveranno in Ticino solamente più avanti.

Tra i giocatori in pista a spiccare c’era però sicuramente il giovane Miles Müller, che già dalle prime pattinate ha trasmesso quell’esuberanza e sana spavalderia di un ragazzo che non vede l’ora di dimostrare il suo valore tra i professionisti. Trasferirsi sin da giovanissimo oltre oceano ha sicuramente avuto un impatto sul suo carattere.

“In Canada hanno le migliori leghe giovanili al mondo, e per migliorare l’unico modo è quello di giocare con i più bravi”, ci ha spiegato il nuovo attaccante biancoblù. “Qualche anno fa ho dunque fatto le valigie e mi sono trasferito, con la speranza di guadagnarmi un bel ruolo in squadra ed avere un impatto concreto. È ciò che ho fatto, e sono rimasto oltre oceano il più a lungo possibile perché la ritenevo la scelta migliore per il mio sviluppo. È stata in generale un’ottima esperienza, sicuramente la raccomanderei a chiunque. Mia mamma è inoltre canadese, dunque è stato bello vivere anche nella sua realtà”.

Sei da qualche settimana in Ticino, quali sono le prime impressioni?
“Ho trovato uno spogliatoio composto da bravi ragazzi, anche se sto ancora cercando di conoscere tutti. Ho capito che avere un buon affiatamento di squadra ad Ambrì è importante, e voglio lasciare una mia impronta nel gruppo. Sinora è andato tutto bene”.

Hai davanti la sfida di affrontare la prima stagione in una lega di uomini e professionisti. Questi mesi sono per te fondamentali, anche dal punto di vista fisico…
“Indubbiamente, questo è un periodo importante per me. Per quanto riguarda la fiducia, il lavoro che bisogna fare attualmente è soprattutto mentale, ma se penso alle partite di pre-season saranno quelle le occasioni in cui potrò acquisire una certa famigliarità con la nuova squadra ed un contesto diverso. Voglio dimostrare di cosa sono capace, e se lavorerò bene assieme agli altri ragazzi penso che le cose andranno bene. Ma non mi metto addosso alcuna pressione”.

Che tipo di giocatore sei?
“Mi ritengo un power forward, ma posso fare di tutto. Praticamente sono come un coltellino svizzero… So giocare in powerplay, boxplay, posso dare battaglia agli angoli e segnare gol. Sono inoltre abbastanza veloce. Cerco di portare sul ghiaccio un pacchetto completo, per gli allenatori posso essere visto come un all-rounder”.

Ottenere un posto nel lineup non sarà automatico, ma hai in squadra l’esempio di altri giovani che lo scorso anno hanno fatto molto bene. Questo potrà aiutarti?
“Sì, indubbiamente. È l’esempio concreto di come questo club sia in grado di permettere ai giocatori di svilupparsi ed elevare il proprio gioco, anche in giovane età, e dal mio punto di vista questo per me significa giocare per una società che ha carattere e fiducia nei propri giocatori. In queste settimane ho già discusso un po’ con gli altri, ma sinceramente l’hockey rimane uguale ovunque ci si trovi… Se si scende in pista al massimo del proprio potenziale, non ci dovrebbero essere problemi”.

Hai avuto la tua miglior stagione in QMJHL l’anno scorso, con praticamente un punto a partita…
“Penso di essere cresciuto molto durante il campionato, anche perché l’estate precedente avevo lavorato davvero duramente. Volevo davvero essere uno dei migliori giocatori, questo non sono in QMJHL ma anche in Nazionale. Era il mio obiettivo ed ho lavorato tanto in quella direzione. Questo mi ha permesso di avere un buon impatto, è stata una bella soddisfazione”.

Hai scelto l’Ambrì Piotta per il tuo debutto da professionista, per quale ragione? Anche Bienne poteva essere un’opzione…
“Penso che nei primi tre anni di carriera tra i professionisti l’accento debba essere messo sul proprio sviluppo, ed in questo senso ho avuto delle buone discussioni con l’Ambrì. Penso che il club biancoblù sia ottimo per iniziare e fare il proprio debutto, ma in futuro tante cose potranno succedere. Ora sono ovviamente felice di essere qui, e devo avere fiducia nel seguire il mio processo di sviluppo”.

Tra qualche settimana è previsto il Draft NHL, ti aspetti di venir selezionato?
“È difficile prevedere cosa succederà al prossimo Draft, vedremo cosa ne viene fuori. Se penso al mio futuro tra cinque anni spero davvero di essere in NHL, è il mio sogno ed anche il mio obiettivo. Lavoro per questo ogni giorno. Bisogna sempre puntare al massimo, non ci si può accontentare di nulla di meno, e dunque voglio arrivare nella miglior lega al mondo. Ma sono consapevole che bisogna fare un passo alla volta, vedremo cosa succederà”.

Se ad Ambrì vuoi essere come un coltellino dell’esercito, un esempio lo puoi trovare da tuo papà, che ha un importante esperienza militare. Che impatto ha avuto sulla tua crescita?
“È un uomo da cui si può trarre tanta ispirazione. È una persona saggia e con molte conoscenze, ed il fatto che abbia un passato nell’esercito gli permette di andare a toccare certi aspetti in maniera decisa in alcune occasioni. A casa però è completamente una persona diversa, lì è molto tranquillo (ride, ndr)”.

Ricevi da lui dei feedback e consigli dopo le partite che giochi?
“Sì, guarda ogni mia singola partita, poco importa se si tratta di alzarsi nel cuore della notte. Penso che nel mio periodo in Canada si sia perso solamente un match. Ed abbiamo questa routine per cui al termine di ogni partita mi manda un messaggio con dei feedback, e per me crescendo è stato importante avere il punto di vista di qualcuno che mi guarda da fuori. A volte pensi di aver giocato bene ma in realtà non è proprio così, oppure a volte sei duro con te stesso ma non è poi andata tanto male. È indubbiamente un supporto importante per me”.

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