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Lugano

Lugano concreto e spettacolare, Zugo affondato 7-1

ZUGO – LUGANO

1-7

(0-5, 0-1, 1-1)

lugano
Reti: 3’25 Bertaggia (Filppula, Walker) 0-1, 4’38 Klasen (Pettersson, Andersson) 0-2, 7’39 Pettersson (Klasen, Steinmann) 0-3, 10’32 Walker (Andersson, Klasen) 0-4, 17’28 Filppula (Pettersson, Kienzle) 0-5, 23’24 Vauclair (Sannitz, Dal Pian) 0-6, 54’25 Filppula (Klasen, Pettersson) 0-7, 56’23 Ramholt (Bouchard, Grossmann) 1-7

Note: Bossard Arena, 6’706 spettatori. Arbitri Eichmann, Prugger; Bürgi, Rohrer
Penalità: Zugo 8×2′, Lugano 6×2 + 1×10′ (Chiesa)

ZUGO – Già la sfida persa in maniera rocambolesca contro il Davos alla Resega aveva dato un segnale chiaro: il Lugano sta tornando in grande forma. Nonostante questo, Patrick Fischer non era soddisfatto – e ci mancherebbe, da un perfezionista come lui – soprattutto per il rendimento in termine di segnature da parte di attaccanti svizzeri, e per la mancanza di “rabbia” agonistica di qualche giovane.

E quella rabbia, scaturita anche per la sconfitta patita dai grigionesi, il coach bianconero la voleva rivedere in pista immediatamente a partire dalla trasferta di Zugo, affrontata senza gli assenti Walsky (ammalato), Kostner, Balmelli (infortunati), Fazzini, Romanenghi e Sartori (tutti in sovrannumero) ma con il rientrante Walker.

La rabbia, la determinazione e la concentrazione, questi sono stati i tre ingredienti principali messi in pista dal Lugano. Fattori che nel giro dei primi 10’ dell’incontro hanno praticamente chiuso la partita. Sarebbe ingeneroso tacciare di battuto lo Zugo dopo le 4 reti segnate da Bertaggia – ma guarda un po’…- Klasen, Pettersson e Walker, ma i padroni di casa sono stati letteralmente demoliti da tanta determinazione e perfezione offensiva, sparendo dal ghiaccio definitivamente pur dopo un palo di Lüthi.

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Gli uomini di Kreis – che forse colpevolmente ha chiamato il time out troppo tardivamente – non avevano più uno straccio di idea, se non quello di tentare di fermare fallosamente gli irrefrenabili attaccanti luganesi. Così in power play è arrivato anche il 5-0 di Klasen, annullato però inspiegabilmente dall’arbitro, che ha anzi punito McLean per un fallo piuttosto misterioso. Perché ci soffermiamo su questo episodio? Per spiegare la concentrazione con cui i bianconeri sono scesi sul ghiaccio e per dire che il quinto gol sarebbe arrivato comunque pochi secondi dopo grazie a Filppula, suggellando così un primo tempo magistrale e spettacolare degli ospiti.

Harold Kreis ci ha anche provato a scuotere i suoi, sostituendo un traumatizzato Stephan con la riserva Hauser, ma nel momento in cui Bouchard e compagni stavano pensando di resettare e cercare un impulso, Vauclair ha scaricato alle spalle di Hauser il disco dello 0-6, game, set e match.

Si era solo al 24’, ma tutti i padroni di casa avevano capito che ormai era inutile cercare un’improbabile rimonta, e i bianconeri hanno avuto vita facile nel controllare il risultato, gestendo uomini e forze in vista del derby della Resega. Il settimo gol è arrivato comunque, grazie a Filppula, prima che Ramholt togliesse a Manzato la soddisfazione dello shutout.

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Fischer che si attendeva delle risposte, giocatori che ne hanno fornite. Si volevano più reti “svizzere”, e ne sono arrivate 3 su 7, grazie a Bertaggia, VauclairWalker – davvero ottimo il suo rientro – ma soprattutto 10 punti di marca rossocrociata. Il secondo riscontro, il coach del Lugano lo voleva vedere nell’intensità messa in pista in trasferta, che doveva essere simile a quella che i bianconeri mettono sul ghiaccio della Resega.

Ebbene è bastato vedere il primo tempo per capire che il Lugano ha cambiato marcia in questo senso, annullando e annichilendo uno Zugo che in una sola partita ha subito più della metà delle reti che aveva incassato sin lì in 10 partite casalinghe.

In questo momento il Lugano si ritrova con dei giocatori superlativi, un Klasen a livelli astrali, Pettersson che sembra il coniglietto della Duracell e Filppula a cui manca solo il cilindro in testa, perché la bacchetta magica la tiene già tra le mani. Ma come detto è arrivato anche il contributo degli svizzeri, ad immagine del rientrante Walker, andato subito in rete e molto energico, o di Bertaggia, in rete per la prima volta in bianconero e capace di dare grande velocità alla manovra. Ottimo il lavoro dei difensori, bravi in copertura e meno timidi in avanti, guidati sempre da un bravo Vauclair.

Il Lugano non avrebbe potuto lanciare al meglio il derby, grazie ad una prestazione impressionante per la qualità e l’intensità offensiva che ha asfissiato l’avversario e per compattezza di squadra, aspetti già intravisti contro il Davos. Vincere la sfida numero 200 con l’Ambrì significherebbe anche stabilirsi con una certa comodità nei piani (molto) alti della classifica.

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