Social Media HSHS

Ambrì Piotta

L’overtime premia di nuovo un Ambrì solido e che ha carattere

I biancoblù trovano per la prima volta tre vittorie filate grazie alla buona prova di Losanna. I tre punti sfuggono all’ultimo, ma sono tanti i segnali positivi

(PostFinance/KEYSTONE/Laurent Gillieron)

L’overtime premia di nuovo un Ambrì solido e che ha carattere

LOSANNA – AMBRÌ

1-2

(0-1, 0-0, 1-0; 0-1)

Reti: 16’08 Virtanen (Bürgler, Heim) 0-1, 58’25 Riat (Fuchs) 1-1, 60’11 Bürgler (Heed, Heim) 1-2

Note: Vaudoise Arena, 5’703 spettatori
Arbitri: Wiegand, Ruprecht; Stalder, Burgy
Penalità: Losanna 3×2, Ambrì 5×2

Assenti: Diego KostnerBenjamin ConzJakob Lilja (infortunati), Daniele Grassi (sovrannumero), Rocco Pezzullo (ammalato), Valentin Hofer (Bellinzona Rockets)

LOSANNA – Quella di Losanna è stata una partita in cui l’Ambrì ha mostrato le sue diverse sfaccettature. Da una parte l’abilità di tessere delle buone trame offensive – a volte sin troppo elaborate – e dall’altra la capacità di soffrire a protezione di Juvonen, bloccando oltre una trentina di tiri ed evidenziando comunque una certa struttura anche quando si trattava di contenere le sfuriate dei padroni di casa.

Alla fine non sono arrivati i tre punti, ma bisogna anche dare credito a Suomela e compagni di aver spinto a lungo alla ricerca di quel primo gol di serata che in definitiva era pure meritato, anche se ovviamente quando si incassa il pareggio nei minuti finali con l’avversario senza portiere la sensazione è sempre quella di aver lasciato per strada qualcosa.

Ed infatti alcuni elementi su cui recriminare la squadra di Cereda può sicuramente trovarli, ma vanno ricercati nei primi due periodi. Nella prima metà di gara i leventinesi si sono costruiti tante buone occasioni per raddoppiare la bella rete di Virtanen (già a quota sette gol!) arrivata a primo periodo inoltrato, e la sensazione è che con un doppio vantaggio le cose sarebbero finite diversamente.

(PostFinance/KEYSTONE/Laurent Gillieron)

Il giovane Kevin Pasche – il cui unico errore l’ha commesso con quella penalità ad inizio terzo tempo – è però stato bravo nel disinnescare i tentativi dei vari Heed (forse la sua partita completa della stagione), De Luca oppure Formenton, anche se il “portierino” una mano l’ha ricevuta anche dall’Ambrì Piotta, il cui gioco in alcuni momenti è stato poco diretto e con qualche fronzolo di troppo.

Questo rende un po’ ingannevole il conteggio dei tiri, che dopo il primo periodo era sul 10-3 per i vodesi e sul 25-12 alla seconda pausa, visto che in realtà i biancoblù hanno avuto un buon minutaggio in zona offensiva e trovato delle conclusioni mediamente più pericolose dagli avversari.

È comunque mancato davvero poco per trovare qualche gol in più – ad immagine di Formenton, a cui manca sempre un nulla per aumentare di una tacca l’impatto del suo gioco – e la vera lacuna è da ricercarsi probabilmente nel powerplay. La manovra nell’occasione è stata poco ispirata, con appena due tiri in porta in 5’50 di superiorità numerica e poca pressione generata in quelle due occasioni nel terzo periodo che avrebbero potuto uccidere il match.

Qualche grattacapo di troppo negli ultimi 20 minuti è poi arrivato in seguito a ben quattro penalità, l’ultima delle quali ha infine portato al pareggio di Riat in situazione di 6-contro-4. Il gol ha invero avuto poco a che fare con un contesto di powerplay visto che è stato segnato direttamente su azione d’ingaggio, ma l’Ambrì era arrivato a quel punto dopo una decina di minuti di grande sacrificio ed è normale che si paghi qualcosa a livello di lucidità e solidità.

(PostFinance/KEYSTONE/Laurent Gillieron)

Un aspetto in cui la squadra di Cereda invece ha una grande forza è quello mentale, visto che per l’ennesima volta – la quinta in sei partite andate oltre il 60esimo – sono stati i leventinesi a prevalere dall’epilogo di gara. Appena 11 secondi sono stati sufficienti a Heed per imbeccare alla perfezione Bürgler, per una rete che è valsa due punti che muovono una classifica ancora molto corta.

In movimento rimane inoltre il lineup di Luca Cereda, che nell’occasione ha mandato per la prima volta in sovrannumero Grassi ed ha dovuto rinunciare all’infortunato Lilja e all’ammalato Pezzullo. Il rientro di Dauphin – partita essenziale la sua, ma con ben 13 ingaggi persi tra cui quello che ha portato al gol vodese – oltre a quelli di Eggenberger e Terraneo hanno permesso di gestire le assenze e provare nuove combinazioni offensive, che in alcuni aspetti necessitano però di tempo per essere valutate.

Nel frattempo però l’Ambrì Piotta ha trovato per la prima volta tre vittorie consecutive, e da quella difficile serata di Friborgo sono stati incassati solamente quattro gol in tre partite. Numeri incoraggianti, da portare come solida base per il primo derby alla Gottardo Arena.


IL PROTAGONISTA

Jesse Virtanen: Altra partita maiuscola del difensore finlandese, fondamentale sia per la rete segnata nel primo tempo che per il sacrificio nel difendere Juvonen. Sul suo conto ci sono oltre 21 minuti di ghiaccio di cui cinque in boxplay e ben sei tiri bloccati, ed offensivamente sta mantenendo il ritmo dei migliori attaccanti con ben sette reti segnate. Tanti i dischi ben gestiti in uscita dal terzo, trovandosi a suo agio anche giocando per la prima volta a sinistra.


HIGHLIGHTS

Click to comment

Altri articoli in Ambrì Piotta