AMBRÌ – La stagione 2022/23 dell’Ambrì Piotta è stata archiviata anche dal presidente Filippo Lombardi con una lettera aperta al pubblico leventinese, che vi lasciamo di seguito.
“È permesso ad un presidente – con ben 14 stagioni sul gobbo – vivere le stesse emozioni dei propri tifosi? Se sì, lasciatemi dire che lo scoramento percepito da voi tutti era anche il mio giovedì scorso al termine del derby. E so che era anche quello di tutto lo staff.
Superato l’obiettivo di “far bene” alla Spengler (che non è, come stupidamente si dice qua e là, un “torneo amichevole o da bar”, ma che gode di vera fama internazionale ed è stata duramente conquistata con un entusiasmo magico), e dopo aver raggiunto il “minimo sindacale” della salvezza tre partite prima della fine della regular season, ci eravamo tutti messi in testa che il roster di quest’anno, il migliore da molto tempo, ci avrebbe permesso di raggiungere nuovamente i pre-playoff.
Decimo rango purtroppo mancato, e quindi ultimo dei tre obiettivi stagionali non raggiunto, pur avendo fatto lo stesso numero di punti dell’anno scorso. Le ragioni vanno analizzate con onestà intellettuale nelle prossime settimane, portando a dei cambiamenti di impostazione che discuteremo senza paraocchi con lo staff che era e rimane il nostro.
Da qui a dire che l’intera stagione è stata fallimentare ce ne manca. Forse bisogna ricordare che quando l’HCAP aveva il 12.mo budget su 12 squadre di LNA, finiva regolarmente 11.mo o 12.mo in RS, e tre volte si salvò allo spareggio con il campione di LNB, festeggiando la salvezza come una coppa del mondo! Ma di fatto era una squadra di B che giocava in A solo perché si salvava miracolosamente ogni volta.
Oggi l’Ambrì ha sempre il 12.mo budget su 14 squadre, e finisce 10.mo l’anno scorso, o 12.mo quest’anno, senza sfigurare. Non è una consolazione, sia chiaro: io per primo mi attendevo di più con il roster assemblato dallo staff quest’anno (il DS lavora anche in questo campo in stretta sintonia con l’allenatore). Ma è una verità da tenere presente: abbiamo il diritto di aspettarci dall’Ambrì qualcosa di più del suo posto nella classifica dei budget, come ha fatto il Rapperswil, ma non possiamo deprimerci se non succede o addirittura insultare chi ha provato col cuore a fare il meglio che poteva con quel che aveva a disposizione. Cosa dovrebbero dire allora i tifosi di squadre ben più ricche e blasonate che hanno fatto pochissimi punti più di noi?
Ciò detto ribadisco: un’analisi va fatta e dei correttivi vanno almeno tentati, ne va dell’attaccamento del pubblico a medio-lungo termine. Ve ne informeremo presto.
Per oggi mi tocca rispondere a chi si è chiesto se avesse senso la nostra tradizionale festa di fine stagione. La Spengler l’abbiamo già celebrata, la salvezza sembra a troppi un risultato scontato (e non lo è), cos’altro c’è da festeggiare?
La risposta è semplice, cari tifosi: l’incontro di fine stagione, che vi proponiamo per sabato 11 marzo, è dedicato a VOI. La società e la squadra vogliono ringraziarvi per quello che avete fatto VOI, occupando la Gottardo Arena con una fantastica media stagionale del 95%, e sostenendo la squadra sempre e comunque (anche in trasferta) malgrado i momenti non sempre felici che vi ha offerto.
Questo è il valore che vogliamo dare a una tradizione che sarebbe stupido annullare solo per uno scoramento passeggero. L’Ambrì rimane fedele alle sue radici, sa bene che la sua permanenza in NL non è garantita da nessuno, ma è un miracolo che va riconfermato anno per anno con il pugnale fra i denti. Tutto quello che viene in più (pre-play-off, playoff, Spengler, addirittura Champions League una volta) va conquistato con uno sforzo eccezionale. Lo possiamo e lo dobbiamo gustare quando arriva, ma non ha nessun senso deprimersi o criticare quando non arriva.
Allora diciamocelo tutti insieme sabato, e diciamolo a tutti coloro che hanno lavorato, sul ghiaccio e dietro le quinte, per questa stagione che di sicuro non sfigura nella nostra bacheca. Grazie a tutti, forza Ambrì!”