DAVOS – Si è concluso come da pronostico il primo quarto di finale dell’edizione 2014 della Coppa Spengler. In una Vaillant Arena particolarmente silenziosa i croati dello Zagabria sono stati battuti con un perentorio 3-0 dal Salavat Ufa, che per giungere alla semifinale non ha dovuto particolarmente forzare al cospetto di una compagine deludente e priva di idee.
La sfida intestina della KHL è partita a ritmi bassi, con le due squadre che hanno faticato a trovare gli argomenti giusti per pungersi. Nonostante il costante domino territoriale dell’Ufa, per il primo acuto si è dovuto aspettare sino agli ultimi 30’ del primo periodo.
(Photo swiss-image.ch/Photo Andy Mettler)
Con lo Zagabria in power play, sono stati i russi a passare in vantaggio per primi sfruttando con Semin un velocissimo break orchestrato da Dubrovsky, bravo a lasciare sul posto con una bella finta la disorientata difesa avversaria.
Subita la botta psicologica, gli uomini di Shedden sono tornati sul ghiaccio molto determinati e nel secondo periodo hanno cercato di premere sull’acceleratore per pervenire al pareggio. Nonostante i molti sforzi ed alcune buone occasioni create, le folate offensive del Medvescak sono sembrate sempre piuttosto confuse ed inefficaci, opposte tra l’altro ad uno stile di gioco molto solido ed organizzato come quello dei russi.
Il risultato è così rimasto invariato sino al 50’ quando, in situazione di 4 contro 4, Golovanov ha potuto beneficiare di un errore dell’ex biancoblù Kinrade sulla blu partendo rapidissimo in contropiede e fulminando Heeter da due passi con un pregevole gioco di bastone.
(Photo swiss-image.ch/Photo Andy Mettler)
Il gol ha sostanzialmente chiuso la partita e così, con i croati ormai privi di ogni energia, è poi giunto anche il punto del 3-0 a firma di Hartikainen, lesto a mettere in fondo al sacco in tap in una bella apertura di Glukhov in situazione di superiorità numerica.
La vittoria permette al Salavat di qualificarsi alla semifinale di martedì pomeriggio quando, alle ore 1:00, incrocerà i bastoni con il Davos. Il pronostico è apertissimo, con i padroni di casa che fin qui non hanno mai incantato ma hanno sempre vinto ed i russi che sono in evidente parabola ascendente.
Torna invece senza gloria a casa il Medvescak, giunto al torneo con un roster sulla carta competitivo ma che alla prova dei fatti si è rivelata una formazione poco più che mediocre. Sintomatico delle difficoltà incontrate dai croati le zero vittorie ottenute ed la singola rete messa a segno in tre partite disputate.