JOKERIT – ADLER MANNHEIM
3-5
(2-2, 1-2, 0-1)
Note: Vaillant Arena, 6’300 spettatori (tutto esaurito). Arbitri Kaukokari, Vinnerborg; Borga, Küng
Penalità: Jokerit 3×2′, Mannheim 4×2′
DAVOS – Come antipasto al debutto dei padroni di casa del Davos, nel pomeriggio di domenica si sono affrontati lo Jokerit Helsinki e l’Adler Mannheim, perdente della sfida contro il Lugano di sabato.
Diverse le vecchie conoscenze elvetiche nella squadra finnica, a partire dall’assistent coach ex Lugano, Hannu Virta, passando poi per l’ex Davos, Niklas Hagman, l’ex Zugo Niko Kapanen e l’ex capitano del Langnau, Pascal Pelletier. Lo Jokerit ha sicuramente perso molto del suo peso offensivo con le partenze di Linus Omark e Steve Moses, ma può contare sull’interessante canadese Brandon Kozun e sull’esperienza dei citati Kapanen e Hagman.
Non per quelle partenze che però lo Jokerit ha perso la sua identità di squadra tipicamente nordica, con un hockey fatto di grandi manovre offensive e ripartenze studiate, e lo ha dimostrato con i veloci scambi tra i vari Sallinen e Kozun o tra la scheggia Aaltonen e Regin.
Il Mannheim non ha cambiato il suo modo di giocare, e già come contro il Lugano è partito mettendo fisicità alla contesa, ma era evidente, soprattutto nei primi minuti, che l’impianto di protezione vicino a Endras potesse saltare ad ogni incursione dello Jokerit. A svegliare i tedeschi su questo punto sono “intervenuti” gli avversari, con le reti che li hanno portati in pochi secondi sul 2-0, prima che il Mannheim si registrasse e completasse una rimonta arrivando sin sul 3-2 e poi 4-3 in proprio favore.
Il risultato di 4-3, e in particolare il parziale di 1-2 del secondo tempo non dice comunque tutto: aldilà delle due reti e qualche buona occasione – più un palo – a fare maggiormente la partita è stato lo Jokerit, che di ferri ne ha colpiti ben 4 nel solo periodo centrale, oltre ad aver accumulato molte occasioni sciupate o neutralizzate da Endras.
I tedeschi hanno saputo cambiare il peso specifico davanti ad Endras, subendo ancora spesso e volentieri le incursioni in velocità di Kozun e compagni, ma hanno garantito più reattività sui rebound e forechecking molto alto. Il portiere tedesco ha avuto il suo bel da fare su alcuni pericolosi scambi tra Kapanen e Kennedy, ma anche Helenius è stato bravo nel terzo tempo a fermare alcuni break avversari, e il risultato è cambiato solo per il gol a porta vuota di Hospelt, per la vittoria 5-3 degli Adler Mannheim.
È stato lo scontro ideale di due realtà hockeistiche agli antipodi, la velocità e la tecnica contro i muscoli e la razionalità, ed il risultato finale è stato comunque sorprendente. Sempre di amichevoli si tratta, è vero, ma l’intensità vista in pista a Davos è stata a tratti quella di un campionato.
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