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Coppa Spengler

Lemieux: “Mi vedrete anche segnare, ma è chiaro il motivo per cui il Davos mi ha voluto”

L’energico attaccante vuole lasciare il segno: “Sono convinto che anche in Svizzera produrrò offensivamente, ma il principale compito è giocare fisico e davanti al portiere. Qui ho trovato un hockey di gran livello”

DAVOS – Il Davos sta vivendo un’ottima stagione, ma nonostante un percorso in regular season sin qui costantemente ai vertici della classifica, i grigionesi avevano la sensazione che qualcosa mancasse alla squadra.

Jan Alston è così andato sul mercato ed ha trovato nell’attaccante Brendan Lemieux il pezzo mancante nel suo puzzle, un giocatore fisico e con quelle caratteristiche da provocatore che nei playoff sono spesso fondamentali.

“Penso che stiamo giocando un buon torneo. Abbiamo dovuto passare dai quarti di finale e non è stato facile battere il Kärpät, sono una buona squadra e hanno trovato il modo di reagire al nostro vantaggio”, ci ha raccontato Lemieux dopo il quarto di finale di Coppa Spengler.

“Da quando sono arrivato ho capito che è difficile difendere nell’hockey svizzero ed europeo, si è sempre costretti a concedere qualcosa agli avversari. Ma abbiamo trovato il modo di arrivare in semifinale”.

Com’è stata sinora la tua Coppa Spengler? È come te la immaginavi?
“È un’esperienza eccezionale, mi sto divertendo un sacco. Sono arrivato poco tempo fa a Davos e devo ancora abituarmi un po’ a questa nuova realtà, ma finora mi sta piacendo davvero tutto. La mia è stata una buona scelta”.

Che impressione ti sei fatto sinora dell’hockey svizzero?
“Penso sia un hockey molto più fisico di quanto non si creda oltre oceano, il vostro campionato da fuori è sottovalutato, dovrebbe ricevere più meriti. Ora che sono qui è chiaro che si tratta di una delle migliori leghe al mondo. Penso che alzi molto il livello avere un mix tra giocatori stranieri dalle ottime capacità tecniche, unite a giovani svizzeri davvero promettenti”.

L’hockey in Svizzera è cambiato molto, e sicuramente è tanto diverso da quando tuo papà era passato da Zugo una ventina di anni fa…
“Non mi ricordo molto di com’era il gioco a quei tempi, ho una memoria un po’ vaga di quando andavamo a vedere papà alla pista. Però mi ricordo chiaramente come io e la mia famiglia adoravamo essere in Svizzera, era un paese bellissimo e da quanto ho visto sinora, è esattamente come me lo ricordavo”.

Qui sei uno dei sei stranieri che può scendere in pista. Ti vedremo restare fedele al tuo gioco, oppure hai anche l’obiettivo di produrre offensivamente con regolarità?
“Questa è una buona domanda, ma penso di avere ben chiaro perché il Davos mi ha voluto. Se avessero avuto bisogno di un attaccante capace di macinare punti, sarebbero andati su un profilo diverso. Personalmente ho 28 anni e non ho giocato moltissimo nelle ultime tre stagioni, ma in carriera sono stato capace di segnare diversi gol e sono convinto che anche qui riuscirò a lasciare il segno. D’altronde gioco in linea con compagni di ottimo livello, e sarà anche un nostro compito produrre offensivamente. Non ho molti dubbi su questo, ma devo anche restare fedele al mio gioco e andare soprattutto davanti alla porta ed essere fisico”.

Qui ti ritrovi ad essere nel top six e in powerplay, sono delle novità che richiederanno un po’ di ambientamento?
“In parte sì, anche se in quelle fasi in cui non ho trovato posto in NHL ho giocato anche nelle minors, e lì avevo un ruolo un po’ più offensivo. Ci sono inoltre state occasioni in cui pure in NHL ho potuto giocare in terza linea e nella seconda unità di powerplay, dunque mi sono già ritrovato in questo tipo di posizione. Certo, è passato qualche anno, ma il mio gioco sta tornando con il passare delle partite”.

Ora avete ottenuto due vittorie di fila, ma alla pausa eravate arrivati con quattro sconfitte. La Spengler può insomma farvi bene…
“Sì, prima di Natale avevamo incontrato delle difficoltà. Ma alla fine l’hockey è così, capita che a volte vivi un momento in cui la squadra gira a vuoto e fatica a trovare i gol. Ma la sensazione è che quella fase sia passata, non ci pensiamo più e queste due vittorie ci hanno sicuramente fatto bene. La sfida contro il Friborgo? È un’altra partita e siamo eccitati!”.

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