DAVOS – Non ha avuto vita semplice il Team Canada nella prima fase della Coppa Spengler ma, nonostante due partite in cui è mancata la prestazione completa sull’arco dei 60 minuti, Maxim Lapierre e compagni hanno staccato il biglietto per l’accesso diretto alla semifinale.
I canadesi possono dunque riposare nella giornata di venerdì ed attendere di sapere se dovranno vedersela sabato pomeriggio con Dinamo Riga oppure Mountfield.
“Credo che la squadra abbia svolto un buon lavoro nel trovare la sua dimensione“, ci ha spiegato l’attaccante del Lugano. “I giocatori come me che militano in Svizzera conoscono il sistema che applicano formazioni come il Davos, ma per gli altri miei compagni che vengono da fuori non è semplice adattarsi subito alla velocità del gioco”.
Maxim Lapierre, contro il Davos avete iniziato lentamente nel primo tempo, così come successo nella sfida di debutto… Come te lo spieghi?
“Credo sia abbastanza normale. Siamo un gruppo di giocatori che scende in pista assieme per la prima volta, il tutto dovendo applicare un nuovo sistema. Piano piano iniziamo a conoscerci, ma nel frattempo abbiamo trovato il modo di vincere e giocare duro, dunque credo di poter dire che anche contro il Davos abbiamo disputato una buona partita”.
C’è la possibilità che incontrerete la Svizzera se arriverete in finale… Sarà strano dover scendere in pista contro diversi tuoi compagni a Lugano?
“Sicuramente, queste situazioni sono sempre particolari, ma qui ci troviamo in una competizione diversa rispetto al campionato, dunque in questo caso non sono dalla mia parte ma vestono la maglia avversaria. Sia io che loro sappiamo che se ci incontreremo faccia a faccia, daremo tutto giocando duro”.
Stai avendo un’ottima stagione con il Lugano, ma la selezione per la Spengler è arrivata solo a ridosso del torneo… Te lo aspettavi?
“A dire il vero no. Mi hanno chiamato proprio all’ultimo minuto, ma quando si ha l’opportunità di vestire la maglia canadese e rappresentare la propria nazione, è sempre un grande onore. Sono felicissimo di essere qui”.
In carriera non hai mai giocato un grande torneo internazionale… Le Olimpiadi sono dietro l’angolo, come valuti le tue possibilità?
“Onestamente non ci ho ancora pensato molto… Cerco semplicemente di lavorare giorno per giorno, seguendo la filosofia che ho applicato per tutta la stagione a Lugano. Al momento mi sto godendo questa incredibile esperienza alla Coppa Spengler, poi si vedrà”.
A Lugano avevate chiuso il 2017 con alcune difficoltà… Cosa puoi portare alla Resega da questo torneo per iniziare al meglio il nuovo anno?
“Sappiamo di avere una buona squadra a Lugano, dobbiamo semplicemente tornare a giocare nel modo in cui avevamo iniziato la stagione, ovvero duramente e con tanta fiducia. Per noi è positivo sia arrivata la pausa, farà bene a tutto il gruppo e ci ripresenteremo per il nuovo anno ricaricati e pronti per l’ultima parte di regular season”.