DAVOS – Ben sei reti ai tedeschi del Nürnberg Ice Tigers per vincere il girone e volare in semifinale. Il Team Canada ci ha messo poco a spazzare via i dubbi contro i tedeschi, specialmente nel periodo centrale, quando hanno battuto Jenike per quattro volte in pochi minuti.
I canadesi proveranno quindi l’assalto per tentare di vincere quella che sarebbe la loro 16a Coppa Spengler e per qualcuno vestire la maglia con la foglia d’acero comincia a diventare una bella abitudine: “Un’abitudine che mi onora – esordisce Maxim Lapierre – oltretutto ho cominciato a vestire questa maglia non più così giovane, non l’avrei mai immaginato”.
Maxim Lapierre, una partita che avete subito indirizzato bene, nemmeno il pareggio degli Ice Tigers vi ha saputo togliere la concentrazione…
“Contro gli Ice Tigers è stato importante aver trovato la “chimica” tra di noi, si è vista una bella differenza rispetto alla prima partita. I terzetti d’attacco si sono mossi bene, tra difesa e attacco ci si è aiutati molto e gli schemi sono stati rispettati molto bene, anche dopo che avevamo incassato il pareggio”.
La “chimica” che normalmente tra canadesi si trova immediatamente quando si veste la maglia della nazionale…
“Per noi ovviamente è il massimo ritrovarci con la maglia del nostro paese, ma è anche perché in generale sappiamo applicare lo stesso sistema di gioco fatto di velocità e forza fisica, ognuno sa già qual è il suo ruolo e ci si conosce abbastanza bene tra compagni in casi come questo”.
Ultimamente la maglia del Canada la stai indossando spesso, due volte alla Spengler e persino alle Olimpiadi; stai cominciando ad abituarti?
“È un periodo veramente bello da questo punto di vista! Non avevo mai vestito la maglia del Canada prima dell’anno scorso e adesso passati i trenta anni sta diventando una bellissima abitudine. Inoltre la Coppa Spengler è sempre un bel momento per ritrovarci in un ambiente fantastico con le nostre famiglie e uscendo tra amici e connazionali”.
Inoltre è un momento in cui si stacca dal campionato, dopo le due ultime vittorie con il Lugano potete vivere questi momenti distaccati ma con più serenità…
“Sapevamo che sarebbero arrivati tempi migliori, il gruppo ha fiducia in se stesso e in quello che facciamo, anche se a quelle due vittorie va data continuità per lanciare una seconda parte di stagione positiva. Sia a Langnau che contro il Bienne abbiamo giocato veramente bene e sono sicuro che da adesso in avanti andrà sempre meglio”.
Da Langnau finalmente è arrivata la vittoria in trasferta, mentre alla Conrèr Arena contro il Bienne è stata una vittoria di quel Lugano che si aggrappava alle emozioni?
“A Langnau abbiamo semplicemente colto i frutti del lavoro, prima o poi dovevano arrivare perché ci stavamo preparando bene, ma non vogliamo più farci condizionare dalla trasferta. Contro il Bienne è stata la dimostrazione che il gruppo non ha mai mollato ed è la faccia di quel Lugano che negli ultimi anni è sempre riuscito ad emergere dai momenti difficili. La mia esultanza sul gol all’overtime? Perdere quella partita mi avrebbe fatto male, ero felice perché ho sempre avuto fiducia nei miei compagni”.