RIGA – A due settimane dal debutto al Mondiale la Svizzera ha continuato venerdì il suo percorso di avvicinamento, e lo ha fatto entrando più concretamente in clima scendendo sul ghiaccio – quello dell’Arena Riga – che farà poi da teatro alla prima fase del torneo.
Contro i padroni di casa i rossocrociati hanno fornito una prova tra alti e bassi, con alcuni momenti sicuramente interessanti ed altri in cui hanno anche dovuto metterci il fisico vista la voglia della Lettonia di marcare subito il territorio.
Ne è così scaturita una partita che per Patrick Fischer ed il suo staff – di cui ha fatto ancora parte Luca Cereda – ha costituito un tassello interessante nella preparazione ai giochi che contano. Il coach sul suo taccuino si sarà infatti sicuramente appuntata la necessità per la sua squadra di trovare maggiore continuità a livello di ritmo, che venerdì è stato molto altalenante, ed imperativo sarà anche pulire il gioco dalle diverse disattenzioni viste in questa occasione.
Quella più evidente ha visto come protagonista Sandro Aeschlimann, quando una sua indecisione nella gestione del puck ha permesso alla Lettonia di infilare il puck del 2-1. Ad aprire le marcature era invece stato Kenins nel finale di primo periodo, con un tocco sotto porta in powerplay su assist perfetto di Daugavins che aveva rappresentato praticamente l’unica chance concessa da parte dei rossocrociati.
In pista con praticamente tutti i nuovi innesti – ad eccezione di Genoni e di Moser, ma il secondo non si è ancora aggregato al gruppo – la Svizzera ha risposto con un secco tiro di Tyler Moy, che è andato a segno con quella conclusione al volo che nell’ultima stagione è praticamente diventata il suo marchio di fabbrica.
Con lo stesso identico spunto l’attaccante del Rapperswil ha infatti ottenuto anche il game winning goal nel terzo tempo, valso il decisivo 4-3 arrivato in rimonta. La Svizzera ha infatti dovuto sudare ed ingaggiarsi anche fisicamente contro una Lettonia combattiva, e che nel periodo centrale era anche andata avanti per 3-1, sfruttando una difesa elvetica un po’ statica con Daugavins.
A quel punto Fischer ha chiamato il timeout, che ha fatto da preludio ad un terzo tempo in cui la sua squadra ha ribaltato la contesa, prima con Geisser – a segno dopo azione imbastita anche stavolta da Moy – e poi con il gol già descritto e risultato decisivo. Nel mezzo e nel finale ci sono stati momenti in cui Fora e compagni hanno dovuto stringere i denti, ritrovandosi praticamente per due minuti in 3-contro-5, e poi nel finale chiamati a difendere Aeschlimann con i lettoni in sei.
È stata insomma una prova con diversi spunti positivi, ma anche altri che andranno “limati” per farsi trovare pronti al Mondiale. Senteler nel finale ha depositato il definitivo 5-3 a porta sguarnita, e lanciato la rivincita in calendario sabato pomeriggio.
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