COPENHAGEN – In un match che aveva già un’importanza centrale per l’economia del torneo rossocrociato, la Nazionale di Patrick Fischer ha colto il suo primo successo pieno, battendo per 2-0 la Slovacchia al termine di una prestazione che si può complessivamente archiviare come positiva.
Particolarmente buono l’inizio, con subito tanti dischi mandati verso il portiere avversario e parecchie occasioni da rete, con la Svizzera capace di imporre il proprio gioco grazie specialmente ad una maggiore velocità in transizione, che inizialmente gli slovacchi hanno fatto fatica a decifrare.
Dalle prime battute è scaturito il gol del bernese Scherwey, bravo ad andare nello slot per deviare un appoggio dalla blu di capitan Diaz. L’aver rotto il ghiaccio – metaforicamente, nonostante le pessime condizioni della superficie di gioco alla Royal Arena – non ha però fatto benissimo alla Svizzera, che nella seconda metà di periodo ha perso d’intensità e cattiveria, restando un po’ troppo a guardare mentre la Slovacchia cercava di trovare il proprio gioco.
In pista con Reto Berra tra i pali e senza lo squalificato Andrighetto – sostituito in attacco da Genazzi, così da non bruciare licenze in vista di eventuali rinforzi dalla NHL – la Svizzera ha poi applicato lo stesso “schema” anche nel periodo centrale, iniziato in maniera positiva ma chiuso un po’ in affanno.
Una bella scossa al corso degli eventi l’ha data il gol di Mirco Müller, in shorthand e dopo appena 22 secondi di gioco nella seconda frazione, con il difensore dei Devils che ha approfittato del bel lavoro di Scherwey nel recuperare il disco. In quel frangente gli slovacchi hanno avuto anche un po’ di sfortuna, presi in contropiede da una “pozzanghera” che ha rallentato il corso del puck in uscita dal terzo.
La sfida sarebbe poi potuto andare agli archivi a risultato di quel minuto giocato in 5-contro-3, ma il powerplay rossocrociato non ha vissuto i suoi momenti migliori (nonostante un paio di tiri interessanti di Hofmann), ed allora il match è rimasto apertissimo sino agli ultimi minuti. A cavallo tra il secondo ed il terzo tempo la Svizzera ha probabilmente concesso un po’ troppo, questo nonostante il timeout chiamato da Patrick Fischer, a cui hanno fatto seguito alcuni episodi concitati dalle parti di Berra.
Complessivamente il futuro portiere del Friborgo non ha vissuto una serata complicatissima, e dei 25 tiri che ha dovuto fronteggiare solamente alcuni erano realmente pericolosi, ma nel complesso il 31enne ha fornito una prova solida, facendosi trovare pronto anche dopo quelle fasi in cui era stato inoperoso per diversi minuti.
Nell’epilogo di gara la Svizzera ha poi controllato bene le velleità di rimonta avversarie, tenendo gli avversari perlopiù all’esterno, tanto che l’esito finale del match non è mai apparso realmente in dubbio. È così arrivata la seconda vittoria nel giro di 24 ore, che fa bene al gruppo e che pone le basi per le sfide più impegnative del girone di qualificazione, a partire da quella in programma martedì sera contro la Cechia.
La squadra di Patrick Fischer ha mostrato di avere delle interessanti qualità nelle sue fasi migliori, ma ha anche ricordato come alcuni momenti “a vuoto” possano portare i rossocrociati a complicarsi la vita più del necessario. La base per fare bene comunque c’è, il compito sarà ora quello di trovare il sistema per far girare tutti gli ingranaggi del proprio lineup con maggiore regolarità.
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