(wikimedia commons)
HELSINKI – È iniziata male l’avventura ai Mondiali U20 della nazionale Svizzera allenata da John Fust. I rossocrociati sono stati infatti battuti dalla Svezia per 8-3.
Pur tenendo conto della caratura dell’avversario, tra i favoriti alla vittoria finale, gli svizzeri si sono anche fatti del male da soli, affrontando il match con fin troppo vigore e pagando dazio con una enorme quantità di penalità.
Già nel primo tempo, al 4’58”, poco dopo la rete d’apertura di William Nylander, assistito dal fratello Alexander, Fabian Heldner si è fatto mandare sotto la doccia a causa di un check open ice ai danni del prospect dei Wild, Joel Eriksson Ek, uscito malconcio da quello scontro.
Nonostante questa penalità (5’ di box play) il raddoppio svedese è arrivato in 5 contro 5, e anche nelle molteplici penalità successive gli svizzeri hanno comunque avuto buon gioco in box play, resistendo alle superiorità numeriche delle tre corone.
Incredibilmente, ancora nel primo tempo è arrivata la seconda penalità di partita ai danni di un rossocrociato, più precisamente Chris Egli, ma a trovare la rete di una vana speranza è stato Kessler qualche minuto più tardi in 4 contro 4.
Speranza vana, appunto, perché nel secondo periodo gli svedesi hanno dilagato, arrivando sin sul 6 a 2 – rete svizzera di Noah Rod – togliendo ogni speranza ai ragazzi di Fust. Forse per la disperazione, o forse per non dare ulteriori dispiaceri al portiere ginevrino Descloux, il coach lo ha poi sostituito con Van Pottelberghe poco dopo metà contesa.
Neanche il portiere draftato da Detroit ha poi potuto far molto contro le incursioni di Nylander e soci, subendo 2 reti – intercalate da quella in shorthand di Kessler – e fissando così il risultato sul pesante 3 a 8 finale.
Troppa la differenza tecnica tra le due compagini. La Svizzera avrà comunque subito l’occasione di rifarsi, affrontando domenica sera la Danimarca, l’avversario più abbordabile del gruppo A.
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