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Lugano

La prima bianconera è da applausi, ZSC stesi con un 4-0

I ragazzi di Pelletier non steccano il debutto grazie a continuità, sostanza e anche spettacolo. Meritato shutout per Schlegel, Carr si regala una doppietta

© Photobrusca & Luckyvideo

La prima bianconera è da applausi, ZSC stesi con un 4-0

LUGANO – ZSC LIONS

4-0

(2-0, 1-0, 1-0)

Reti: 8’30 Bürgler (Fazzini, Arcobello) 1-0, 17’28 Carr (Bertaggia, Kurashev) 2-0, 37’01 Fazzini (Boedker, Nodari) 3-0, 50’41 Carr (Loeffel, Bertaggia) 4-0

Note: Corner Arena, 3’426 spettatori. Arbitri Stricker, Stolc; Wolf, Betschart
Penalità: Lugano 2×2′, ZSC Lions 1×2′

Assenti: Jani LajunenRaffaele Sannitz (infortunati), Matteo RomanenghiEliot Antonietti (sovrannumero)

LUGANO – È stata finalmente una parvenza di normalità, con il pubblico tornato in pista seppur in numero limitato, ma dopo qualche minuto un po’ spaesato per il tanto tempo trascorso dall’ultima partita vera e per un ambiente diverso ovviamente per le restrizioni, alla Cornèr Arena si è tornati a respirare a pieni polmoni l’aria dell’hockey che tanto mancava.

Ed è stato merito non solo dell’inizio del campionato, ma anche del Lugano, che contro gli ZSC Lions ha messo in pista una prima prova di notevole spessore. Con in mente ancora i “fasti” dell’ultimo Lugano, quello triste e depresso, incapace di trovare la propria identità, i 3’500 tifosi di casa hanno cominciato a sorridere dopo aver visto la squadra prendere in mano il match sin dai primi cambi, oltretutto contro quella che è una delle primissime favorite per la vittoria finale in National League.

© Photobrusca & Luckyvideo

Ma alla fine ci si è accorti che questo non è più lo stesso Lugano, sia per gli uomini in pista, con un top-9 veramente di alto livello, ma anche per la capacità di stare in pista, con le direttive di Serge Pelletier che sono state confermate dopo le buone impressioni del preseason.

La squadra bianconera ha mostrato dapprima carattere, ha spinto subito in un primo tempo chiuso sul 2-0 per le reti di Bürgler e Carr (doppietta all’esordio per il canadese) ma con un tabellino che segnava anche ben 18 tiri a 8 per i padroni di casa, per sottolinearne la superiorità.

Ma è stata anche la qualità del gioco a fare felici i tifosi, il Lugano ha applicato bene le direttive tattiche e con semplicità ma efficacia ha tenuto fuori dallo slot basso gli ospiti, costringendoli sempre a frenare verso i lati, per poi applicare un forecheck alto che ha mandato spesso in crash l’impianto difensivo zurighese, preso in controtempo nella zona neutra.

© Photobrusca & Luckyvideo

Semplice? Molto, ma questo dimostra la solidità e la bontà di un sistema che non cerca soluzioni fuori dal mondo lasciando pure tanta libertà agli attaccanti. Su questo punto si potrebbe aprire il classico discorso da pelo nell’uovo, tenendolo però di conto in altre occasioni, con alcuni attaccanti a volte un po’ troppo “naïf” e alla ricerca del tocco di fino, che va bene sul 4-0, ma potrebbe risultare controproducente se poi non si dovesse chiudere l’incontro.

Problemi grassi, appunto, ma che comunque hanno trovato l’alto gradimento del pubblico, non più abituato a un hockey così piacevole da guardare e soprattutto solido e anche di sostanza. Il Lugano non si è infatti sciolto come neve al sole alla prima difficoltà, ma ha continuato a lavorare, grazie anche alla “legna” tagliata da un intraprendente e brillante quarto blocco, ma anche da chi come Daniel Carr ha saputo unire qualità, sostanza e lavoro duro a profusione.

© Photobrusca & Luckyvideo

E rispetto agli anni passati, quando il Lugano mancava di profondità, si può anche soprassedere su un primo blocco offensivo che – aldilà di un attivo Fazzini – ha trovato un Arcobello un po’ impreciso e poco sul pezzo agli ingaggi fino al terzo tempo, venendo però utile quando i Lions hanno cercato la rimonta.

Stesso discorso per Boedker, ancora un po’ a corrente alternata, ma anche lui nel finale ha trovato il modo di farsi vedere di più dalle parti di Flüeler dopo due tempi poco brillanti.

© Photobrusca & Luckyvideo

Ed ecco il succo del discorso, con una prima linea poco concreta, a fare da mattatore è stato il velocissimo e spettacolare secondo blocco, capace di creare occasioni a scadenze regolari e di disturbare il gioco avversario, e se poi anche Bürgler lancia segnali così positivi (e non ci riferiamo solo alla rete) allora Pelletier può anche permettersi di dare tutto il tempo necessario ai suoi pezzi da novanta.

Nel traffico di un campionato che si preannuncia ancora intasato e incerto, il Lugano dà il primo colpo di clacson prepotente, chissà se al derby della Valascia i bianconeri sapranno ripetersi e tenere il pedale schiacciato senza più le paure che lo perseguitavano in passato. L’impressione però è che questa squadra sia cambiata non solo nei nomi, ma anche nella mentalità, forse il fattore più importante.


IL PROTAGONISTA

Niklas Schlegel: Non ce ne voglia Daniel Carr, protagonista a sua volta con una doppietta all’esordio in NL, ma la prestazione del portiere bianconero è stata da incorniciare.

Contro la sua ex squadra, il numero 34 ha sfoderato interventi difficili e spettacolari e ha dato sicurezza a tutta la difesa giocando con grande fiducia senza sbagliare un movimento, parando tutti i 35 tiri degli ospiti. Non poteva esserci modo migliore per entrare in clima campionato.


HIGHLIGHTS

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