SVIZZERA – KAZAKISTAN
6-2
(2-0, 2-0, 2-2)
Note: Minsk Arena, 11’739 spettatori.
Penalità: Svizzera 6×2′, Kazakistan 6×2′ +1×5+20′ (Antropov) + 1×10′ (Spiridonov)
MINSK – Per quanto possa suonare strano, in molti hanno tirato un sospiro di sollievo al termine dell’incontro che ha visto opposte Svizzera e Kazakistan. La larga vittoria della Nati, che si è sbarazzata dei sempre rognosi rivali con il perentorio punteggio di 6-2, ha infatti scacciato l’incubo di una possibile relegazione.
Se le chances di approdare ai quarti ancora matematicamente restano – anche se ormai oltre a vincere l’ultimo match con la Lettonia, i rossocrociati dovranno sperare in una serie di risultati favorevoli delle avversarie – , a destare più preoccupazione prima della sfida odierna era la clamorosa vicinanza col fondo della classifica, ora finalmente lasciata alle spalle.
I confederati hanno fatto capire sin da subito che non avevano nessuna intenzione di perdere e, al cospetto di un avversario non trascendentale ma che comunque sa il fatto suo, hanno imposto il loro gioco dall’inizio. Logica conseguenza il punto dell’1-0 ottenuto in shortand da Kukan, che ha sostanzialmente spianato la strada alla successiva goleada.
Approfittando di un power play in serata di grazia gli svizzeri hanno infatti messo a segno il 2-0 con Hollenstein ancora nel primo tempo, dilagando poi tra il secondo ed il terzo periodo sempre con l’uomo in più sul ghiaccio grazie alle reti di Weber, Ambühl e Cunti.
Ad arrotondare il punteggio sul 6-0 ci ha pensato Blum con un gran tiro al 47’, mentre le reti della formazione dell’est, cadute al 51’ e al 60’, sono servite solo a rovinare il possibile shutout di Reto Berra.
L’unico lato negativo della serata è la commozione cerebrale riportata da Romy che, colpito in maniera piuttosto vile da Antropov – poi punito con una penalità di partita – , è stato trasportato in ospedale.
Scongiurato come detto lo scenario relegazione, ora alla Nati non serve che battere la Lettonia per continuare per lo meno a sperare negli improbabili quarti. Una vittoria d’orgoglio sarebbe però utile anche solo per concludere in maniera dignitosa un Mondiale iniziato malissimo e, soprattutto, per congedare Sean Simpson dalla panchina della Svizzera nel migliore dei modi.