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Interviste

Josi: “Sarà un match difficile, ma c’è fiducia perché siamo cresciuti nella fase a gironi”

Il capitano rossocrociato guarda alla sfida con la Germania: “Dovremo stare attenti, ci sarà bisogno di una prestazione difensiva ottimale. Siamo felici di giocare questa sfida, c’è l’occasione per fare qualcosa di grande”

OSTRAVA – La Nazionale è arrivata mercoledì nel primo pomeriggio a Ostrava in treno. Alla fine dell’allenamento Roman Josi è l’unico giocatore concesso ai media. Il difensore parla dapprima del viaggio.
“Mi piace viaggiare in treno, è estremamente comodo, meglio che in torpedone o in aereo”.

Era tanto che non lo prendevi?
“No. Quando sono in Svizzera uso spesso questo mezzo di trasporto”.

Avete giocato agli assi?
“Non agli assi, bensì a un altro gioco di carte. Alcuni altri giocatori invece hanno letto o usato il tablet. Le tre ore di treno sono volate, per così dire”.

Hai vinto?
“Una partita l’ho vinta, la seconda. Nella prima invece sono stato il primo a essere eliminato e a vincere è stato Ambühl”.

Ha sicuramente imbrogliato “Bühli”…
“(Josi ride di gusto ndr). No, lui è l’ultimo che farebbe certe cose”.

Dalle carte all’hockey. Cosa ti rende ottimista per la sfida contro la Germania?
“Le prestazioni nella fase a gironi. Ho l’impressione che siamo cresciuti match dopo match. Difensivamente siamo stati solidi. Ora contro i tedeschi ci attende una partita molto difficile, sono pure reduci da una buona prima parte di Mondiale, ma siamo fiduciosi”.

La Germania è la squadra che ha segnato di più fin qui, ne sei cosciente?
“Certo, è un team offensivamente molto forte, dovremo stare attenti e ci sarà bisogno di una prestazione difensiva veramente ottimale”.

Le ultime quattro partite a eliminazione diretta contro la Germania sono sempre state perse. Tu non c’eri, ma è comunque un tema?
“No, è un torneo nuovo, le squadre sono diverse, anche se ovviamente ci sono da ambo le parti giocatori che in passato hanno già vissuto queste sfide. Ogni anno comunque si cambia qualcosa, ci sono modifiche. Si parte da zero”.

Tu hai ottenuto la medaglia d’argento nel 2013 e nel 2018. La squadra attuale si può paragonare a quelle medagliate?
“È difficile paragonare delle squadre. Nel 2013 avevamo un grande spirito di gruppo, siamo stati un po’ la sorpresa, vincendo tutte le partite sino alla finale. In Danimarca, dove io arrivai in ritardo, invece si è faticato di più durante la fase a gironi. Insomma ci sono tante strade e modi per arrivare sino in fondo. Quest’anno abbiamo disputato una prima fase molto buona e l’ambiente all’interno della squadra è ottimo. Ora vedremo che accadrà, per entrambe le squadre è una grande occasione per andare a cogliere qualcosa di grande. La gioia nel poter disputare questo quarto di finale è tanta”.

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