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Ambrì Piotta

Josephs spacca in due il derby, l’Ambrì ci prova ma è battuto

La doppietta del canadese ha steso l’Ambrì nonostante due buoni periodi. Il Lugano è più completo, biancoblù che hanno sprecato tante chance e powerplay

Josephs spacca in due il derby, l’Ambrì ci prova ma è battuto

LUGANO – AMBRÌ

4-1

(1-1, 1-0, 2-0)

Reti: 6’18 McMillan (Moses) 0-1, 15’38 Arcobello (Morini, Fazzini) 1-1, 36’57 Josephs (Müller) 2-1, 42’42 Josephs (Loeffel, Müller) 3-1, 54’01 Arcobello (Thürkauf, Carr) 4-1

Note: Corner Arena, 5’669 spettatori
Arbitri: Stricker, Hürlimann; Steenstra, Wolf
Penalità: Lugano 7×2′ + 2×10′, Ambrì 8×2′

Assenti Lugano: Yannick HerrenNiklas Schlegel (infortunati), Matteo NodariLeland Irving (sovrannumero)

Assenti Ambrì: Matt D’AgostiniRocco PezzulloGiacomo Dal PianJoel Neuenschwander (sovrannumero), Cedric Hächler (infortunato)

LUGANO – Con entrambe le squadre a caccia di punti importantissimi, l’ultimo derby della regular season era anche quello più importante per Ambrì Piotta e Lugano, e per due tempi si è vista una partita intensa ed equilibrata tra due squadre che erano in pista per vincere.

Lo stupendo gol di Josephs arrivato in shorthand nelle battute finali del periodo centrale ha però inflitto un colpo durissimo alla squadra di Cereda, poi andata definitivamente al tappeto quando lo stesso attaccante canadese ha infilato anche il 3-1 ad inizio terza frazione. A quel punto la partita è andata agli archivi, con l’Ambrì che si è spento mentre il Lugano è stato capace di dominare il gioco sino alla terza sirena.

Un copione questo non inedito per i biancoblù, capaci di esprimersi su buoni livelli per i primi 40 minuti, tanto da sbloccare il risultato grazie ad un bel contropiede di McMillan e di andare poi più volte vicini alla seconda rete. Il palo nel primo periodo aveva negato il raddoppio a Pestoni, mentre nella frazione centrale – quella in cui l’Ambrì ha messo in pista il suo sforzo maggiore – non sono bastate tre opportunità di powerplay e diversi ghiotti contropiedi per trovare quella rete che avrebbe dato delle premesse diverse al finale di gara.

I limiti dell’Ambrì sono insomma sempre quelli, con una certa mancanza di lucidità nello sfruttare le occasioni che non viene aiutata da un powerplay ancora inefficace, mentre sull’altro fronte il Lugano ha giocato una partita più matura e con la consapevolezza di chi non ha fretta nell’andare a forzare le giocate.

La squadra di McSorley ha infatti fornito una prova solida, chiudendo il più delle volte bene lo slot davanti a Fatton ed approfittando degli errori avversari per infilare delle reti pesanti ed in momenti chiave della sfida. Arcobello non ci ha infatti pensato due volte nel battere Conz quando è stato dimenticato tutto solo nello slot, mentre la doppietta di Josephs a cavallo tra secondo e terzo tempo è stata quella che con un taglio netto ha spezzato in due l’incontro.

Nell’ultimo periodo il Lugano ha poi ribadito di essere più solido e completo degli avversari mantenendo alto il proprio livello per tutti i 60 minuti, mentre l’Ambrì ha mentalmente pagato caro lo svolgersi degli eventi ed ha poi concesso troppo anche dal punto di vista della presenza fisica. Appena due le conclusioni nell’ultima frazione, logicamente troppo poco per sperare di riaprire la sfida.

È insomma stato un Ambrì volenteroso e per alcune fasi della partita anche bravo nel gestire il disco trovando un buon minutaggio in zona offensiva, ma è nel dare concretezza alla manovra che i leventinesi non sembrano poter trovare continuità. Il Lugano è invece stato più regolare ed ha gestito con esperienza le diverse situazioni di gioco, sostenuto anche da un Fatton autore di una buona prestazione.

Il 20enne ha ricevuto una dimostrazione di fiducia da McSorley dopo la difficile serata vissuta a Zugo e, al netto di un paio di spaventi nella prima parte di partita, si è fatto trovare pronto sui tiri avversari ed ha acquisito solidità con il passare dei minuti.

L’ultimo derby ci ha insomma restituito un Lugano che si mantiene in corsa per recuperare ancora qualche posizione in classifica, e che nonostante gli alti e bassi più recenti ha comunque una struttura solida che permette di guardare con fiducia al rush finale della regular season, magari aggiungendo al proprio bilancio altri tre punti venerdì a Langnau.

L’Ambrì invece dagli ultimi due impegni ne esce ridimensionato, perché con le contemporanee vittorie del Berna la situazione in classifica è tornata ad essere delicatissima. Peccato, perché alla pausa i leventinesi ci vanno con il morale sgonfiato dopo che la passata settimana aveva riconsegnato loro un certo vigore, ma anche stavolta si ha avuto la dimostrazione che tutto può cambiare molto velocemente.

Nulla è deciso – restano anche due scontri diretti con gli orsi – ma dopo le Olimpiadi i biancoblù dovranno dimostrare di meritarsi un posto nelle prime dieci.


IL PROTAGONISTA

Troy Josephs: Il gesto con cui segna l’importantissimo 2-1 in shorthand è da rivedere più volte, mentre la sua doppietta ha definitivamente dato una direzione precisa ad un derby che per i primi due tempi era stato molto equilibrato. Sul suo conto non ci sono però solamente i gol, ma anche un lavoro prezioso a livello difensivo con tanti dischi recuperati e molto lavoro nei duelli.


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