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National League

In piena rivoluzione, il Bienne è alla ricerca di serenità e nuovi equilibri

Con leader che invecchiano e parte del nucleo storico partito, i seeländer sperano che Martin Filander riporti la serenità perduta con Matikainen. Per gli obiettivi altisonanti non sembra ormai più tempo alla Tissot Arena

L’inizio della stagione 2024/25 di NLA si sta avvicinando a grandi passi, ed anche quest’anno HSHS vi darà una completa panoramica di tutte le squadre che compongono il massimo campionato svizzero.

Giorno dopo giorno troverete sulle nostre pagine commenti e analisi dei vari club, a cui abbiamo aggiunto un nostro pronostico di posizione in classifica al termine della regular season.


BIENNE

La rosa 2024/25

PORTIERI
Harri Säteri (🇫🇮), Luis Janett

DIFENSORI
Luca Christen, Noah Delemont, Robin Grossmann, Alexander Yakovenko (🇷🇺), Viktor Lööv (🇸🇪), Yanick Stampfli, Yanik Burren, Miro Zryd, Gael Christe

ATTACCANTI
Damien Brunner, Luca Cunti, Ian Derungs, Gaetan Haas, Fabio Hofer, Liekit Reichle, Toni Rajala (🇫🇮), Jere Sallinen (🇫🇮), Elvis Schläpfer, Mattheo Reinhard, Aleksi Heponiemi (🇫🇮), Jerome Bachofner, Jeremie Bärtschi, Johnny Kneubuehler, Nicolas Müller, Ramon Tanner, Lias Andersson (🇸🇪)


(PostFinance/KEYSTONE/Peter Klaunzer)

Gestire il dopo Antti Törmänen in quel di Bienne rischia di trasformarsi in un tormento. L’esperienza con Petri Matikainen è stata decisamente negativa sia per risultati che ripercussioni sul gruppo a causa di una gestione diametralmente opposta da parte del finlandese rispetto al suo predecessore, vero e proprio “papà” dei giallorossi da lui costruiti.

I metodi duri vecchia maniera di Matikainen hanno finito per disunire un gruppo abituato alla geniale comunicazione e al carisma naturale di colui che lo aveva condotto fino alla finale contro il Ginevra, portando al vertice una squadra con poche vere superstar ma con tantissimi giocatori disposti a tutto per il loro coach.

Alla fine, per porre rimedio a una stagione che stava andando alla deriva, si è piazzato in panchina l’aggiusta tutto Martin Steinegger, il quale ha avuto il merito – non indifferente – di qualificare la squadra ai preplayoff e di eliminare prima il Ginevra come piccola rivincita e poi l’Ambrì Piotta per arrivare almeno ai quarti di finale.

La correzione in corsa del direttore sportivo ha perlomeno funto da antidolorifico per una squadra quasi senza controllo e logorata dai rapporti con il vecchio staff tecnico, ecco perché con il nuovo coach Martin Filander alla Tissot Arena si è voluto puntare su una personalità di nuovo più propensa alla comunicazione positiva e individuale, una mentalità più giovane e disposta a crescere assieme al gruppo.

Filander, il quale potrà avvalersi dell’assistenza di un mostro sacro come Beat Forster fresco di ritiro, arriva da un’esperienza in chiaro-scuro all’Oskarshamn, relegato in serie cadetta in primavera dopo una stagione tribolatissima, ma per la dirigenza dei seeländer rappresenta un’individualità più umile rispetto al suo predecessore, il quale era poco propenso all’ascolto e molto di più a metodi di gestione molto rigidi.

Verso il futuro prossimo andrà però valutato quanto potrà dare questa squadra al suo nuovo coach, tenendo conto delle tante perdite importanti del nucleo storicoKünzle, Kessler, Rathgeb, Hischier, Forster, Van Pottelberghe – e del peso degli anni di alcuni uomini simbolo, tra i quali Brunner, Cunti e Hofer, oltretutto spesso propensi a lunghe permanenze in infermeria.

Per la stagione alle porte la squadra giallorossa poggerà sulle sicurezze rimaste, ma ha dovuto anche affrontare anche un ricambio generazionale che oggi non poteva più aspettare, con uno zoccolo duro che nel passato doveva dichiaratamente portare al titolo svizzero come obiettivo a medio termine, ma che ad oggi appare piuttosto lontano per una società che per anni ha speso bene su molte scommesse. L’obiettivo dovrà essere quello di ritrovare serenità e stabilità per porsi in seguito nuovi obiettivi da rincorrere con una nuova ricostruzione.


ARRIVI
Luis Janett (G, Turgovia)
Johnny Kneubuehler (F, Ambrì Piotta)
Rodwin Dionicio (D, Saginaw Spirit)
Mark Sever (F, Kloten)
Nicolas Müller (F, Michigan State University)
Miro Zryd (D, Langnau)
Lias Andersson (F, Montreal Canadiens)

PARTENZE
Joren van Pottelberghe (G, Lugano)
Luca Hischier (F, Ginevra)
Yannick Rathgeb (D, Friborgo)
Tino Kessler (F, Davos)
Mike Künzle (F, Zugo)
Beat Forster (D, ritiro)
Mark Sever (F, Olten, prestito)
Jesper Olofsson (F, MoDo)

STRANIERI
Alexander Yakovenko (D, 🇷🇺)
Jere Sallinen (F, 🇫🇮)
Harri Säteri (G, 🇫🇮)
Toni Rajala (F, 🇫🇮)
Viktor Lööv (D, 🇸🇪)
Aleksi Heponiemi (F, 🇫🇮)
Lias Andersson (F, 🇸🇪)


Iniziando ad analizzare i reparti, risulta evidente che le perdite maggiori si registrano in attacco. Pur in difficoltà la scorsa stagione – ma in un contesto difficile per tutti – uno scorer di razza come Jesper Olofsson è difficilmente sostituibile, ma a fare più male potrebbero essere le partenze di Mike Künzle, Luca Hischier e Tino Kessler.

Il primo ha rappresentato al meglio la nuova era del Bienne e le mille battaglie quale uomo di fiducia di Törmänen sul ghiaccio, in grado di svolgere più ruoli, di realizzarsi come discreto scorer e leader del nucleo storico. Il secondo si è distinto come tutto fare di qualità anche se sull’arco delle stagioni non ha mostrato grande continuità, Kessler invece ha attraversato la Svizzera per accasarsi a Davos proprio nel miglior momento della sua carriera.

Jerome Bachofner può essere per ruolo l’uomo giusto per sostituire Künzle, mentre Nicolas Müller – in arrivo dalla NCAA –, Johnny Kneubuehler e vari giovani dovranno garantire il ricambio degli altri uomini senza troppi scossoni, a patto che soprattutto l’ex leventinese riesca finalmente ad unire sostanza alla sua ottima tecnica.

Come già sottolineato, gli anni passano anche per i grandi scorer, i “soliti” Brunner, Cunti e Hofer nell’ultima annata hanno messo assieme 40 punti scarsi, Sallinen, Haas e Rajala non possono quindi permettersi delle pause per scongiurare un eventuale canto del cigno di qualche elemento.

Pur se anche il reparto difensivo ha subito i contraccolpi dell’annunciato ritiro di Beat Forster – sostituito prontamente con Miro Zryd – e la partenza per Friborgo di Rathgeb, la situazione in retrovia sembra comunque poter garantire più stabilità e continuità.

Liberatisi della delusione Pokka, alla Tissot Arena sperano di riavere il vecchio Lööv, un difensore all-rounder spesso sottovalutato, ma che nella difesa dei giallorossi ha rivestito un ruolo fondamentale per equilibrio, spinta e punti pesanti. Anche lui spesso passato in sordina sotto i grandi nomi della National League, Alexander Yakovenko rappresenta l’altro punto fermo del reparto, uno dei difensori più affidabili e continui dell’intero campionato, forse non dotato di grandi picchi di talento ma capace di giocare interi tornei senza quasi mai soffrire una flessione o commettere grandi errori. Il resto della truppa difensiva permette di distribuire discreta affidabilità ed esperienza.

E poi c’è Rodwin Dionicio, in attesa dell’esito dei camp NHL a cui parteciperà dopo la firma su un contratto con gli Anaheim Ducks. Il giovane rossocrociato è reduce da una grande stagione in OHL (25 reti e 45 assist in 61 partite), e se non dovesse superare i tagli dei Ducks quasi sicuramente lo vedremo in maglia seeländer, e sarebbe un gran bel jolly per lo staff tecnico.



In porta invece la situazione ha due punti di vista: se Harri Säteri rimane uno dei portieri più forti e continui del campionato, partito Van Pottelberghe per Lugano lo staff si ritrova come back-up Luis Janett, 24enne che ha passato le ultime stagioni come riserva in Swiss League sballottato tra Kloten, Bülach e Turgovia in continui prestiti e “posteggi”.

Difficile che il nativo di San Gallo possa garantire sicurezza e tranquillità in caso di assenze del finlandese, ecco perché tra i due lati della medaglia la situazione a difesa della gabbia andrà monitorata con attenzione.

Il quadro generale dice di una squadra in pieno ricambio non solo generazionale ma anche del nucleo storico messo assieme dal grande architetto Antti Törmänen con saggezza e visione. Un primo punto andrà valutato su questa situazione, le sei-sette partenze storiche sono molto pesanti, e l’incertezza sui sostituti rimarrà fino alla prova del fuoco.

Il secondo punto fondamentale invece riguarda la gestione tecnica, Törmänen non sarà sostituibile facilmente – e lo choc va assorbito comunque – ma con Filander il direttore sportivo Steinegger spera di aver puntato su un profilo che possa riportare serenità e unità a un gruppo che necessita di una ripartenza tranquilla, senza obiettivi altisonanti ma semplicemente con una visione a medio-corto termine.

I veri traguardi saranno quelli di rimettere assieme le idee, ricompattare un gruppo in gran parte nuovo e ritrovare serenità e stimoli senza guardare troppo in alto.


MIGLIOR INNESTO

Lias Andersson: Lo svedese può ricoprire più ruoli grazie alla sua duttilità e negli anni si è rivelato un ottimo scorer soprattutto in AHL. Top prospect ai tempi del draft da parte dei New York Rangers, Andersson si è sempre distinto per il suo carattere battagliero e l’etica del lavoro, e potrebbe portare alla Tissot Arena non solo un bel numero di punti ma anche freschezza e leadership.

ADDIO DOLOROSO

Mike Künzle: L’attaccante da oggi in forza allo Zugo è stato per anni il simbolo della squadra costruita da Antti Törmänen. Autore di 148 punti in giallorosso, lo zurighese è stato il primo ingaggio fortemente voluto dal coach finlandese, suo braccio sul ghiaccio e leader dello spogliatoio. La sua partenza sarà molto pesante soprattutto sul piano della personalità e della leadership, ma anche per la duttilità che il 30enne ha sempre mostrato sul ghiaccio.

FATTORE X

Accettare la nuova realtà: Chiuso il capitolo grigio di Matikainen e tagliato diversi ponti con il passato, il Bienne dovrà rivedere i suoi obiettivi e lavorare sull’innesto dei nuovi arrivi per digerire al meglio i cambiamenti. Le sicurezze ci sono, ma occorrerà pazienza e tanto spirito di gruppo per ripartire e andare alla ricerca di nuovi stimoli.


La classifica di HSHS

1. ZSC LIONS
2. _________
3. ZUGO
4. _________
5. _________
6. _________
7. _________
8. _________
9. _________
10. BIENNE

11. __________
12. LANGNAU
13. __________
14. AJOIE

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