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Lugano

Il Lugano risponde alla chiamata, Davos superato 4-0

I bianconeri ritrovano la vittoria contro la squadra di Vitolinsh e agganciano le prime otto. Shutout per Merzlikins, infortunio per Sannitz

© Photobrusca & Luckyvideo

Il Lugano risponde alla chiamata, Davos superato 4-0

LUGANO – DAVOS

4-0

(2-0, 0-0, 2-0)

Reti: 2’03 Fazzini (Lapierre) 1-0, 6’44 Bürgler (Klasen, Lajunen) 2-0, 45’25 Ulmer (Lajunen, Klasen) 3-0, 57’24 Bürgler (Klasen, Lajunen) 4-0

Note: Corner Arena, 6’034 spettatori. Arbitri Dipietro, Koch; Castelli, Kehrli
Penalità: Lugano 5×2′, Davos 5×2′

LUGANO – Una reazione era il minimo che ci si potesse aspettare da parte del Lugano dopo la brutta sconfitta patita martedì scorso contro il Langnau. “Inaccettabile”, così l’aveva definita anche la presidente Vicky Mantegazza, porgendo le scuse ai tifosi per quella prestazione incomprensibile da parte dei bianconeri, i quali erano reduci dalla bella vittoria della Bossard Arena di Zugo.

Il Lugano contro i Tigers aveva deluso soprattutto sul piano della personalità e dell’attitudine, ecco perché nella nevosa serata di venerdì i ragazzi di Greg Ireland erano chiamati a una decisa sterzata dopo i fischi caduti dalle tribune.

Contro l’avversario preferito in stagione (battuto quindi quattro volte su quattro) il Lugano ha risposto presente, come spesso è successo dopo alcune prestazioni deludenti, incamerando tre punti fondamentali che gli permettono di agganciare il Ginevra e di vedere finalmente da vicinissimo il treno delle prime otto della classifica.

Perso di nuovo Cunti, il quale ha bisogno di un esame in più alla spalla, Ireland ha chiamato da Biasca Timo Haussener e dopo pochi minuti di gioco si è trovato a dover rimescolare l’attacco dopo aver perso anche Sannitz. Il numero 38 ha subito un check alla testa da Barandun non penalizzato dagli arbitri e non si è più visto sul ghiaccio.

Le modifiche alle linee d’attacco hanno però portato i frutti, con Lapierre spostato al centro e Fazzini al fianco del canadese e di Hofmann, l’intesa in questo terzetto è sembrata sin da subito ottimale.

Proprio la rete di Fazzini ha suggellato l’ottima entrata in materia dei bianconeri, finalmente determinati e concentrati, un inizio di partita che nulla aveva a che vedere con l’ultimo match.

Padroni di casa concentrati e attivi sul ghiaccio con e senza disco, solo alcune entrate in velocità da parte del Davos hanno messo in difficoltà il Lugano, ma i grigionesi sono sembrati affidarsi quasi esclusivamente a fiammate nervose individuali. La traversa di Marc Wieser ha segnato un piccolo allarme ma il Lugano, ispirato da Klasen, Vauclair e Chorney, non si è fatto impaurire come dimostrato dal meritato raddoppio ad opera di Bürgler.

Solo un paio di cose possono venire recriminate ai bianconeri, ossia un po’ troppi problemi a dare continuità a uscite dal terzo pulite – molto meglio comunque rispetto a martedì – perché quando la costruzione era pulita e veloce il Davos andava in difficoltà con la sua staticità difensiva e infine una ormai cronica incapacità di chiudere anticipatamente le partite.

Troppe le occasioni sprecate nel secondo tempo dominato dal Lugano, alcune preda di un eccellente Senn, due finite sui ferri, ma molte sprecate per mancanza di cattiveria e timing.

Buon segno comunque aver finalmente dominato l’avversario, segno di ritrovata personalità – aldilà del fatto che sia il penultimo in classifica – e fiducia nei propri mezzi. Chiesa e compagni hanno però avuto il merito di non smettere di giocare e di zittire il Davos dopo la reazione vista in entrata di terzo periodo, il 3-0 (anche un po’ fortunoso) è arrivato dopo un’azione insistita nella zona offensiva dei bianconeri per chiudere quasi ogni velleità.

Buon controllo del match da parte dei padroni di casa fino alla terza sirena, andati sul 4-0 con la doppietta di Bürgler. Non si chiedeva altro al Lugano dopo il martedì nero, un “2 in 1” che nella reazione doveva per forza racchiudere una vittoria per tornare a fare della Cornèr Arena un solido fortino e rispondere alla sconfitta e pure un esame che avrebbe detto se i bianconeri fossero ancora presenti sul piano della personalità.

Certo, l’avversario non era dei più probanti, ma è osservando il Lugano che si capisce che la reazione è arrivata, soprattutto guardando anche alle prestazioni di un’altra pasta offerte dai vari Lapierre e Lajunen, con un Klasen in ottima forma a fare da ispiratore. No, il Lugano non poteva andare in pausa con un’altra sconfitta e altri dubbi tornare a vincere era obbligatorio senza se e senza ma.

Questa vittoria non risolve la stagione ma cura il momento e di questo c’era assoluto bisogno per ritrovare fiducia prima dell’infuocato rush finale, anche guardando la classifica.


IL PROTAGONISTA

Linus KlasenIspirato come ai bei tempi, in continua crescita di forma fisica e finalmente i suoi assist sono stati sfruttati anche da Dario Bürgler.

Lo svedese ha offerto una delle migliori prove per continuità e voglia di emergere, dimostrando che può e deve ancora essere molto utile alla squadra.

I tre assist messi in conto contro il Davos (bellissimi i due per le reti di Bürgler) restituiscono un Klasen che finalmente potrà mettere in seria difficoltà Greg Ireland.


HIGHLIGHTS

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