LUGANO – MOUNTFIELD HK
4-3
(2-1, 2-0, 0-2)
Note: Vaillant Arena, 6’300 spettatori (tutto esaurito). Arbitri Wehrli, Wiegand; Borga, Obwegeser
Penalità: Lugano 7×2′, Mountfield 6×2′
DAVOS – Alla fine ha fatto quasi tutto il Lugano, dal portarsi sul 4-1 al farsi del male permettendo la rimonta – per fortuna rimasta incompiuta – dei cechi del Mountfield nel finale, in una partita in chi i bianconeri hanno forse sottovalutato un po’ l’avversario, più povero tecnicamente ma sicuramente tenace e indomito.
Con Manzato tra i pali – almeno inizialmente – il Lugano non ha iniziato la partita con un gran ritmo, ma ha permesso anche ai cechi di giocare e rendersi pericolosi in un paio di ripartenze con la difesa del Lugano apertasi per i posizionamenti errati di un paio di difensori.
Il Mountfield ha puntato molto sul forecheck, partendo già dalle assi e da centro pista a mettere i bastoni tra le ruote ai bianconeri, dovendo però limitare le proprie scorribande offensive per uno schieramento più prudente e incentrato sull’ingabbiamento di Klasen e compagnia.
Solo nel periodo centrale il Lugano è sembrato in grado di prendere in mano l’incontro, aumentando il ritmo delle operazioni e costringendo i cechi all’errore, ma trovando le reti grazie a due spunti personali da attaccanti puri.
Il primo inventato da Fazzini, che dopo un “toe drag” a saltare un difensore ha fatto partire un micidiale polsino angolato che non ha lasciato scampo al portiere avversario, e il secondo con Vesce, il quale ha raccolto un disco partito dal bastone di Manzato e lasciato correre dal Mountfield finché l’americano non l’ha raccolto per scaricare un tiro preciso e potente in rete per il 4-1.
L’errore del Lugano è stato credere che la partita fosse praticamente finita lì, e senza forzare la mano per aumentare il vantaggio ha cominciato a commettere troppi errori in fase di gestione del disco, e con quel puck non controllato da Wilson sulla blu, Dzerins ha riacceso le speranze dei suoi in inferiorità numerica, e poi Cerveny ha insaccato il 4-3 con Manzato a terra infortunato, scatenando le ire dei bianconeri.
Rete ritenuta regolare perché dopo l’infortunio dello sfortunatissimo portiere del Lugano, nessun bianconero ha toccato il disco, e l’arbitro non può fermare il gioco se non in casi estremi. Così parla il regolamento.
Con qualche brivido nel finale, il Lugano ha portato a casa la seconda vittoria in altrettante partite in questa edizione della Spengler, anche se in questo caso con molta fatica nel finale e con troppi errori quando andava forzata la mano per chiuderla sul serio.
Il Lugano lo ha fatto solo a sprazzi e per avere la meglio sui cechi si è affidato alle prodezze in particolare di Hofmann, Fazzini e Vesce per le ultime tre reti, e se è bastato questo, allora può andare bene così.
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