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Lugano

Il Lugano non muore mai, all’overtime cade il Ginevra

Una rete di Fazzini al 61’09 porta la serie sul 2-2, rendendo la sfida ancora più stretta ed incerta. Venerdì i bianconeri andranno alla ricerca del break in trasferta

Il Lugano non muore mai, all’overtime cade il Ginevra

LUGANO – GINEVRA

2-1

(1-1, 0-0, 0-0; 1-0)

Reti: 2’13 Omark (Hartikainen) 0-1, 11’27 Guerra (Gerber) 1-1, 61’09 Fazzini (Granlund) 2-1

Note: Cornèr Arena, 5’609 spettatori
Arbitri: Wiegand, Borga; Obwegeser, Burgy
Penalità: Lugano 7×2, Ginevra 5×2 + 1×10

Assenti: Mark ArcobelloBrett ConnollyKris Bennett (infortunati), Yves StoffelDavide FadaniAlessandro Villa (sovrannumero)

LUGANO – È una squadra che non muore mai quella bianconera, nonostante le difficoltà, nonostante anche i suoi difetti, nonostante davanti abbia una corazzata che comincia a dubitare anche di come possa evolvere questa serie.

Il gol di Luca Fazzini dopo nemmeno due minuti di overtime (per fortuna, vien da dire) ha rimesso in parità il quarto di finale con il Ginevra ed esaltato l’ambiente già elettrizzante della Cornèr Arena, caricando pure di energia la squadra bianconera dopo un’altra partita dispendiosa per tutti.

Ancora una volta coach Luca Gianinazzi ha dovuto far fronte con un’assenza importante, dato che al rientro di Granlund ha risposto la defezione di Bennett, uno degli uomini più in forma della squadra e tra i pochi capaci di spezzare la partita con le sue folate di pura energia. Ma nei playoff non si guarda alla sfortuna, solo in avanti, e così ha fatto il Lugano in una partita che non è sembrata partire sotto i migliori auspici per Thürkauf e compagni, messi subito e spesso in difficoltà dal possesso del disco del Servette nel terzo offensivo.

I bianconeri si sono trovati subito ad inseguire gli attaccanti ospiti, cadendo nel gol di Omark quando hanno lasciato le maglie troppo larghe attorno allo svedese, con Koskinen autore di una sfortunata quanto minima deviazione che ha spedito il disco alle sue spalle.

Ed è in quei minuti che probabilmente si sono consumati i momenti più importanti della partita, anche se era solo il primo periodo, con la capacità del Lugano di trovare il pareggio con Guerra, al suo primo gol in maglia bianconera dopo quasi due stagioni spese alla Cornèr Arena.

E la prima rete del difensore numero 28 con la sua squadra rischia di avere un peso enorme sull’economia di questa serie, perché ha rimesso in carreggiata il Lugano e trasformato la partita in una sfida di nuovo più tirata, anche se la classe del Ginevra si è fatta sentire quando Filppula e compagni potevano approfittare di spazi aperti per far girare il disco.

A livello puramente di occasioni da rete però, dal secondo periodo in avanti – fatta eccezione per i power play, dove il Lugano ha di nuovo litigato con se stesso – le cose si sono equilibrate, entrambe le squadre hanno avuto le loro possibilità di infilare il disco in porta, ma un po’ l’imprecisione dei padroni di casa e la bravura di Koskinen hanno detto che la partita doveva rimanere incerta ancora a lungo.

Lo è rimasta anche nel periodo conclusivo, giocato con più prudenza dalle due squadre, quando lo scorrere dei minuti stava trasformando il terzo tempo in una sorta di pre-overtime e, a parte una penalità ingenua di Patry, negli ultimi minuti si è fatto a gara a chi la rischiava di meno. E a rischi poi l’ha vinta il… Ginevra, con quel disco perso da Vatanen dietro la porta con Granlund che non aspettava altro di servirlo a Fazzini, autore di un gol fondamentale sia per la squadra che per lui stesso.

E ora la serie torna in parità, un best of 3 che diventa sempre più stretto e sempre più pesante. Entrambe le squadre hanno una pressione addosso, il Lugano ce l’ha perché deve vincere almeno una volta a Les Vernets, ma possiamo scommettere che quella che ha addosso oggi Cadieux con la sua squadra è decisamente più alta di quella sulle spalle di Gianinazzi e dei suoi ragazzi.

Da una parte chi deve vincere assolutamente dall’alto di una squadra sulla carta nettamente più forte e prima in regular season, dall’altra parte c’è una squadra che vuole vincere perché nonostante le difficoltà ha capito come far dubitare chi era nettamente favorito.


IL PROTAGONISTA

Luca Gianinazzi: Ha raddrizzato la squadra dopo un primo tempo che sembrava un po’ traballante, l’ha messa in pista con sapienza dovendo fare i conti ancora con un’assenza di peso come quella di Bennett e ha saputo ancora leggere la partita tenendola in equilibrio quando il Ginevra avrebbe potuto approfittarne per scappare via. Continua a non funzionare il suo power play, ma in inferiorità numerica il Lugano è diventato efficientissimo e ancora una volta la sua squadra ha protetto bene Koskinen, mostrando una grande tenuta mentale fino alla fine.


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