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Il Lugano cade a Berlino, gli Eisbären inguaiano i bianconeri

Gli uomini di McSorley vanno in vantaggio ma poi lasciano le operazioni ai tedeschi. A decidere il passaggio sarà l’ultimo scontro mercoledì prossimo

Il Lugano cade a Berlino, gli Eisbären inguaiano i bianconeri

EISBÄREN – LUGANO

6-3

(2-1, 3-1, 1-1)

Reti: 6’28 Bertaggia (Thürkauf, Stoffel) 0-1, 13’51 Despres (Noebels, Byron) 1-1, 16’15 Boychuk (Zengerle) 2-1, 24’07 Pföderl (Noebels) 3-1, 27’46 Byron (NJensen, Pföderl) 4-1, 33’41 Thürkauf (Alatalo, Arcobello) 4-2, 37’46 Byron (Müller) 5-2, 43’34 Veilleux (Rossmy, Wiederer) 6-2, 56’17 Thürkauf (Bertaggia, Alatalo) 6-3

Note: Mercedes-Benz Arena, 1’418 spettatori
Arbitri: Schrader, Kopitz; Cepik, Gerth
Penalità: Eisbären 3×2′, Lugano 2×2′

Assenti: Romain LoeffelTroy JosephsNiklas SchlegelRaphael HerburgerElia Riva (infortunati)

BERLINO – Dire che è stata una serataccia per il Lugano non renderebbe appieno quella che è stata la prestazione dei bianconeri alla Mercedes-Benz Arena. Contro la squadra di Serge Aubin, con una vittoria da tre punti il Lugano avrebbe quasi ipotecato il passaggio agli ottavi di finale, invece i bianconeri se ne torneranno in Ticino con una pesante sconfitta sul groppone.

Costretto a fare a meno anche di Elia Riva – valutato giorno per giorno – il coach bianconero Chris McSorley ha cambiato anche la composizione delle sue linee d’attacco, ma questo evidentemente non è servito a cambiare la resistenza che il Lugano ha saputo opporre ai padroni di casa.

Certo, c’è sempre un sentore di “derby” per le squadre tedesche contro quelle svizzere, ed era prevedibile che gli Eisbären avrebbero dato tutto nella loro ultima spiaggia del girone, ma la maniera con cui l’hanno affrontata Arcobello e compagni gli ha facilitato e non di poco il compito.

Passati in vantaggio per primi con un break costruito da Thürkauf e finalizzato da Bertaggia, il Lugano a partire soprattutto dal secondo periodo (già sotto per 2-1) ha messo in pista il suo volto peggiore. Invece di forzare una reazione la squadra bianconera ha favorito i padroni di casa con un errore dietro l’altro, di posizionamento e gestione del disco, favorendo in maniera evidente il 3-1 e il 4-1 dei locali che hanno approfittato delle sviste dei propri avversari.

Nemmeno il tentativo di McSorley di cercare una reazione sostituendo Fatton con Fadani (autore quest’ultimo di una ottima metà partita nonostante le due reti subite) ha dato i suoi frutti, e il gol di Thürkauf in power play per il provvisorio 4-2 è stato il classico fuoco di paglia.

Agli errori individuali si è aggiunta la mancanza di idee nel sormontare l’ottima trappola difensiva preparata da Serge Aubin a centro pista che ha impedito al Lugano di partire per vie centrali, cosa che ha messo in crisi gli ospiti provocando innumerevoli breakout soprattutto nel periodo conclusivo, situazioni che hanno rischiato di allargare ulteriormente il risultato oltre il 6-3 finale.

Sempre primi sul disco e usciti vincitori da moltissimi duelli individuali alle assi, i tedeschi hanno anche approfittato di un Lugano incapace di reagire emozionalmente, con un attitudine che è sempre stata un paio di scalini sotto quella dei padroni di casa, con diversi giocatori ancora molto sotto tono.

In particolare i tre stranieri sono sembrati estranei alla maggior parte del volume di gioco, con un Carr che perlomeno ci ha provato in più di una circostanza, Arcobello ha sbagliato moltissimi appoggi e controlli, mentre Boedker è svanito dal ghiaccio dopo pochi cambi.

Non solo gli stranieri hanno deluso, in pochi, tra Thürkauf, i due portieri, Walker, Morini e Stoffel sono stati all’altezza della situazione, ma in generale il Lugano è apparso scarico e a corto di idee.

Tutto quindi si deciderà mercoledì 13 ottobre alla Cornèr Arena, quando sarà d’obbligo battere gli Eisbären per sperare nel passaggio del turno, ma prima c’è un campionato a cui pensare. Ricaricare le batterie e rimettere assieme le idee sarà fondamentale per un deciso cambio di rotta a tutto tondo già nel prossimo week end. O saranno dolori.


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