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Lugano

Il Lugano abbatte le aquile, netta vittoria per i bianconeri

Le doppiette di Hofmann (7 gol in 6 gare) e Sanguinetti amplificano la crisi dei Granata, battuti dalla solidità del Lugano. Shutout per Merzlikins e finalmente un power play decisivo

Il Lugano abbatte le aquile, netta vittoria per i bianconeri

GINEVRA – LUGANO

0-4

(0-1, 0-0, 0-3)

Reti: 10’35 Sanguinetti (Klasen, Bürgler) 0-1, 47’11 Hofmann (Furrer, Fazzini) 0-2, 53’29 Hofmann (Fazzini) 0-3, 57’52 Sanguinetti (Klasen, Bürgler) 0-4

Note: Les Vernets, 6’201 spettatori. Arbitri Mollard, Vinnerborg; Gnemmi, Küng
Penalità: Ginevra 7×2′ + 1×5′ + 1×20′ (Traber), Lugano 6×2′ + 1×10′ (Chiesa) + 1×20′ (Lapierre)

GINEVRA – Nel bagaglio di ritorno dalla città di Calvino il Lugano carica tre importantissimi punti, “proteine” di fiducia e autostima, ma anche tanti altri segnali sullo stato di forma della squadra.

Al termine della serata perfetta a Les Vernets, i bianconeri si ritrovano con il secondo attacco del campionato, la seconda difesa (tutto dietro al Berna) e, guardandosi indietro, Merzlikins e Manzato hanno subito solo 2 reti nelle ultime 3 partite, di cui due trasferte, contro Ambrì Piotta, Langnau e appunto Ginevra.

Da questa lunga trasferta il Lugano esce rinfrancato anche dal powerplay, che non andava a segno da tempo immemore, e con un Sanguinetti che ha cominciato a tirare con convinzione sono arrivate 3 reti su 6 superiorità numeriche. Certo, i quintetti non manovrano ancora con fluidità continua e a volte si trovano scoperti sui contropiedi, ma visti gli ultimi “chiari di luna” questa è sicuramente una manna dal cielo.

Va detto, il Ginevra di questo periodo è la copia sfocata della combattiva truppa che era di Chris McSorley nei tempi passati, i granata non hanno (ancora?) digerito il cambio di gioco voluto da Woodcroft in panca, e le aquile stanno portando avanti un inizio di campionato assai difficoltoso.

Questo non va a togliere il benché minimo merito a Chiesa e compagni, sofferenti sugli attacchi del Ginevra solo in entrata di partita e del terzo periodo, con qualche scorribanda in un vivace secondo tempo, ma aldilà del palo colpito da Loeffel e qualche mischia nemmeno così estrema davanti a Merzlikins, i pericoli per il portiere lettone sono stati ben limitati dai suoi compagni.

Una gara solida e giocata con un attendismo intelligente, dosando con acume i cambi e i minutaggi di gioco (Ireland, con il rientrante Ulmer ha utilizzato 8 difensori, chi più per le situazioni speciali, chi in 5 contro 5), mettendo i muscoli nei due slot e colpendo quando andava fatto per chiudere il match.

La rete trovata da Sanguinetti in powerplay nel primo periodo ha portato il minimo vantaggio fino nel terzo periodo, situazione pericolosa che andava a favore dei padroni di casa mano a mano che il tempo passava. Il Lugano non ha però lasciato che le cose andassero a favore del Ginevra proprio sul più bello e ha cominciato a forzare un po’ di più la mano in velocità d’esecuzione – chiedere alla premiata ditta HofmannLapierreFazzini – costringendo i ginevrini al fallo, incapaci di anticipare le mosse degli attaccanti bianconeri.

Nel periodo conclusivo è arrivato quindi il “momentum” del Lugano, con la doppietta di Hofmann a “uccidere” il match, prima che Sanguinetti ribadisse il suo decollo (definitivo, sperano alla Resega) con la seconda cannonata, 4-0 e buonanotte al secchio per l’ottimo Mayer.

Ordine, disciplina e tanta maturità, con l’aiuto delle situazioni speciali. Se da una parte il powerplay ha dato segnali importanti, dall’altra c’è un boxplay uscito di nuovo con il 100% di riuscita per la terza partita consecutiva e che ha la terza miglior percentuale di riuscita del campionato, un’arma che venerdì sera ha contribuito anche allo shutout di Merzlikins.

Da quanto non si vede più il Lugano subire e panicare, da quanto riesce e vincere le partite quando vanno vinte e da quanto riesce a mostrare questa sicurezza e consapevolezza? È il Lugano di Ireland, che proprio sulla pista di Les Vernets era tornato per riprendere le redini di questa squadra e che la sta portando nelle parti alte della classifica con innata pacatezza e invidiabile tranquillità.

Tutto bene dunque? Sì, o quasi, perlomeno, perché c’è quel 28% di riuscita agli ingaggi che stona un po’ nello stato di questo Lugano. Ma non è assolutamente il caso di fasciarsi la testa, questi sono i cosiddetti e famosi “problemi grassi”, il Lugano sta respirando aria molto fine e ha intenzione di continuare a farlo, al coach canadese il compito di tenere alta la tensione.


IL PROTAGONISTA

Bobby SanguinettiUna doppietta in powerplay quella di Ginevra che lo sgrava di tanta pressione, ma che mostra finalmente le sue qualità di “cannoniere” e blue liner.

Oltre a questo una partita di qualità e quantità in ogni zona della pista, con personalità e tanto lavoro. L’americano ha preso in mano le redini?

 


HIGHLIGHTS

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