DAVOS – Non è stata tra le partite da ricordare di questa Spengler, la semifinale che ha visto opposti Davos e Friborgo, due squadre che hanno dato vita a un incontro spezzettato, dal ritmo basso e con tanti errori sui due fronti.
I grigionesi – privi dell’infortunato Zadina – nonostante tutto hanno ancora mostrato quei problemi che li hanno costretti ad arrivare al torneo casalingo con quattro sconfitte consecutive in campionato, mentre il Friborgo, seppure rinforzato dai vari Brennan, Audette e Kristof, deve ancora assorbire del tutto il cambio in panchina, anche se l’approdo di Lars Leuenberger sembra aver riportato un po’ di serenità ed entusiasmo tra i dragoni.
È partito decisamente meglio il Gottéron in questa seconda semifinali, Aeschlimann ha avuto il suo bel da fare sin dall’inizio, raccogliendo dietro la sua porta il disco deviato da Vey per il meritato vantaggio friborghese.
Eppure alla prima pausa si è andati con i grigionesi in vantaggio, un 1-2 per i gialloblù che non raccontava quanto visto sul ghiaccio, con un primo gol incassato da Berra troppo facilmente su un tiro angolato di Stransky e un errore collettivo davanti allo stesso portiere che ha favorito il liberissimo Frehner, capace di insaccare il vantaggio a pochi secondi dalla prima sirena.
Pareva che a quel punto la partita sarebbe potuta decollare, invece l’incontro si è trascinato su una mediocrità generale, di livello decisamente più basso rispetto alla prima semifinale del pomeriggio, con diversi errori individuali sui due fronti e poca intensità di gioco.
Tutto è “esploso” nel periodo conclusivo, dopo il pareggio ancora ad opera di Linden Vey in powerplay. Il Davos a quel punto si è visto costretto ad alzare la sua intensità di gioco ma lo ha fatto nella maniera sbagliata in un tempo comunque ricco di penalità.
Decisiva è stata quella incassata dal focoso Lemieux (al quale sono stati aggiunti 10′ disciplinari sul gol del 3-2) che ha rotto la spinta dei padroni di casa proveniente da un proprio power play. Il Gottéron per contro ha gestito meglio quei momenti sul piano dei nervi, ed ha potuto approfittare di un Davos mal messo in pista e che ha perso più di un equilibrio.
La coppia Andersson–Lennström non ha fatto una gran figura sul vantaggio decisivo di Bertschy, facendosi saltare in blocco nel tentativo di salire oltre la blu senza guardare alla copertura in caso di disco perso, e a quel punto l’impianto di Josh Holden, già traballante, è cascato del tutto.
I gialloblù non sono riusciti a mettere assieme uno sforzo collettivo ragionato per cercare di rientrare, contrastati bene dalla difesa friborghese capace di bloccare diversi tiri e supportati da un Berra tornato solido, dovendosi poi arrendere con il 4-2 a porta vuota di De La Rose.
Martedì andrà in scena una finale tutta inedita che vedrà un vincitore inedito. E guardando al complesso di queste due semifinali, trarne un pronostico risulta piuttosto difficile.
GALLERIA FOTOGRAFICA
(Clicca le frecce per scorrere le fotografie)