STRAUBING – FRIBORGO
2-7
(1-4, 1-3, 0-0)
Reti: 0’27 Jacob De la Rose (Marcus Sörensen) 0-1, 01’32 Jakob Lilja (Christoph Bertschy) 0-2, 02’00 Tim Brunnhuber (Skyler McKenzie, Sandro Schönberger) 1-2, 03’12 Nathan Marchon (Michal Kristof, Daniel Audette) 1-3, 09’38 Christoph Bertschy (Benoit Jecker, Jakob Lilja) 1-4, 24’51 T.J. Brennan (Lucas Wallmark, Marcus Sörensen) 1-5, 27’28 Mario Zimmermann (Taylor Leier, Tim Brunnhuber) 2-5, 28’36 Linden Vey (Jakob Lilja, Christoph Bertschy) 2-6, 35’32 Andreas Borgman (Michal Kristof) 2-7
Penalità: Straubing 3×2, Friborgo 4×2
DAVOS – Il vero peccato è che la finale di questa Coppa Spengler sia durata in pratica meno di dieci minuti. E forse non lo meritavano i Tigers di trovarsi sotto per 1-4 al 9’48 del primo tempo, ma l’hockey non fa sconti e se in una finale – che era addirittura la quinta partita in cinque giorni – si parte con la tensione e il timore di sbagliare alla fine si rischia solo di aumentare le probabilità di commettere degli errori.
Tom Pokel ci ha provato a rimettere in carreggiata i suoi con il time out dopo la seconda rete del Friborgo e quel 2-1 pareva potesse essere un nuovo inizio per lo Straubing. Ma stavolta, oltre alla partenza tardiva, i tedeschi ci hanno messo anche tanti errori di posizionamento e lettura del gioco (clamoroso lo spazio avuto da Lilja per il 2-0) e se anche McIntyre non azzecca la giornata, contro Bertschy e compagnia allora diventa veramente dura.
Il Gottéron si è invece presentato sul ghiaccio molto più spigliato e sicuro nelle sue giocate, il che si è tramutato in una efficienza altissima nella finalizzazione delle azioni d’attacco, con tante reti anche di bella fattura.
Ovvio che un primo periodo chiuso sul 4-1 può mandare a monte qualsiasi bel piano si sia studiato, e alla fine per la squadra di Lars Leuenberger gestire il resto della sfida non è stata di certo un’impresa, vista anche la probabile stanchezza montata tra le gambe dei tedeschi.
I Tigers hanno provato di nuovo a farsi sotto con il gol del 4-2, ma il nuovo allungo dei dragoni – con conseguente cambio del portiere – ha di nuovo zittito sul nascere qualsiasi possibile nuovo pensiero di rimonta della squadra bavarese.
Per lo Straubing non ha aiutato nemmeno il cambio tra McIntyre e Bugl è stato d’aiuto, non solo perché non ha scosso particolarmente la squadra di Pokel, ma perché praticamente al primo tiro indirizzatogli ha subito il sesto gol non di certo facendo una buona figura.
Da quel momento via la finale dell’edizione 2024 è stata semplicemente una passerella per il Friborgo, capace di abbellire il risultato ancora con le reti di Vey e Borgman per il 7-2 nato già alla seconda sirena, prima di un terzo periodo ormai senza più alcuna emozione.
Dal cambio in panchina con l’avvento di Lars Leuenberger, il Gottéron è già passato quindi da una vittoria extra campionato che potrebbe avere risvolti interessanti per i dragoni nel proseguo della stagione. Un successo nel torneo grigionese a conti fatti meritato per Lilja e compagni, i quali hanno dimostrato praticamente in ogni partita di essere stati la squadra più solida e di qualità offensiva tra le sei partecipanti.
La vittoria del Gottéron è la terza consecutiva di una squadra svizzera dopo Ambrì Piotta e Davos, una striscia che non accadeva addirittura dagli anni 40′, quando il Davos si impose per tre volte, seguito a ruota dai due trionfi dell’allora Zürcher SC.
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