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National League

I top e flop dell’ultima settimana di campionato

(Photobrusca & Luckyvideo)

Ogni inizio settimana, per tutto il corso del campionato, HSHS vi proporrà la rubrica dedicata ai “top e flop”, ovvero ai giocatori che secondo noi si sono distinti negli ultimi turni di campionato, così come a coloro da cui ci si aspettava invece qualcosa in più.

Vengono selezionati un portiere, due difensori e tre attaccanti tra chi ha fatto particolarmente bene e chi, invece, ha deluso le aspettative.

Di seguito la selezione basata sui turni di campionato giocati nell’ultima settimana.


I TOP DI HSHS

Kevin Pasche (Losanna – 1 top, 0 flop): Non poteva sperare in un esordio migliore tra i professionisti il giovane portiere del Losanna. Reduce dall’esperienza in Nord America in USHL, il portiere della Nazionale U20 ha passato il suo primo weekend di National League con due vittorie, impreziosite da uno shutout alla sua prima partita contro il Kloten. Molto tecnico, portiere di posizione e rapido nei movimenti, Pasche ha trasmesso tanta sicurezza ai suoi difensori, giocando due partite contro aviatori e Lugano ricche di ottimi spunti e grandi premesse per il futuro.

Tim Berni (Ginevra – 1 top, 0 flop): Dopo alcune partite d’ambientamento il difensore ha già trovato il modo di avere un impatto molto marcato sul gioco del Ginevra, che dopo un avvio difficoltoso aveva bisogno di uno stimolo dall’esterno come quello portato dall’ex giocatore NHL. Berni è stato l’unico difensore ad avere segnato due reti nell’ultima settimana, ed il suo bilancio nelle ultime tre partite parla di quattro punti e ben nove tiri in porta, di cui addirittura sette (!) venerdì contro il Friborgo. L’intuizione di spostarlo sulla destra è sembrata azzeccata, ed ora che è reduce dalla partita con il suo minutaggio maggiore (oltre 25) la sua importanza promette di essere sempre più centrale.

Jesse Virtanen (Ambrì Piotta – 2 top, 0 flop): Con quella rete segnata al Langnau ad appena 2 decimi di secondo dalla terza sirena, Virtanen ha messo il punto esclamativo su un inizio di stagione di alto livello, in cui gli abbiamo visto giocare davvero tante partite con qualità e sostanza. A livello offensivo ha già contribuito con ben sei gol – nessun altro difensore della lega ne ha segnati altrettanti – e nell’ultimo weekend ha avuto all’attivo anche 11 tiri in porta che testimoniano come sappia avere un impatto in entrambe le zone. Sta inoltre avendo un ruolo significativo nella stagione in crescita di Rocco Pezzullo, che sta ricevendo la bella opportunità di imparare molto da un compagno che sta vivendo uno dei suoi periodi migliori in biancoblù.

Tim Bozon (Losanna – 1 top, 0 flop): Sta vivendo la sua miglior stagione della carriera il figlio d’arte, che dopo 18 partite disputate ha già messo in tasca ben sette gol ed un totale di dieci punti, frutto del suo gioco fatto di tanta energia e della capacità di farsi trovare spesso nel posto giusto al momento giusto. Con Hügli e Rochette sta assicurando ai vodesi una terza linea di grande sostanza, ed è impressionante constatare come Bozon abbia trovato addirittura cinque gol e due assist nelle ultime sette partite. Tutto questo inoltre senza essere schierato con costanza in powerplay, ed infatti i punti citati sono tutti a parità numerica, fase di gioco in cui nelle ultime settimane sta tenendo i ritmi realizzativi di colleghi illustri come Manninen, Martschini oppure Thürkauf.

Calvin Thürkauf (Lugano – 1 top, 0 flop): In coabitazione con il “complice” Carr alla testa dei marcatori di tutta la lega, il capitano del Lugano sta mostrando una forma strabordante, che gli ha permesso di mettere a segno 11 punti (6 gol) nelle ultime 10 partite. Impressiona per l’impatto sia fisico che di gioco che ha sulle partite il 26enne, in grado di spaccare il gioco in qualsiasi maniera, mostrandosi come un perfetto power forward dalla grande personalità, un trascinatore totale decisivo come pochissimi giocatori svizzeri si erano visti in bianconero. Ultime perle i gol segnati alla Swiss Life Arena in progressione e la giocata del 2-2 alla Cornèr Arena contro il Losanna.

Sakari Manninen (Ginevra – 1 top, 1 flop): Ha impiegato qualche settimana ad adattarsi al ritmo del campionato svizzero, passando anche qualche periodo di grosse difficoltà, prima di riprendersi nelle ultime uscite. Il finlandese è infatti in netta crescita e le sue statistiche parlano da sole, con una progressione che non a caso riguarda tutta la squadra granata. Nelle ultime sei partite Manninen ha infatti trovato cinque reti e tre assist, tra cui una doppietta contro il Friborgo ottenuta con due gol di classe e opportunismo.


I FLOP DI HSHS

Janne Juvonen (Ambrì Piotta – 2 top, 1 flop): Non ha vissuto la sua miglior settimana il portiere finlandese, che nei match settimanali contro Friborgo e Langnau non è apparso al massimo della sua forma. Nella difficile serata in casa della capolista era stato sostituito dopo 40 minuti e cinque gol incassati su 23 tiri, ed anche se nessuna di quelle reti era particolarmente imputabile a lui – spesso la sua visuale era coperta – non aveva saputo come di suo solito assicurare alcuni di quegli interventi maiuscoli capace di segnare in maniera importante la contesa. Sabato invece ha concesso l’unico vero gol “soft” della stagione, regalando a Petrini la soddisfazione della rete con un intervento goffo ed insolito per i suoi standard.

Ville Pokka (Bienne – 0 top, 3 flop): Doveva essere uno dei difensori all rounder potenzialmente migliori del campionato, ma per ora il finlandese sta deludendo le aspettative. Sinora Pokka aveva cercato anche di dare qualche spunto offensivo ma non è mai riuscito a prendere in mano la fase di transizione del Bienne, tratto distintivo dei seeländer, e nemmeno il powerplay, risultando poco incisivo sul gioco. Va un po’ meglio in contenimento, dove sa bloccare un buon numero di tiri, ma sicuramente alla Tissot Arena ci si aspetta molto di più dal 29enne alla luce delle difficoltà della squadra.

Patrick Geering (ZSC Lions – 0 top, 1 flop): Gli ZSC Lions stanno trovando una velocità di crociera abbastanza impressionante, forti anche della miglior difesa della lega. Il gioco del capitano ultimamente non è però irreprensibile, basti pensare al fatto che sono oramai nove partite che non riesce a chiudere una serata in positivo. In questo lasso di tempo non ha messo a tabellino alcuni punto (sinora per lui solo due assist in seconda) ed in tutte le ultime cinque uscite è finito in negativo con un bilancio complessivo di -6.

Dennis Rasmussen (Davos – 0 top, 1 flop): La scorsa stagione lo svedese aveva impressionato per la capacità di lavoro difensivo unito a una fase d’attacco pungente e decisiva (con ben 6 game winning goal) mentre in questa annata la partenza è un po’ a rilento. Rasmussen ad oggi ha trovato solo una rete in tredici partite, e forse il gioco proposto da Josh Holden lo porta più lontano dalla porta. Nell’ultima settimana non ha infatti contabilizzato alcun punto in tre partite e nemmeno un tiro in porta, restando molto distante dal gioco nonostante un discreto apporto in retrovia, ma sicuramente nelle sue corde c’è molto altro che per ora fatica ad uscire.

Arttu Ruotsalainen (Lugano – 0 top, 1 flop): A Zurigo è andato vicino alla rete ma alla fine il gol del definitivo vantaggio è stato di Walker, mentre a Lugano con il Losanna ha sprecato la grandissima occasione nel finale per pareggiare proprio davanti a Pasche. Non ne vuol sapere di ingranare il finlandese, il quale già la scorsa stagione ci aveva messo molto prima di trovare la velocità di crociera ma per ora il suo bottino è di sole due reti, di cui una a porta vuota e l’altra a risultato acquisito. In generale sembra faticare a dare un senso al suo gioco anche in questo periodo positivo del Lugano, mancando proprio di incisività e volume offensivo.

Harri Pesonen (Langnau – 0 top, 1 flop): Per tante stagioni il finlandese ha saputo incantarci con le sue giocate, ma il 35enne in questo avvio di campionato sembra non avere più quella scintilla che gli permetteva di essere dominante. Il suo bilancio parla di appena tre gol e due assist in 16 partite, e spesso nelle uscite dei Tigers finisce nell’ombra di un gioco che si è fatto più impreciso e meno ficcante. Lo staff ha cambiato spesso i suoi compagni anche nel tentativo di stimolare la sua produttività, ma il -2 rimediato alla Gottardo Arena è un nuovo campanello d’allarme in un periodo che lo vede ora attendere il gol da ben sette partite.

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