I nuovi volti della NLA 2014/15: il canadese Bud Holloway

Dopo una stagione disastrosa a Berna si vuole tornare a fare le cose in grande, e con l’ingaggio di George “Bud” Holloway gli orsi hanno fatto di nuovo la voce grossa sul mercato europeo. Il canadese era sicuramente sul taccuino di numerosi GM, soprattutto della KHL, grazie al grandissimo impatto avuto sin dal suo sbarco in terra svedese.

Dotato di grande forza fisica, Holloway non eccelle particolarmente come tecnica in generale, ma praticamente sembra non avere punti deboli nel suo gioco, fatto di grande pattinaggio, ottimo playmaking, caratteristiche two-ways e una grande attitudine al lavoro. Di natura è un’ala destra, ma il 26enne sa ricoprire tutti i ruoli offensivi con grande naturalezza, oltre che a essere un ottimo penalty killer. Inoltre il suo potente slap ne fa un tiratore incredibilmente efficace in power play se piazzato sulla linea blu.

La sua carriera è esplosa nella stagione 2011/12, la sua prima in Svezia dopo alcuni anni in AHL, dove ha mostrato le cose migliori soprattutto nei playoff. Allo Skellefteå si è subito imposto come top scorer e leader, riportando in alto i gialloneri nelle ultime tre stagioni.

Dopo una pur eccellente prima annata in SHL, il picco lo ha toccato nella stagione 2012/13, quando si è laureato per la prima volta campione di Svezia, oltretutto come top scorer del torneo e vincendo numerosi riconoscimenti a livello individuale tra i quali quello di MVP della SHL e giocatore con più reti in power play.

La stagione appena trascorsa è stata più difficile delle precedenti per Holloway – nonostante la riconquista del titolo di campione – a causa di alcuni leggeri problemi di salute che ne hanno compromesso il rendimento, soprattutto a livello offensivo, ma le sue qualità, se a pieno regime, ne fanno un giocatore dal grandissimo potenziale sia in pista che nello spogliatoio.

Le statistiche, anche se non dicono mai tutto, parlano comunque ampiamente a suo favore, visti i 153 punti in 163 partite di SHL e gli impressionanti 40 punti in 43 partite di playoff, a sottolineare il grande rendimento del canadese anche e soprattutto quando i giochi si fanno duri.

Fotografia d’apertura: © Stefan Jerrevang/Sanpix