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Lugano

I nuovi volti della NLA 2019/20: il bianconero Ryan Spooner

Il Lugano ha messo a segno un colpo di mercato ingaggiando il canadese, un giocatore offensivo che cerca il rilancio per tornare immediatamente in NHL

I nuovi volti della NLA 2019/20: il bianconero Ryan Spooner

RYAN SPOONER


Età: 27
Posizione: C
Altezza: 180 cm
Peso: 87 kg
Tiro: left

Nazionalità: 🇨🇦

Provenienza: Vancouver Canucks (NHL)
Draft: 2010, Round 2, #45 overall, Boston Bruins
Contratto: un anno

Il primo colpo di Domenichelli

È una classica win-win situation quella che si è venuta a creare con la firma per una stagione del canadese Ryan Spooner a Lugano. I bianconeri – con l’opportunità venutasi a creare dalla partenza di Lapierre – erano alla ricerca di un elemento straniero che sapesse dare una scarica di entusiasmo, innestando al contempo nella rosa di Sami Kapanen un attaccante con la dinamicità necessaria per proporre il tipo di gioco promesso dal coach finlandese.

Spooner alla Cornèr Arena porterà proprio questi elementi, che possono dare maggiore brio ad un gruppo che al centro annovera giocatori principalmente di sostanza. Il nuovo arrivato è invece un attaccante che ama avere il disco sul bastone, controllare il gioco e dettarne i ritmi grazie a delle buone abilità di playmaking, che si spera possano essere esaltate dal maggiore spazio a disposizione sulle piste europee.

Il gioco two-way non è mai stata una sua caratteristica predominante, ed infatti riesce a dare il meglio quando gli vengono affidati compiti prettamente offensivi. Agli ingaggi non è mai stato considerato un esperto, ha numeri che ad eccezione di una stagione – quella passata – hanno oscillato tra il 40 ed il 45%, ma a livello di produzione le sue statistiche fanno decisamente alzare le sopracciglia se si va ad immaginare un ipotetico impatto nel nostro campionato.

Dimenticandoci per un attimo l’ultima disgraziata annata – tre maglie diverse, nove punti in 52 partite conditi da un passaggio in AHL ed il buyout di fine giugno – Spooner con le maglie di Bruins e Rangers ha giocato 377 partite ottenendo 158 punti, di cui 45 gol.

Per la NLA il suo ingaggio è un autentico colpo di mercato, anche e soprattutto visti i 27 anni di età del giocatore, che farà di tutto per rendere il torneo 2019/20 il primo ed ultimo vissuto in Europa. Le ambizioni di rilancio sono chiare, e questa per i bianconeri è la miglior garanzia possibile.

Intrigante e produttivo, ma mai davvero convincente

Decifrare Ryan Spooner nel corso degli ultimi anni non è stato un compito semplice, tanto che alcuni media d’oltre oceano lo hanno spesso definito un “paradosso”.

Sino ad aprile 2018 a conti fatti il giocatore era comunque un elemento in grado di produrre con costanza, tanto che dal 2015 al 2018 la speciale statistica che indica il numero di punti prodotti a parità numerica per 60 minuti vede Spooner attestarsi a 1.86, numero che supera quello di superstar come i vari Jack Eichel, Jonathan Toews oppure Corey Perry.

Nonostante la sua produttività costante i Bruins non hanno mai avuto cieca fiducia in lui, principalmente a causa della sua incapacità di supportare l’efficacia offensiva con delle prestazioni solide in tutte le zone del ghiaccio.

A Boston non è così mai riuscito a strappare quel contratto di lunga durata che lui desiderava, ed anche dopo un bilancio di 113 punti in 197 partite al TD Garden hanno deciso di includerlo (come elemento complementare) nel “pacchetto” che a febbraio 2018 ha portato Rick Nash nel Massachussets.

A quel punto è andato un po’ affievolendosi l’entusiasmo nei suoi confronti che c’era nei primi anni di carriera, quando dopo il Draft aveva dominato la scena a Providence con il farm team AHL firmando 129 punti sull’arco di 142 uscite.

Aveva poi fatto il suo debutto in NHL il 6 febbraio 2013 contro i Montreal Canadiens, mentre il 31 ottobre dello stesso anno ha ottenuto il suo primo punto fornendo l’assist per un gol firmato da Carl Söderberg. Il primo gol è invece datato febbraio 2015, quando la sua rete permise ai Bruins di battere per 3-2 all’overtime i Devils.

Un anno in cui tutto è andato storto

Dopo aver giocato le sue prime sei stagioni da professionista con i Boston Bruins, Spooner si è trovato costretto a fare le valigie e a trasferirsi a Manhattan, in uno scambio che aveva portato Rick Nash a giocare le sue ultime partite della carriera al TD Garden.

Per la porzione finale di stagione 2018 le cose con i New York Rangers hanno funzionato relativamente bene – 16 punti in 20 partite – tanto da convincere una dirigenza in piena pianificazione di rebuild ad accordargli un contratto di otto milioni di dollari sull’arco di due stagioni.

Spooner era in quella fase particolarmente motivato nel dimostrare ai Bruins di aver commesso un errore a scambiarlo, anche se il neo-bianconero era consapevole dei motivi: “La colpa è in gran parte mia. Ci sono aspetti del mio gioco in cui devo fare meglio, devo essere più completo e per come le cose stavano andando non c’era più spazio per me a Boston. Credo che il cambiamento possa essere positivo per me”, aveva dichiarato.

Con il cambio di coach da Alain Vigneault a David Quinn, e con una mentalità volta a permettere soprattutto ai giovani di svilupparsi, le cose ai Rangers per Spooner hanno iniziato ad andare male sin da inizio campionato 2018/19. Nonostante la sua versatilità nel giocare tutte le posizioni d’attacco, il canadese non è mai riuscito a trovare un suo ruolo in squadra, questo nonostante lo staff abbia cercato di stimolarlo mandandolo in pista anche in seconda linea al fianco di Chris Kreider e Kevin Hayes.

Alla prima occasione i Rangers lo hanno così scambiato agli Edmonton Oilers, ma nel giro di due mesi Spooner – due gol e un assist in 25 partite con la nuova squadra – si è ritrovato addirittura girato in AHL, non suscitando l’interesse di alcun club nemmeno durante la finestra dei waivers.

I quattro milioni annui del suo cap hit in quella fase non hanno aiutato, mentre i tifosi degli Oilers erano furiosi per l’operato della dirigenza, che aveva scambiato per lui Ryan Strome ai Rangers dopo che lo stesso Strome era stato ottenuto cedendo Jordan Eberle, “trasformando” in definitiva quest’ultimo in un pugno di mosche.

Da qui un nuovo scambio, che ha visto Spooner passare ai Vancouver Canucks alla deadline di febbraio in cambio di Sam Gagner. Il nuovo attaccante del Lugano ha finito la sua stagione fornendo quattro assist in 11 partite, ed il GM Jim Benning aveva dichiarato di voler analizzare a fondo la situazione del giocatore, che nelle stagioni precedenti aveva dimostrato interessanti qualità.

Questa stessa analisi ha però fatto ritornare Benning sui suoi passi, visto che il contratto di Ryan Spooner è stato oggetto di buyout lo scorso 29 giugno, liberandolo da ogni impegno contrattuale ed aprendo per lui la possibilità di cercare il rilancio in Svizzera.

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