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I nuovi volti della NLA 2017/18: l’attaccante Tim Bozon

Un inizio di carriera promettente era stato spezzato dalla meningite. L’attaccante aveva recuperato con successo ed era tornato a giocare, ora cerca il rilancio a Kloten

I nuovi volti della NLA 2017/18: l’attaccante Tim Bozon

TIM BOZON


Età: 23
Posizione: LW
Altezza: 186 cm
Peso: 91kg
Tiro: left

Nazionalità:
Provenienza: Springfield Thunderbirds (AHL)
Palmarès:
Draft: 2012, Montreal Canadiens
Contratto: 1 anno

Un gradito ritorno in Svizzera

Il 23enne attaccante Tim Bozon torna in Svizzera dopo essere cresciuto hockeyisticamente nei settori giovanili di Ginevra Servette, Kloten e Lugano, anni che gli hanno permesso di acquisire la licenza di gioco rossocrociata.

Cresciuto in una famiglia in cui si è sempre mangiato “pane e hockey” – dal nonno Alain sino al fratello Kevin, passando naturalmente per Philippe – il neoacquisto del Kloten ha mosso le prime pattinate in Germania, durante il periodo in cui il papà vestiva la maglia dell’Adler Mannheim.

I primi anni da giocatore di Tim Bozon hanno poi riflesso i movimenti del padre che, una volta ritiratosi, ha lavorato come head coach nel settore giovanile del Ginevra Servette e poi a Lugano, restando alla guida dei bianconeri sino al novembre 2010.

Bozon ha così avuto l’occasione di distinguersi nei vari settori giovanili, terminando la sua prima avventura svizzera negli Juniori Élite bianconeri, con cui mette a referto 29 punti (16 gol) in 27 partite di regular season nel 2010/11.

Dopo l’allontanamento del padre dalla panchina della Resega, e con la voglia di imboccare la strada più consigliata per arrivare un giorno alla NHL, Bozon decide di varcare l’oceano e raggiungere la WHL vestendo la maglia della squadra che lo aveva draftato nel CHL Import Draft, ovvero i Kamploops Blazers.

Che giocatore è Tim Bozon?

Tim Bozon è un’ala che può vantare un ottimo tiro di polso, preciso e molto veloce nella sua esecuzione. La sua abilità con il bastone gli permette di effettuare giocate interessanti anche in spazi ristretti e diventa molto pericoloso quando riesce ad avvicinarsi alla porta, eventualità che predilige grazie alla propensione ad un gioco “drive the net”.

Il ritorno alle piste europee non dovrebbe rappresentare un problema dato il suo ottimo pattinaggio, ma visti i maggiori spazi dovrà lavorare sul gioco difensivo, già una debolezza a livello giovanile.

Un promettente percorso canadese

Bozon non ci mette molto a distinguersi e alla sua prima stagione in WHL ottiene 71 punti (36 gol) in 71 partite. Questi numeri lo rendono il terzo miglior marcatore della squadra, nonché il rookie ad aver trovato il maggior numero di reti nell’intera lega.

Cattura così l’attenzione dei Montreal Canadiens, che lo draftano al terzo turno preferendolo a nomi come Jimmy Vesey, Shayne Gostisbehere o Colton Parayko. Dopo una seconda stagione positiva in WHL (91 punti in 69 partite), firma con gli Habs un contratto entry level di tre stagioni, mentre ad inizio campionato viene scambiato da Kamploops ai Kootenay Ice.

Anche nella nuova squadra la sua produzione rimane di buona fattura e finisce il torneo con un bottino di 62 punti in 50 match. Una brutta notizia è però per lui dietro l’angolo…

Il giovane Bozon rischia la vita

A soli 20 anni l’attaccante è costretto ad interrompere prima del previsto la sua stagione a causa della meningite, che gli viene diagnosticata nel marzo 2014. La situazione del ragazzo è grave e la sua vita viene considerata in pericolo, tanto che i medici ricorrono al coma artificiale per poter abbassare la temperatura corporea e controllare l’infezione.

Bozon perde quasi 20 chili di peso, evidenzia delle difficoltà nell’esprimersi e nel camminare, ma una volta risvegliatosi può fortunatamente iniziare il suo processo di riabilitazione, e già nel giugno 2014 torna a pattinare.

L’attaccante ce la mette tutta e a settembre riesce anche a partecipare al rookie camp dei Canadiens. Considerata però la malattia appena superata ed una condizione fisica messa duramente alla prova, si decide che per lui è meglio giocare un altro anno in una lega giovanile e torna dunque ai Kootenay Ice, dove ottiene 63 punti in 57 match.

Il debutto da professionista, il rilancio in Svizzera

All’inizio del campionato 2015/16 Tim Bozon può finalmente debuttare in una lega professionistica, giocando 41 partite (otto punti) in AHL con i St. John’s IceCaps, squadra che tra le sue fila ha anche l’ex Berna, Bud Holloway, e il rossocrociato Sven Andrighetto.

Parte della stagione la gioca però anche nella modesta ECHL con i Brampton Beast, prima di essere oggetto di uno scambio che lo vede passare all’organizzazione dei Florida Panthers. All’ombra delle palme però non giocherà mai e viene immediatamente dirottato al farm team di Springfield, dove condivide lo spogliatoio con Reto Berra.

15 punti in 43 partite non sono però un gran bottino, ed anche stavolta finisce per giocare 14 partite in ECHL con i Manchester Monarchs. A questo punto il suo contratto NHL scade e Bozon capisce che è arrivato il momento di un rilancio… Firma così un accordo di due anni con il Kloten, dove spera di poter ritrovare le migliori sensazioni.

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