MATTIAS SJÖGREN
Posizione: Centro
Altezza: 189 cm
Peso: 97 kg
Tiro: left
Provenienza: Ak Bars Kazan (KHL)
Palmarès: Campione SHL (2011), Argento al Mondiale (2011), Bronzo al Mondiale (2014)
Contratto: 2017/18
Potenza e tecnica
Mattias Sjögren è un interessante connubio di grande forza fisica, portata da un fisico imponente (189 cm per 97 kg) ed equilibrato con delle capacità tecniche non indifferenti.
Centro amante del gioco fisico sa sfruttare queste sue peculiarità nelle situazioni speciali, sia a livello difensivo nel box play che in quello offensivo giocando nello slot in power play, per sfruttare le sue capacità muscolari e di bastone. Non sempre durante la sua carriera ha saputo sfruttare appieno le sue qualità, il che rivela un potenziale offensivo molto più alto di ciò che ha saputo dimostrare finora.
Rögle come rampa di lancio
Partito da Landskrona, la sua cittadina natale, si è portato nella vicina Angelhom per giocare nelle giovanili del Rögle BK. Passate tutte le selezioni giovanili della società, con debutto tra i professionisti in prima squadra a 17 anni, Sjögren arriva fino alla SHL con i biancoverdi, centrando la promozione dopo due stagioni di Allsvenskan.
Nella stagione 2010/11 passa al Färjestad allenato da Tommy Samuelsson, dove trova come compagni di squadra alcune conoscenze svizzere come Dick Axelsson, Dragan Umicevic, Marcus Paulsson, Christian Berglund, Rickard Wallin e il neo losannese Jonas Junland. Le sue prime buone prestazioni con il Färjestad – con il quale si laurea campione – gli valgono pure l’accesso alla Nazionale maggiore svedese, con la quale vince l’argento mondiale nel 2011.
L’impazienza per l’America
Mai draftato, Sjögren attira però le attenzioni dei Washington Capitals, che gli propongono un contratto da 1,8 milioni di dollari sull’arco di due stagioni.
Dopo il campo d’allenamento con i Caps viene girato in AHL con gli Hershey Bears, e senza una prospettiva chiara di giocare in NHL, il suo contratto gli permette di tornare al Färjestad dopo sole 19 partite con i Bears, anche se pure il resto di stagione in SHL non è esaltante.
La stagione successiva torna a Washington come da contratto, ma anche in questa occasione non riesce a convincere lo staff tecnico dei Capitals, e gioca solamente in AHL, tra l’altro solo una mezza stagione, e l’avventura nordamericana si chiude con delusione.
Europa terra sicura
Dopo le delusioni con la franchigia dei Capitals, Sjögren torna in Svezia, firmando un contratto di tre stagioni con il Linköping, con clausola d’uscita per la KHL. In SHL torna a trovare le migliori sensazioni, e alla seconda stagione con il Linköping viene insignito del “Peter Forsberg Trophy”, riservato al miglior attaccante della SHL, e il fatto che lo vinca mettendo a segno solamente 33 punti in 54 partite la dice lunga sulle capacità di Sjögren, molto più ampie di quanto i soli punti messi a segno possano dire.
Dopo la seconda stagione sfrutta la clausola d’uscita per la KHL e approda al AK Bars Kazan, in una stagione non deludente ma nemmeno ricca di grandi soddisfazioni a livello personale.
Dopo una sola annata in Russia decide quindi di approdare agli ZSC Lions, per far parte del nuovo corso nordico della squadra zurighese.
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