I nuovi volti della NLA 2016/17: il giovane Joren Van Pottelberghe

La ripresa di una tradizione

Il giovane Joren Van Pottelberghe è stato selezionato nel Draft 2015 al quarto turno dai Detroit Red Wings, ridando linfa ad una tradizione che ha visto parecchi portieri svizzeri venir chiamati dai club NHL, ed iniziata nel 1991 con il Draft da parte dei Los Angeles Kings del biancoblù Pauli Jaks.

Il portiere dell’Ambrì Piotta è stato sostanzialmente il primo rossocrociato ad essere draftato nell’hockey moderno, ed il secondo in assoluto dopo la selezione nel 1976 di Jacques Soguel da parte dei St. Louis Blues.

Van Pottelberghe è dunque l’ultimo di una “stirpe” di portieri capaci di attirare l’attenzione oltre oceano, visto che dopo Jaks si sono susseguiti i vari Lars Weibel (1994, Chicago Blackhawks), David Aebischer (1997, Colorado Avalanche), Martin Gerber (2001, Anaheim Mighty Ducks), Tobias Stephan (2002, Dallas Stars) e Reto Berra (2006, St. Louis Blues).

Dopo quasi un decennio di assenza, dunque, un giovane portiere rossocrociato è tornato a farsi vivo al Draft NHL, e questo non può che essere un segnale incoraggiante.

La partenza da giovanissimo

Dopo aver fermato i primi dischi da giovanissimo tra i pali del settore giovanile dello Zugo, già all’età di 16 anni Van Pottelberghe ha deciso di lasciare la Svizzera e proseguire la sua formazione in Svezia.

Dal 2013 ad oggi ha infatti militato nel settore giovanile del Linköping, dividendo il suo tempo tra la formazione U18 e la U20. Dopo un primo anno di adattamento, nella stagione 2014/15 è stato impiegato con regolarità nella formazione U18 ed ha fatto anche il salto in quella U20, disputando le sue prime cinque partite nella categoria.

Nell’ultimo campionato si è diviso quasi alla pari il ruolo di titolare con Hampus Alexandersson (un anno più grande) ed in 19 partite ha parato l’89.6% dei tiri incassando in media 2.63 reti a partita. Dalla prossima stagione a Davos potrà giocare per la prima volta una partita tra professionisti, visto che in SHL non è mai riuscito a scendere in pista.

Esperienza internazionale

Sin dalla U16 è sempre stato chiamato in Nazionale, e nel 2014/15 ha partecipato al Mondiale U18 disputando tutte le partite del torneo. Lo scorso anno si è ripetuto con la selezione U20 nel Mondiale canadese, dove è stato il chiaro titolare della squadra, lasciando le briciole di una sola presenza ai colleghi Gauthier Descloux e Ludovic Waeber.

A queste esperienze ha poi aggiunto le presenze a due prospect development camp dei Detroit Red Wings, il primo svoltosi dal 3 al 7 luglio 2015 a Traverse City, mentre il secondo è attualmente in corso.

Un portiere moderno

In molti dopo la sua selezione da parte dei Red Wings lo hanno paragonato a Reto Berra, ma in un’intervista rilasciata durante il prospect development camp il giovane ha affermato di non riconoscersi molto nel connazionale.

“Uso lo stile butterfly, mi piacere stare sul ghiaccio e sfruttare la mia stazza. Credo di essere bravo sui pattini, sono veloce e so gestire bene il puck”, aveva risposto quando interrogato sul suo stile di gioco. I suoi 191 centimetri di grandezza gli garantiscono infatti di essere un portiere moderno e che sarà ora confrontato con il banco di prova dell’hockey “vero” della NLA.

I prossimi tre anni a Davos saranno fondamentali, al termine dei quali sia lui che i Detroit Red Wings avranno tutti gli elementi necessari per capire quale sarà il futuro dell’oggi 19enne.