Social Media HSHS

National League

I nuovi volti della NL 2023/24: lo statunitense Sean Malone

Partito Roe i Tigers hanno ingaggiato un altro centro americano. In Svizzera dopo una carriera in AHL, Malone porta sul ghiaccio intensità e velocità

(Rochester Americans)

I nuovi volti della NL 2023/24: lo statunitense Sean Malone

SEAN MALONE


Età: 28
Posizione: C
Altezza: 183 cm
Peso: 89 kg
Shoots: left

Provenienza: Rochester Americans (AHL)
Draft: 2013, round 6, 159esima scelta dai Buffalo Sabres
Contratto: due anni
Nazionalità: 🇺🇸

Velocità e intensità

Non si è ritrovato in una situazione semplice il Langnau che, una volta visto partire Garrett Roe nonostante il contratto firmato solamente qualche settimana prima, aveva il difficile compito di andare sul mercato e “pescare” altri due centri stranieri. Uno di questi è stato individuato nello statunitense Sean Malone, se cui i Tigers hanno deciso di puntare con un biennale.

Il pacchetto che porterà il 28enne di Buffalo non è particolarmente tecnico, ma sulle piste AHL Malone ha sempre saputo distinguersi per il suo mix tra intensità, carica agonistica ed un gioco two-way efficace in entrambe le zone della pista. Vanta inoltre una buona velocità e controllo del disco negli spazi stretti, oltre ad una spiccata abilità agli ingaggi che lo rendono un centro interessante.

Nel corso degli anni il suo impatto offensivo è però rimasto solamente nella media – non raggiungendo quel potenziale che alcuni vedevano in lui durante gli anni universitari – ma a Langnau si spera anche che il suo forte carattere abbia un impatto positivo per l’intero spogliatoio.

La crescita passa da Harvard

Il percorso giovanile di Sean Malone entra nel vivo durante la stagione 2012/13, quando accede al programma di sviluppo statunitense, scendendo in pista con diversi futuri NHLer come Jack Eichel, Dylan Larkin oppure Alex Tuch.

Le sue prestazioni gli permettono anche di partecipare al Mondiale U18 con la selezione americana, e nel Draft di fine stagione viene scelto al sesto turno dai Buffalo Sabres, la squadra per cui aveva sempre fatto il tifo da bambino.

Il percorso verso il professionismo è però ancora lungo per Malone, che decide di continuare il suo sviluppo ad Harvard sotto la guida di coach Ted Donato. In quegli anni condivide tra gli altri anche lo spogliatoio con Tyler Moy, e quando può scendere sul ghiaccio mette assieme numeri tutto sommato interessanti con delle medie che si aggirano attorno ad un punto a partita.

Le quattro stagioni passate a Cambridge sono però anche contraddistinte da un problema ad un’anca che alla fine lo costringe all’operazione, e la successiva riabilitazione non gli permette mai di essere al massimo della forma.

Nonostante gli alti e bassi dettati dalla situazione, nell’aprile 2017 i Buffalo Sabres gli offrono il suo primo contratto e Malone fa il suo debutto tra i professionisti in un match contro i Florida Panthers, nel ruolo di sostituto dell’infortunato Marcus Foligno.

Le difficoltà fisiche per Malone non sono però finite, visto che dopo il development camp dei Sabres nel luglio 2017, è impossibilitato a partecipare al camp principale a causa di un altro infortunio. Viene così assegnato al farm team AHL, dando il via ad una carriera nelle minors da cui non riuscirà più a risalire.

Un buon giocatore per l’AHL

La prima stagione con i Rochester Americans non è particolarmente buona, con Malone che riesce ad ottenere solamente 22 punti (12 gol) in 73 partite. I due anni successivi non vanno molto meglio a livello di produttività offensiva, anche se il campionato da 30 punti (12 gol) in 58 incontri gli permette di strappare nell’estate 2020 un contratto two-way dai Nashville Predators.

Anche in quel caso però viene richiamato in una sola occasione in NHL – partita in cui ottiene il suo primo ed unico punto, un assist – mentre il resto della stagione 2020/21 la passa ai Chicago Wolves. Il contratto non viene però rinnovato a fine stagione, ed allora Malone torna nuovamente ai Buffalo Sabres, dove per i successivi due anni veste esclusivamente la maglia dei Rochester Americans (portando anche la “A” sul petto) firmando un buon bottino di 68 punti (34 gol) in 92 incontri.

Le caratteristiche che il centro porta costantemente sul ghiaccio sono apprezzate, ma non gli permettono di fare qualche passo in più per ricevere ogni tanto delle chiamate dalla NHL, e proprio per questo la carriera di Malone appare stagnante. È così arrivata per lui la decisione di voltare pagina e trasferirsi in Europa, contesto in cui arriveranno nuovi stimoli e la sfida di rappresentare uno degli elementi cardine della squadra.

Click to comment

Altri articoli in National League