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MOLODECHNO – La Svizzera di Patrick Fischer continua la sua marcia di avvicinamento al Mondiale, e lo ha fatto venerdì sera con una vittoria – invero non troppo convincente – contro la Bielorussia per 2-1, frutto della rete decisiva all’overtime del bianconero Gregory Hofmann.
Coach Fischer ha schierato una formazione che ha confermato Robert Mayer tra i pali – Zurkirchen non in formazione – ed ha optato per mantenere intatte le coppie difensive rispetto all’ultima uscita contro la Cechia, schierando dunque in coppia i nuovi arrivati Yannick Weber e Christian Marti, che hanno preso il posto degli scartati Rathgeb e Schlumpf.
Sul fronte offensivo hanno invece debuttato Andrighetto, Bertschy ed il già citato Hofmann, mentre nessun giocatore prelevato dal Berna campione svizzero (Blum, Moser, Scherwey ed Untersander) è stato impiegato venerdì sera. Vista la bandiera bianca alzata da Romy, la prima linea è inoltra stata ridisegnata con Ambühl al centro e Andrighetto all’ala in compagnia di Hollenstein.
E proprio questo terzetto è stato nettamente il migliore per i rossocrociati, che per la grande maggioranza dell’incontro ha basato la sua manovra offensiva su folate sporadiche, più che su una manovra ragionata e volta a passare un certo quantitativo di tempo nel terzo avversario.
Tra un contropiede e l’altro (non senza “effetti collaterali”, visto anche le tante occasioni concesse in ripartenza) la Svizzera ha raramente brillato, pagando anche le diverse penalità rimediate nei primi due periodi di gioco, durante i quali sono state concesse cinque opportunità in powerplay ai bielorussi.
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Guidati dall’ex bianconero Charles Linglet, i padroni di casa non hanno colpito in superiorità, ma dopo soli 25 secondi nel periodo centrale hanno segnato con un tiro dalla distanza di Roman Dyukov. Il powerplay non è riuscito ad andare a segno nemmeno sul fronte svizzero, anche se alcuni spunti interessanti sono arrivati, specialmente quando ad orchestrare la manovra c’era sulla blu il bravo Du Bois.
Dopo un secondo tempo privo di reali occasioni da gol, nell’ultima frazione le cose sono gradualmente migliorate per la Svizzera, che ha applicato maggiore pressione ed ha iniziato a giocare come un’unità, e non solo come una somma delle proprie parti. L’1-1 è però nato da un’iniziativa individuale, con Denis Hollenstein che ha bruciato in velocità il suo avversario per poi andare a battere Dmitri Milchakov tra i gambali.
Due penalità praticamente consecutive di Dmitri Znakharenko hanno poi dato agli elvetici una ghiottissima doppia opportunità di vincere la sfida, ma nonostante alcune nette occasioni – la più limpida sul bastone di Hollenstein, ben contenuto dal portiere bielorusso – il gol non è arrivato.
Ed allora come detto ci ha pensato Gregory Hofmann, che a soli quattro secondi dall’epilogo dei rigori ha regalato la vittoria ai suoi. La rivincita tra le due formazioni è in programma già sabato, quando alle 16:00 i rossocrociati la loro sesta partita di preparazione.