Parecchia la carne al fuoco in queste ultime settimane inerenti a Lugano ed Ambrì Piotta. Sulla sponda bianconera c’era curiosità attorno all’impiego del giovane Leandro Hausheer, dopo il mancato rinnovo contrattuale e la firma a Kloten per la prossima stagione.
La delusione di Gianinazzi è palpabile, l’allenatore non ne ha fatto un mistero e lo ha affermato pubblicamente. Il difensore, nello scorso weekend, è rimasto nel line-up in qualità di settimo difensore, ma l’impiego è stato irrisorio: un cambio di 45’’ contro il Bienne, uno di poco più di un minuto a Rapperswil.
Inutile girarci attorno, è una punizione. Volendo esagerare, si può quasi parlare di umiliazione. Con che spirito può scendere sul ghiaccio il ragazzo nei pochi istanti in cui viene impiegato? E soprattutto, che beneficio ne trae la squadra da questa gestione? Nemmeno sforzandosi è possibile trovare un eventuale valore aggiunto e un senso a questa scelta del coach.
Con il rientro di Samuel Guerra sarà interessante vedere come evolverà la cosa. A questo punto è imperativo decidere come continuare e optare per una linea. In fondo, le possibilità attuabili e sensate sono solamente due: stralciare, per così dire, Hausheer e spedirlo in tribuna, oppure dargli nuovamente fiducia e spazio, dato che, in fin dei conti, è ancora un giocatore del Lugano ed è stipendiato. Eventualmente ci sarebbe anche una terza opzione: discutere con il Kloten in merito a un trasferimento anticipato, ma la coperta non è certo lunghissima e forse non è il caso di rischiare.
Insistere sulla stessa onda del fine settimana, con un cambio a partita, potrebbe essere controproducente per l’intero ambiente e trasformarsi in un boomerang per lo staff tecnico. Difficile, in effetti, credere che il trattamento riservato al loro compagno sia stato gradito dagli altri giocatori, anche se ovviamente mai nessuno lo affermerà pubblicamente.
Pure in Leventina non mancano di certo i crucci. Le sconfitte si stanno accumulando e la delusione patita a Porrentruy è grande. Dopo due settimane di preparazione era lecito attendersi qualcosina in più e le aspettative erano alte. Perdere non è uno scandalo, ci mancherebbe, ma la maniera non è certo stata edificante.
Come rialzare la testa? Forse una maggiore stabilità a livello di line-up e di blocchi potrebbe essere il primo passo verso un miglioramento. Con i risultati attuali è legittimo, in fondo, che si cerchino più soluzioni e si provino maggiori varianti, ma forse adesso sarebbe appunto il caso d’insistere su di un line-up più o meno fisso.
Il fatto di avere a disposizione un portiere straniero non aiuta in ciò. D’altro lato è indubbio che Juvonen non stia più giustificando la sua licenza straniera. Perché allora non provare ad andare avanti esclusivamente con Senn e Fadani? Quest’ultimo sta facendo bene con i Bellinzona Snakes, ma in oltre 14 mesi ad Ambrì non ha mai avuto una vera chance per potersi illustrare. Se davvero si credesse in lui, sarebbe giunto il momento di buttarlo nella mischia e dargli una possibilità concreta.
La sensazione però è che non sembri essere il caso. A livello contabile è comunque difficile fare peggio del presente. Escludendo Juvonen, si potrebbe schierare regolarmente Maillet. Chissà che, con un bel segnale di fiducia e un impiego costante, il centro canadese non possa infine alzare il suo livello e aumentare finalmente il contributo alla causa.
Per il québécois sarebbe una sorta di ultima chiamata, prima di venire bollato definitivamente come flop e andare a fare compagnia a Nick Shore, Brandon Kozun e altri ancora. Last but not least, indipendentemente dalla stabilità o meno della formazione, è chiaro che alcuni elementi di punta debbano alzare il loro livello e finalmente mostrare il loro volto migliore. Su tutti, Heim e Kubalik. Altrimenti risalire la china sarà dura.
Il derby di venerdì sarà ancora più importante del solito per entrambe le squadre. Da prendere ci sono punti pesanti. Una vittoria potrebbe inoltre essere una grande iniezione di fiducia e una bella dose di ossigeno. Chi avrà più coraggio e personalità s’imporrà.
Il probabile ritorno di Calvin Thürkauf potrebbe essere la chiave di lettura in questo senso. Difficile pensare che il capitano possa essere immediatamente decisivo in termini di giocate, ma già solo la sua presenza sul ghiaccio potrebbe rivelarsi decisiva e dare le ali al resto della truppa bianconera e all’intero ambiente.