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Interviste

Grieder: “Quella dei diritti TV è una pesante tegola, la soluzione va trovata con la NL”

L’ex biancoblù è da anni il DS dell’Olten, uno dei pochi club di punta rimasti in Swiss League: “Perdere anche il Langenthal potrebbe diventare un problema esistenziale. L’Olten nella massima lega? Credo sarebbe fattibile”

© EHC Olten

OLTEN – La Swiss League è in crisi e sta vivendo un periodo difficile, ci siamo dunque intrattenuti con Marc Grieder. L’ex difensore dell’Ambrì Piotta è da ormai cinque anni il direttore sportivo dell’Olten, una delle società più solide e ricche della lega cadetta. Con lui abbiamo discusso in merito ai problemi attuali, con uno sguardo al futuro.

Marc Grieder, la Swiss League è in gravi difficoltà. I problemi relativi alla gestione dei diritti TV hanno portato un serio handicap a livello di introiti, la situazione è difficile anche per un club come il vostro?
“Certo, non è semplice quando ti ritrovi senza 300 o 400mila franchi, vale per qualsiasi società. Questa somma era una parte integrante del budget. Purtroppo il tentativo di gestire in proprio i diritti TV non ha funzionato. È quindi una pesante tegola, anche perché non si risolve il tutto nell’arco di poche settimane, è un processo che durerà a lungo. Dovremo trovare una soluzione, tutti insieme, e con insieme intendo la National League. È importante tornare a essere una sola unità, il divario tra le due leghe, già molto ampio, non può aumentare ulteriormente”.

Il momento è duro, i dirigenti del Langenthal hanno pubblicamente affermato che a fine stagione potrebbero ritirarsi, per voi sarebbe un brutto colpo perdere il vostro rivale…
“In ogni caso, è il derby dell’Altipiano tra due club di grande tradizione, sono sempre delle sfide avvincenti. Quando leggi certe cose sui giornali ti fai delle domande, anche se poi io non conosco le loro dinamiche e le faccende inerenti al problema dell’infrastruttura. Già abbiamo perso Kloten e Ajoie, due club molto attrattivi, perdere anche il Langenthal potrebbe diventare per tutti un problema esistenziale”.

Perlomeno è tornato il Basilea. Tu, che oltretutto provieni da lì, pensi che la grande città renana possa finalmente dare degli impulsi alla vostra lega e renderla nuovamente un po’ più appetibile o è utopia?
“Attenzione, io sono di Basilea Campagna, la rivalità tra i due cantoni è paragonabile a quella tra Ambrì e Lugano (il 37enne ride di gusto, ndr). È difficile da dire, ormai si sa che il FC Basilea è al centro dell’attenzione ed ha un valore altissimo nel cuore dei basilesi. Io spero che anche l’hockey riesca infine a ritagliarsi un po’ di spazio, sarebbe bello se riuscissero a portare tanti tifosi nelle piste, ma appunto, non sarà evidente”.

Il problema piramidale è palese. Attualmente ci sono 14 squadre in National League e solamente 10 in Swiss League. Secondo te quale sarebbe la soluzione migliore? Aumentare e chiudere ad esempio la National League a 16, aggiungendo voi e il Visp?”
“A mio avviso l’ideale sarebbe avere 12 squadre in NL e altrettante in SL. È un modello che a mio avviso aveva mostrato la sua efficacia. Con questa formula c’è competitività e abbastanza spazio per i vari giocatori delle due leghe, compresi i giovani. Sono inoltre convinto che applicando questa formula il contingente stranieri verrebbe nuovamente abbassato. Chiudere la lega a mio parere non è giusto, è importante avere l’adrenalina che comporta la promozione/retrocessione, appassiona tanto gli spettatori e fa parte del nostro dna”.

Un’altra soluzione per risistemare la piramide potrebbe essere quella di fare salire i migliori club di MyHockeyLeague, non avrebbe senso?
«Non lo so, già in passato ci sono state società come Martigny e Neuchatel che ci hanno provato. Una o due stagioni magari funziona, ma alla lunga è dura. La differenza di budget tra le società più ambiziose di Swiss League e le realtà di MyHockeyLeage è grande. Inoltre quanti giocatori avrebbero a disposizione? Non so quanti elementi sarebbero disposti a sacrificare o interrompere magari il cammino di formazione o quello lavorativo per provare a diventare professionisti e giocare in Swiss League con uno stipendio assai basso, è un bel rischio. In MyHockeyLeague ci sono buoni giocatori, alcuni vengono a fare dei provini da noi, sono validi, ma appunto, tanti di questi svolgono una professione. In Swiss League ti alleni tutta l’estate, sei professionista, giochi 3 partite a settimana. Insomma, non so se sarebbe la soluzione ideale e di sicuro il livello non si alzerebbe”.

© EHC Olten

Parliamo ora del tuo Olten, l’anno scorso avete mancato la promozione di poco perdendo in finale contro il Kloten. Salire è l’obiettivo di questa stagione?
“Quando hai ambizioni vuoi sempre andare il più lontano possibile. La scorsa stagione è stata molto buona, adesso vogliamo fare meglio, quindi l’obiettivo primario è vincere il titolo. Sarebbe già un bel successo, poi si vedrà. Quando però vedi la qualità degli stranieri di NL dove ci gioca metà Nazionale finlandese, ti rendi conto che sarà difficile riuscire a centrare la promozione”.

In merito allo spareggio avete trovato un accordo, si giocherà con 4 stranieri. Che ne pensi, sarà fattibile per voi ingaggiarne così tanti?
“Prima di tutto ci tengo a dire che è un segnale positivo. Le due leghe hanno trovato una via, un compromesso comune. Per le squadre più ambiziose di Swiss League solitamente si pensa all’ingaggio del terzo straniero, una figura molto importante. Ingaggiarne un quarto è molto molto difficile, impensabile poter rispondere ora. Dipenderà anche dall’affluenza degli spettatori, dall’euforia e da tanti altri fattori”.

L’Olten ha un’intera regione dietro, il vecchio Kleinholz è stato rinnovato, le premesse ci sono, ma il salto da compiere tra le due leghe è molto grande. A tuo avviso una vostra promozione sarebbe veramente fattibile finanziariamente ed avrebbe senso?
“È molto semplice, se si vuole salire bisogna inviare un dossier di richiesta a chi di competenza. Ci sono diversi aspetti, ed oltre a quello finanziario c’è quello legato all’infrastrutture e al settore giovanile. Se non fossimo convinti di poter fare il grande passo non invieremmo questo dossier. Siamo il club sportivo più grande del canton Soletta e più in generale della zona. Abbiamo una base di tifosi larga e solida, lo stadio è appunto stato rinnovato di recente e ora può ospitare 5’550 spettatori. A mio avviso giocare nella massima lega per un club come l’Olten sarebbe fattibile”.

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