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Mondiali 2021

Grande reazione della Svizzera, annientata la Slovacchia

Con una prova in crescendo la Svizzera si rifà alla grande contro gli uomini di Ramsay. Tra le otto reti anche una doppietta del bianconero Loeffel

© Jari Pestelacci | JustPictures.ch

Grande reazione della Svizzera, annientata la Slovacchia

SVIZZERA – SLOVACCHIA

8-1

(1-0, 3-0, 4-1)

Rete: 9’47 Diaz (Hofmann, Andrighetto) 1-0, 20’25 Andrighetto (Diaz, Hofmann) 2-0, 25’17 Loeffel (Scherwey, Bertschy) 3-0, 36’11 Hofmann (Corvi, Loeffel) 4-0, 40’38 Meier (Alatalo, Kurashev) 5-0, 44’34 Kurashev (Untersander, Ambühl) 6-0, 45’12 Kristof (Cehlarik) 6-1, 52’39 Hofmann (Ambühl, Andrighetto) 7-1, 54’03 Loeffel (Janis Moser, Bertschy) 8-1

Note: Olympic Sports Centre, porte chiuse
Penalità: Svizzera 4×2′, Slovacchia 5×2′ + 2×5′ + 2×20′

RIGA – In un paio di giorni si va da un estremo all’altro, ed è un bene che l’ultimo estremo sia quello positivo. La Svizzera doveva mostrare una chiara reazione dopo la scialba prova di quello 0-7 contro la Svezia e i ragazzi di Patrick Fischer hanno risposto alla grande sotterrando la Slovacchia sotto un pesantissimo 8-1, con la squadra di Ramsay finora imbattuta e che si era permessa il lusso di far fuori anche la Russia.

Aldilà dei cambiamenti, comunque importanti, al line up operati dal selezionatore rossocrociato (fuori Genoni, Rod, Praplan, Müller e Heldner) con linee più fisiche rispetto alle precedenti uscite, il cambio vero per la Svizzera lo ha fatto l’attitudine.

Seppur con qualche errore individuale di troppo, soprattutto nel primo periodo, la Svizzera si è fatta trovare decisamente più pronta contro la Slovacchia, giocando molto di più a uomo e accorciando la distanza tra i suoi uomini, facendo del movimento del disco un’arma a proprio favore dopo averla sofferta moltissimo contro gli uomini di Garpenlöv.

Durezza nei contrasti, convinzione e martellare continuo hanno portato Ambühl e compagni guadagnare spazio e fiducia, anche da quando lo stesso davosiano è stato vittima di un brutto check alle assi costato penalità di partita a Pospisil e che ha prodotto il gol che ha dato il via alla vittoria elvetica.

Dalla prima rete trovata da Diaz la Svizzera è cresciuta di personalità e determinazione, mettendo la giusta mentalità sul ghiaccio pure quando la partita era saldamente in mano (anche dalla panchina, con Berra richiamato sul 4-0 a due secondi dalla seconda sirena in power play) e non l’ha più mollata.

È tornata la mira, è tornato il power play – e forse è tutto conseguenza del giusto assetto mentale – ed è tornata la vittoria per rimettere sui binari giusti la selezione rossocrociata, con tutti gli uomini sul pezzo e capaci di sacrificarsi per i compagni, ad immagine di un Andrighetto a bloccare dolorosamente un tiro a pochi secondi dalla fine.

Bene aver ripreso in mano la situazione, aldilà del largo risultato (che è comunque salutare e cancella il -7 contro gli svedesi) ma è soprattutto la prestazione collettiva in crescendo a far ben sperare e a rallegrare tutti dopo la sberla improvvisa incassata contro la Svezia.

Ora che il treno rossocrociato è ripartito a piena velocità occorre far di tutto per evitare altri deragliamenti.

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