DAVOS – Da tradizione l’ultimo appuntamento dell’anno per gli appassionati, la Coppa Spengler è andata agli archivi con una nuova vittoria del Team Canada, che si è ripreso quel trofeo che un anno fa era stato strappato loro dal KalPa Kuopio di Sami Kapanen.
“È stata una bella festa di hockey, proprio come vogliamo che sia”, ha commentato Marc Gianola, presidente del torneo. “È ciò per cui lavoriamo, e guardando al futuro vogliamo che lo spirito continui ad essere questo, sia sul ghiaccio ma anche per il pubblico, con tutte le attività che fanno da contorno al torneo”.
L’edizione 2019 sarà ricordata anche per una partecipazione molto positiva dell’Ambrì, che ha portato impegno sul ghiaccio ed entusiasmo tra i tifosi…
“Sì, c’è grande soddisfazione per la partecipazione dell’Ambrì Piotta, tutto si è svolto esattamente come lo avevamo immaginato. Per i biancoblù la partecipazione alla Coppa Spengler è stato un vero highlight nella storia del club, e questo lo si è visto nella risposta dei tifosi ma anche nell’impegno che la squadra ha messo sul ghiaccio”.
Peccato non aver visto un Salavat Yulaev Ufa al completo, con alcuni tra i migliori elementi lasciati addirittura a riposo in Russia…
“Una delle cose più importanti per noi è sicuramente il fatto che i club invitati prendano questo torneo in maniera seria, con i loro giocatori in pista per dare il 100%. Si deve però anche considerare che in alcuni campionati, come può essere quello KHL, ogni punto è preziosissimo e può fare la differenza tra la qualificazione o meno ai playoff. La Coppa Spengler ha delle conseguenze importanti che i club devono calcolare, dunque non bisogna sorprendersi se anche a Davos gestiscono le loro rose pensando ad un contesto più ampio”.
C’è la possibilità che l’Ambrì venga nuovamente invitato il prossimo anno?
“Non abbiamo ancora fatto alcun pensiero per la prossima edizione. Come prima cosa dovevamo aspettare l’esito del torneo, che l’Ambrì Piotta avrebbe anche potuto vincere, ma visto che non è successo vedremo che strada prendere per il futuro. Se troveremo una seconda squadra svizzera che vuole partecipare, la accoglieremo molto volentieri, altrimenti dovremo guardare all’estero”.
In questo senso sarà interessante tornare a vedere delle compagini svedesi…
“Sì, in vista del 2021 siamo molto contenti di essere riusciti a portare il Frölunda, la squadra più importante d’Europa. Negli scorsi anni, oltre ai successi in SHL, sono riusciti a vincere in tre occasioni la CHL e per noi sarà molto positivo poter contare anche per le edizioni successive su altre squadre svedesi”.