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Interviste

Gianinazzi: “Felice della nostra reazione, la crescita non può andare in linea retta”

L’allenatore è soddisfatto di come la squadra ha reagito dopo la sconfitta contro l’Ajoie: “Ho visto attitudine positiva da parte della squadra dopo gli episodi sfavorevoli, il nostro processo di crescita passa anche da questo”

LUGANO – Il coach bianconero Luca Gianinazzi è visibilmente soddisfatto dopo la vittoria del suo Lugano contro il Rapperswil, e il 29enne si presenta ai microfoni praticamente quasi senza voce: “Ma non ho urlato troppo stasera – assicura sorridendo – me la porto dietro da qualche giorno ormai”.

Luca Gianinazzi, oltre alla vittoria l’aspetto positivo è quello di aver ritrovato anche Mark Arcobello…
“Sono sicuro che lui per primo non fosse felice della sua produzione offensiva, ma ci siamo sempre detti di avere un’attitudine positiva aldilà degli episodi ed oggi è stato finalmente ripagato”.

Il capitano è stato un po’ l’esempio di dove deve passare la squadra per crescere, superando la paura degli episodi negativi…
“Contro il Rapperswil ho visto dei miglioramenti in questo senso, mentre dopo la sconfitta con l’Ajoie avevamo dato ancora prova di una certa fragilità mentale. Sabato sera siamo riusciti a mantenere un’attitudine positiva nonostante alcuni episodi negativi che potevano condizionare pesantemente l’incontro, nello specifico la rete subita in shorthand e il vantaggio dei Lakers arrivato per una sfortunata autorete, ma poi abbiamo trovato la forza per reagire”.

Anche il fatto di aver trovato una vittoria in rimonta potrà avere effetti benefici sulla fiducia della squadra?
“Di questo aspetto non avevo ancora tenuto conto, ma nel complesso questa è stata una partita che useremo come esempio per capire cosa funziona e cosa no, sarà utile per capire su quali argomenti dovremo continuare a lavorare”.

Vi concentrerete per trovare una certa regolarità di rendimento ora, evitando certi sbalzi di partita in partita?
“Questo è un discorso che fa parte del nostro momento particolare, quando si fa un lavoro del genere i miglioramenti non saranno mai rappresentati da una linea retta in salita, ma ci saranno degli alti e bassi, degli assestamenti e poi la linea comincerà a salire come conseguenza dei punti e dei risultati positivi. Anche noi dobbiamo passare da questo percorso, la squadra è sempre la stessa ogni sera, ma le partite cambiano ogni volta”.

Il discorso sul lavoro mentale e quello del gioco sono cose su cui si lavora separatamente o sono uno conseguenza dell’altro?
“Le due cose alla fine sono collegate, senza la giusta attitudine mentale è difficile potersi esprimere nel gioco collettivo che si vuole applicare sul ghiaccio”.

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