RIGA – Quel maledetto ultimo minuto di partita, che già a Kosice aveva riservato un quarto di finale amarissimo contro un Canada che presentava nomi importanti, ma che la Svizzera aveva praticamente battuto. Come due anni fa – ma stavolta contro un avversario sulla carta più abbordabile – la Nazionale è inciampata ad un nulla dal traguardo, chiudendo un buon Mondiale in maniera amara.
“Chiaramente fa molto male. Abbiamo lavorato duramente per settimane ed eravamo pronti per i quarti di finale, ma siamo stati eliminati”, ha commentato coach Patrick Fischer via Zoom. “Anche stavolta abbiamo incassato un gol nell’ultimo minuto, e al momento è ancora uno shock pensarci. Questo però è lo sport, può non piacerci questa sensazione ma è così”.
Nel terzo tempo avete quasi rinunciato a giocare, cosa è successo?
“Abbiamo dato troppo facilmente la linea rossa agli avversari. Ho cercato di spronare i miei giocatori dicendo loro di continuare a spingere, ma eravamo bloccati e alla fine abbiamo dato troppo spazio alla Germania. Nel terzo tempo abbiamo semplicemente concesso troppo ghiaccio”.
Parli di un blocco, vi è mancata personalità nelle fasi più importanti del match?
“Non penso mancasse leadership. Era una situazione in cui la Germania doveva spingere e portarsi in attacco, mentre noi abbiamo avuto anche un paio di occasioni per andare sul 3-1 ma non è successo… Alla fine abbiamo preso ancora un gol nel finale, e se finora negli ultimi dieci minuti delle sfide avevamo fatto bene, stavolta siamo stati troppo passivi”.