DAVOS – Già tre partecipazioni alla Coppa Spengler, oggi con il TPS Turku, ma in precedenza Ilari Filppula aveva calcato il ghiaccio della kermesse grigionese con la maglia del CSKA Mosca e soprattutto con quella del Lugano.
A 38 anni compiuti e con queste esperienze sulle spalle si può dire che il centro di Vantaa è uno dei massimi veterani del torneo di Davos: “È sempre un piacere essere qui a Davos – esordisce il numero 81 del TPS – il torneo è fantastico e si possono passare dei bei momenti. Inoltre c’è sempre un grande ambiente anche tra il pubblico, è veramente bello poter giocare questa competizione”.
Dopo la vittoria del KalPa Kuopio della scorsa edizione, il TPS non è certo giunto in Svizzera a fare da comparsa, l’obiettivo di ognuno è sempre quello di arrivare fino in fondo, e vale naturalmente anche per Filppula: “Chiaramente siamo qui per vincere il trofeo, ma abbiamo giocato solo una partita e oltre a noi ci sono cinque ottime squadre che si daranno battaglia per avere la meglio”.
Sabato il TPS di Filppula affronterà l’Ambrì Piotta, visti i trascorsi del centro in maglia bianconera, questa partita potrebbe avere un sapore speciale… “Ho sempre grandi ricordi dei derby giocati in passato contro i biancoblù e anche qui a Davos ci sarà da battagliare. Sarà una partita molto dura e dovremo dar fondo alle nostre energie per avere la meglio perché so che l’Ambrì sta giocando molto bene e non molla mai. Il mio periodo a Lugano? È stato veramente molto bello – continua Filppula – ho ottimi ricordi di tutto, la squadra, la società e naturalmente anche della bellissima città, è un posto che rimarrà sempre nel mio cuore. Non per nulla sono tornato a Lugano un paio di mesi fa per un periodo di vacanza durante la pausa del campionato”.
Ilari Filppula condivide il luogo di origine, Vantaa, con l’ex coach bianconero Sami Kapanen. Il numero 81 ha seguito le vicende bianconere e sa del periodo difficile che la squadra sta attraversando: “Ho seguito la squadra e so che al momento le cose non stanno andando come vorrebbero a Lugano. Con Kapanen non è funzionato ma so che è un coach molto stimato in Finlandia e molti giocatori apprezzano il suo modo di allenare, ad ogni modo l’hockey è così e ci sono periodi o situazioni diverse in cui anche la fortuna può fare la differenza. Sono comunque sicuro che Kapanen troverà presto un altro posto dove poter allenare ed avere successo e il Lugano tornerà dove deve stare”.