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Interviste

Fazzini: “Dimentichiamo questa vittoria e continuiamo a lavorare!”

LUGANO – Reduce da due trasferte da incubo a Kloten e Berna – con una differenza reti di addirittura 0-13 negli ultimi 100 minuti di gioco – il Lugano sabato sera ha potuto fortunatamente tornare a giocare una partita tra le mura amiche, fattore non da poco in questa stagione in cui sembra di vedere due squadre diverse a dipendenza di dove si giochi, anche a livello di attitudine.

Contro il Friborgo i bianconeri hanno finalmente portato sul ghiaccio “cuore, emozioni e un’attitudine battagliera e positiva” come chiesto dalla società attraverso il comunicato stampa di giovedì.

Luca Fazzini ci ha però spiegato che venerdì sera “non eravamo andati a Berna senza fame, il primo periodo eravamo in partita, ma il gol preso subito in avvio di secondo tempo ci ha tagliato le gambe e non siamo riusciti a tornare in partita. Sabato invece siamo andati noi in vantaggio, continuando poi a lavorare duro e alla fine si è visto che il risultato era dalla nostra parte”.

Quella con i burgundi, ad essere onesti non l’avversario più probante di questi tempi, è una vittoria comunque molto importante, una vera e propria boccata d’ossigeno sia per la classifica che per la fiducia della squadra di Shedden.

Ora però bisognerà cercare di dimostrare che non si è trattato di un fuoco di paglia, e bisognerà partire da qui per rilanciare la stagione. “Chiaro, adesso si respira un po’ di più” ci conferma sempre il numero 17 bianconero, “però sappiamo che nei prossimi giorni arriveranno altre partite importantissime. Ora dobbiamo continuare a lavorare a testa bassa, dimenticando immediatamente questa vittoria e già da lunedì tornare col fuoco giusto per i prossimi impegni”.

La squadra di casa ha potuto fare affidamento su degli ottimi special teams, trovando ben cinque reti con l’uomo in più e resistendo complessivamente quasi quattro minuti in doppia inferiorità numerica. La conseguenza è stata una larga vittoria nel punteggio, con il Lugano che non vinceva con almeno sette reti di scarto da più di quattro anni, ovvero dal 3 novembre del 2012, quando il Rapperswil fu addirittura battuto con un 9-0.

“È stata una bella serata per noi, volevamo avere una risposta soprattutto per i nostri tifosi che ultimamente, a giusta ragione, si erano lamentati. Volevamo giocare semplice, mettere sotto pressione il Friborgo e siamo riusciti ad andare in vantaggio immediatamente. Fin da subito abbiamo trovato il giusto feeling per continuare così, abbiamo applicato bene il sistema e alla fine è arrivata una vittoria che ci voleva”, ha continuato Fazzini.

La posizione di Shedden negli ultimi giorni aveva iniziato a traballare pericolosamente e la prestazione di sabato sera può anche essere vista come una vittoria per lui, a dimostrazione che la squadra crede ancora nel coach e che non esistono spaccature nello spogliatoio.

“Noi giochiamo per noi stessi, per la squadra, e Shedden fa parte di questa squadra, ne è il capo, quindi giochiamo anche per lui“, ha spiegato l’attaccante. “Non è che sabato sera abbiamo giocato diversamente da altre volte, solo che stavolta è andato bene tutto già dall’inizio. Ora dobbiamo dimenticare subito questa vittoria e pensare alla prossima partita”.

Fazzini, grande protagonista della serata con la sua prima tripletta da professionista, sta attraversando il miglior momento della carriera, iniziato con la doppietta nel derby di qualche settimana fa. Da tre partite inoltre è riuscito a conquistarsi quel posto nel top-six che un attaccante con le sue caratteristiche da sniper puro necessita. La notizia positiva è che il giovane attaccante bianconero è dunque finalmente riuscito a dare costanza alle sue prestazioni a suon di gol, ben sei in altrettante partite.

“Diciamo che pian piano sto iniziando ad avere fiducia. Sono felice di aver avuto la possibilità di giostrare con Tony e Linus (Martensson e Klasen, ndr)… Quando giochi con loro fanno la maggior parte del lavoro, e ti devi solo far trovare nel posto giusto. Il mio obiettivo adesso è continuare così e rimanere coi piedi per terra lavorando duro”.

Stuzzicato con l’affermazione che ora, continuando a giocare così, dalla prima linea non lo toglierà più nessuno, Fazzini conclude affermando che “io voglio sfruttare la mia possibilità, poi vedremo”.

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