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Interviste

Etem: “Lugano il posto giusto per sfruttare le mie qualità”

L’attaccante statunitense si presenta, tra stile di gioco “europeo” e le sue origini: “Il cognome che porto viene dalla Svizzera”. Ireland: “Un altro pezzo ideale per il nostro puzzle”

LUGANO – All’allenamento di martedì mattina alla Resega erano assenti gli ammalati Luca Fazzini e Phlippe Furrer, oltre all’infortunato Raffaele Sannitz (costato), Giovanni Morini e Massimo Ronchetti, questi ultimi impegnati con gli studi.

Per degli assenti dalla seduta mattutina al volto nuovo che ha attirato anche qualche curioso in più alla Resega, ossia lo statunitense Emerson Etem, il quinto straniero messo sotto contratto dal Lugano.

Queste le prime impressioni dell’ala nordamericana dopo il suoi primi giorni in Ticino: “Ho avuto bisogno di qualche giorno per riprendermi dal jet-lag, ma questa mattina abbiamo svolto un buon allenamento, ho ricominciato a sentirmi in forma e a riprendere il mio pattinaggio”.

Il 25enne spiega che Lugano non era per forza l’unica opzione per giocare in Europa, ma era altresì pronto a valutare diverse occasioni: “Da entrambe le parti abbiamo colto l’opportunità al volo, ma logicamente ero aperto anche ad altre soluzioni, il mio obiettivo era di ritrovare il mio gioco qui in Europa e quindi potevo vagliare diverse possibilità. Sono felice di essere qui, ho trovato un bel gruppo, ragazzi fantastici e non vedo l’ora di iniziare sul serio”.

Dell’hockey svizzero Etem conosce poco, ma le sue origini non nascondono un legame con il territorio elvetico. “È vero, non so molto del vostro hockey, anche se qualche giocatore lo conosco di nome, né tantomeno so parlare la lingua, ma dentro di me porto un legame con questo paese, dato che mio padre ha origini svizzere. Nel passato “Etem” era infatti il cognome svizzero“Item”, e fu cambiata l’iniziale per via della pronuncia inglese. Comunque ho avuto l’opportunità in questi primi giorni di vedere la città e devo dire che mi trovo veramente bene a Lugano”.

Nonostante le origini rossocrociate, Etem non ha ancora pensato ad un’eventuale passaporto svizzero: “Non so molto come funzioni la procedura, non ci ho mai pensato a dire la verità, e al momento conosco veramente troppo poco della cultura e della lingua di questo paese”.

La rottura del contratto con i Coyotes e la conseguente scelta di venire in Europa sono arrivate un po’ tardi per sperare in una chiamata dagli USA per i prossimi Giochi Olimpici, ma non c’è spazio per questi rimpianti: “Effettivamente la tempistica non ha coinciso e sarebbe stato bello poter partecipare ai Giochi, ma in quel momento dovevo pensare al meglio per me stesso e quel che è successo è successo. Ad ogni modo spero di potermi riguadagnare l’opportunità di vestire la casacca della nazionale, vedremo cosa succederà in futuro”.

Nonostante un inizio di carriera in NHL molto promettente (scelto al primo turno del Draft dagli Anaheim Ducks nel 2010), negli ultimi anni Etem non è mai riuscito a ritagliarsi un posto fisso nella massima lega mondiale: “Anche per questo ho scelto di cambiare e di confrontarmi con un hockey che esaltasse le mie qualità e le grandi piste europee possono possono essere l’ideale per la mia velocità e il pattinaggio. Non ho rimpianti per quello che è stato finora in NHL e non posso sapere cosa mi riserverà il futuro, ora sono solo felice di essere qui a Lugano“.

Un infortunio al ginocchio sinistro ha tolto dal ghiaccio il numero 11 bianconero per quasi tutta la scorsa stagione, ma ora la salute è definitivamente ristabilita: “È vero, ho saltato diversi mesi di campionato, ma molto tempo mi è servito per riprendere la forma fisicia che avevo perduto durante l’infortunio. Ora mi sto allenando e mi sento bene, il mio fisico risponde e sono pronto a partire”.

E sul tipo di giocatore che i tifosi vedranno in pista Etem si descrive così: “Veloce. Veloce e dinamico. Queste sono le mie principali qualità, mi piace sfruttarle per prendere il vantaggio sugli avversari, per uscire dagli angoli e puntare alla porta e credo che lo stile di gioco che troverò qui mi aiuterà molto”.

Qualità su cui in conclusione si esprime anche l’allenatore dei bianconeri, Greg Ireland: “Non conoscevo personalmente Etem, se non per averlo visto qualche volta in età giovanile con la maglia degli USA. Comunque trovo in lui un giocatore molto veloce e scattante, forte e che sa giocare il disco nello slot e andare davanti al portiere per segnare reti. Abbiamo sempre più bisogno di giocatori del genere – continua il coach – che sappiano giocare nello slot basso e attorno alla porta per cercare il secondo e il terzo tiro. Inoltre è un ragazzo positivo, con carattere ed orgoglioso, sono sicuro che porterà le sue qualità in questo gruppo”.

Nell’allenamento di martedì mattina non si sono visti schieramenti di line up, quindi non si sa ancora come verrà impiegato il nuovo arrivato: “Ci sono state tante assenze a questo allenamento e non era possibile schierare un line up offensivo ideale. Noi allenatori dobbiamo anche essere bravi ad inserire i nuovi in un gruppo collaudato, non bisogna avere fretta come un bambino con in mano un giocattolo nuovo. Vedremo come andranno gli allenamenti e i prossimi impegni, così da trovargli la collocazione ideale per sfruttare le sue qualità e per non portare via il posto a quei ragazzi che se lo stanno meritando, ma Etem rappresenterà un altro bel pezzo del nostro puzzle”.

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