DAVOS – Dopo la partita d’esordio che ha visto il Lugano vittorioso sui russi dell’Avtomobilist Yekaterinburg per 4-2, è toccato al Team Canada saggiare il ghiaccio grigionese.
Al cospetto della selezione della foglia d’acero i bielorussi della Dinamo Minsk, vincitori della Coppa Spengler nel 2009 e che annoverano tra le loro fila l’ex-bianconero Fredrik Pettersson (lo svedese lunedì sera è rimasto a riposo).
Nonostante un inizio a spron battuto ed un dominio quasi incontrastato, il Team Canada è pian piano calato alla distanza, concedendo spazio di manovra alla Dinamo che alla fine si è imposta col chiaro risultato di 7-4. Un Canada sprecone, che ha sciorinato un gioco quasi sublime in avanti, peccando però di concretezza al momento buono.
Tra le fila dei canadesi è stato schierato anche il biancoblù Cory Emmerton, che ha giostrato in linea con Campbell e McIntyre.
“Abbiamo avuto tante occasioni per chiudere la partita”, ci ha raccontato il numero 25 al termine dell’incontro “ma non siamo riusciti a farlo. Quando non si riesce a far propria la partita poi questa può prendere qualsiasi direzione, esattamente come successo contro la Dinamo Minsk. Dobbiamo assolutamente migliorare, abbiamo avuto abbastanza occasioni per permetterci di segnare più reti e vincere la partita, ma loro sono stati bravi a rimanere attaccati nel punteggio e a segnare quando hanno avuto l’opportunità”.
Cory Emmerton, nonostante la sconfitta il Canada ha mostrato a tratti, almeno offensivamente, trame di gioco bellissime, sfatando un po’ il mito che ci voglia qualche partita per trovare la giusta chemistry….
“Credo sia comunque dura, non abbiamo mai giocato assieme… Anche se ci siamo mossi bene ci vorrà ancora un po’ di tempo per conoscerci e capire al meglio come comportarci. È solo la prima partita, l’anno scorso le abbiamo vinte tutte mentre stavolta ripeterci sarà più dura. Abbiamo comunque tutte le possibilità per raggiungere la vittoria finale, che è il nostro obiettivo”.
Alla Spengler vieni schierato come ala, mentre ad Ambrì prendi il tuo ruolo naturale di centro. Come adatti il tuo stile di gioco alla nuova posizione?
“È un po’ differente, non sei così spesso vicino al disco e non arretri fin davanti alla porta, ma ha i suoi vantaggi. Ti permette di stare più vicino alla zona offensiva e iniziare il fore-checking. Devo comunque pattinare e muovermi tanto, che per me è un aspetto fondamentale. Ho dovuto adattarmi a giocare ala destra, ma non importa, faccio qualsiasi cosa per poter giocare e scendere spesso sul ghiaccio, in ogni posizione”.
Nonostante la Coppa Spengler sia un torneo amichevole, in Canada è seguita da milioni di spettatori. Sentite la tensione quando mettete la casacca con la foglia d’acero sul petto?
“Credo che ogni volta che indossi la maglia del Team Canada la gente si aspetta che tu vinca, e anche noi ci aspettiamo di farlo. È una di quelle regole non scritte, non cambia niente se si tratta di un torneo amichevole oppure no, tutti danno il massimo quando hanno questa maglia addosso, giocando al massimo. Questo torneo è molto divertente, per questo viene seguito da così tanta gente in Canada”.
L’anno scorso questo periodo è stato un po’ stressante per te, con la nascita di tua figlia. Quest’anno sei un po’ più tranquillo e puoi goderti al meglio l’atmosfera con tutta la famiglia…
“Certo, tutto sta cambiando così in fretta. Ora lei parla e cammina, si sta divertendo molto. Ho l’opportunità di passare un po’ di tempo in famiglia, è chiaramente diverso rispetto all’anno passato. L’hospitality del Team Canada sta facendo un lavoro fantastico, ospitando le famiglie e prendendosi cura di tutti. Abbiamo la possibilità di venire a Davos e goderci il cibo e l’accoglienza fantastica, oltre ad un hockey spettacolare. È quello che speravo succedesse, spero continui così per il resto del torneo”.
Non hai ancora un contratto per la prossima stagione, hai già iniziato a parlare con l’Ambrì Piotta per un possibile rinnovo?
“No, loro non hanno ancora detto nulla. La situazione è un po’ quella che è, credo che ci sia interesse da parte loro ma la squadra sta facendo fatica, dunque è difficile dire cosa succederà. Alcuni dei ragazzi hanno già firmato altrove dunque è una situazione un po’ difficile. Vedremo cosa succederà, ma devo tenere tutte le possibilità aperte e parlare con tutti, anche altri club. Non sono sicuro di cosa stia succedendo, a noi piace molto stare ad Ambrì, ma non sempre è una tua decisione”.
Martedì giocherete contro il Davos, sarà strano giocare contro il tuo compagno di squadra Adam Hall?
“(Ride n.d.r) Ho cercato di attirare la sua attenzione oggi all’allenamento ma mi ha completamente ignorato, dunque credo andrà così anche domani. È sempre divertente poter giocare contro un tuo compagno, spero di poter giocare anche contro Lukas e Thibaut. Durante la partita verrà fuori la competizione e dunque non penserò molto al fatto che ci sarà un mio compagno di squadra dall’altra parte, ma penso comunque che sarà divertente”.