(Photo swiss-image.ch/Nadja Simmen)
DAVOS – Difficilmente prima di Natale qualcuno avrebbe scommesso sulla vittoria del Ginevra Servette ma, supportati dal loro classico stile di gioco super difensivo ma estremamente efficace, gli uomini di McSorley sono riusciti nell’impresa di conquistare la finale della coppa Spengler da imbattuti.
Nell’atto conclusivo i romandi hanno superato gli a lungo spenti russi del CSKA di Mosca con il netto punteggio di 5-3 ed allo stesso tempo hanno pure soffocato sul nascere i sogni di giocatori e tifosi biancoblù, visto che l’Ambrì Piotta molto probabilmente sarebbe stato invitato alla prossima edizione del torneo se il Servette non avesse conquistato il trofeo.
I ginevrini – che hanno preferito schierare il giovane Mayer tra i pali lasciando a riposo uno Stephan superlativo nella semifinale col Canada – sono sembrati da subito più freschi e con Daugavins hanno sfiorato il punto d’apertura in power play. Sugli sviluppi della stessa superiorità numerica ci ha pensato Simek a portare avanti i suoi e ad incanalare sui giusti binari la finale, spedendo in rete un disco rimasto nello slot a seguito di una mischia.
Visibilmente sulle gambe i moscoviti hanno immediatamente incassato anche il 2-0 quando, in seguito ad un’incredibile disattenzione della retroguardia, Hollenstein è stato il più lesto a ribattere in rete un tiro parato di Romy.
Nel secondo tempo il dominio dei romandi è continuato senza troppi intoppi e, logica conseguenza, è giunto anche il 3-0 di Petrell che, tanto per cambiare, ha convertito in gol l’ennesimo disco vagante. Radulov e compagni hanno faticato terribilmente anche solo ad installarsi nel terzo e per Robert Mayer si è trattato principalmente di svolgere solo parate di ordinaria amministrazione.
(Photo swiss-image.ch/Nadja Simmen)
A chiudere virtualmente la partita ci ha poi pensato Romy che a sua volta ha spedito in fondo al sacco un rebound scaturito da una botta dalla blu di Vukovic. L’estemporaneo 4-1 di Saprykin, risultato di una delle poche fiammate offensive della formazione moscovita, ha ridato un po’ di vita ad un incontro che pareva già terminato.
In avvio di terzo periodo il CSKA ha riaperto la partita per davvero grazie a Frolov che, con una serie di finte da urlo, ha letteralmente portato a scuola la retroguardia del Ginevra, depositando poi il puck del 4-2 in gol a porta ormai vuota. Da quel momento sul ghiaccio c’è stata una sola squadra, con un CSKA che finalmente (con colpevole ritardo) ha messo tutto il suo cuore in pista schiacciando gli uomini di McSorley – a tratti anche fischiati dal pubblico – e sfiorando a più riprese il gol.
Gol che nonostante l’enorme pressione è caduto soltanto a poco più di 3’ dal termine e che per un attimo ha fatto sperare nell’impresa del CSKA. La speranza è però svanita poco dopo quando Daugavins – su assist del biancoblù Pestoni – ha messo a segno a porta sguarnita il punto del definitivo 5-3, regalando di fatto la coppa ai suoi.