AMBRÌ – C’è del rammarico sul volto del neoarrivato Cory Conacher, subito a punti alla sua prima uscita in biancoblù. Peccato, vien da dire, perché con la prova di venerdì l’Ambrì ha dimostrato di aver smaltito bene le scorie accumulate nel corso della pausa olimpica e, soprattutto, di credere ancora nel difficile obiettivo pre-playoff.
Eppure gli sforzi biancoblù non sono bastati per avere la meglio su un Losanna capace di colpire con straordinario cinismo e tempismo. “In effetti bisogna dar loro credito per averci colpito nei momenti peggiori della sfida, ovvero quando il momentum era dalla nostra e stavamo spingendo alla ricerca della rete”, ha commentato il canadese. “Nello spogliatoio c’è un po’ di delusione, perché la sensazione è di aver perso una grande occasione. Ci abbiamo provato intensamente, cambio dopo cambio, ma alla fine dei conti abbiamo pagato a caro prezzo i troppi errori commessi”.
L’Ambrì è tornato a giocare con la necessaria intensità, mostrando una chiara evoluzione rispetto alla trasferta di martedì a Losanna. Cos’è mancato stavolta?
“In primis la capacità di capitalizzare le tante occasioni da rete che ci siamo creati. Parlando con lo staff tecnico, è emerso come la sterilità offensiva sia un problema che attanaglia la squadra da inizio stagione. Chiaramente in partite tirate come quella di venerdì questi limiti pesano più del solito sul bilancio finale. Credo che però la squadra abbia lavorato nel modo giusto, e che per certi versi abbia avuto anche un po’ di sfortuna. Penso a quel gol deviato di pattino da Almond, oppure al controllo difettoso di Isacco Dotti causato dai rimbalzi del disco. Insomma, diversi episodi a nostro sfavore hanno spianato la strada al Losanna. Di positivo c’è che, pur andando sotto di due reti, la squadra non si è mai disunita e, anzi, ha continuato a crederci spingendo sino alla fine”.
A proposito della sterilità offensiva, il tuo impatto è già stato notevole con una rete in powerplay, un assist e tanto lavoro a tutta pista. Quali sono le tue impressioni dopo questa prima partita con la maglia dell’Ambrì?
“Anzitutto bisogna dar credito ai miei compagni di squadra, penso soprattutto all’assist di Bürgler che mi ha messo nella condizione di provare il tiro al volo. Nel corso della partita, poi, è andata sviluppandosi una buona intesa con i miei nuovi compagni di linea i quali in più di un’occasione mi hanno fornito ottimi dischi. È una squadra che lavora duro per recuperare il puck e liberare il compagno, e tutto ciò mi ha favorito”.
In Svizzera hai giocato per Berna e Losanna, due top team del nostro campionato, mentre ora sei approdato in una realtà radicalmente diversa. Quali le tue prime sensazioni?
“Sono rimasto colpito dall’eccezionale atmosfera che si respira in pista. Ho giocato a Berna, davanti a 16 mila persone, ma l’atmosfera della Gottardo Arena è diversa, più calda. Sono felice di essere giunto in una realtà così particolare, rispetto alle mie precedenti esperienze hockeistiche”.
Parlando del futuro, l’Ambrì rappresenta per te un’opzione per la prossima stagione?
“Sicuramente. Le prime impressioni sono ottime: al mio arrivo sono stato accolto davvero molto bene da staff tecnico e compagni di squadra. I trascorsi con Heim, Burren e Pestoni a Berna, poi, hanno sicuramente favorito la mia integrazione nel gruppo. Di certo al momento il mio focus è al 100% qui, in Ticino, dove la mia famiglia ha deciso di seguirmi e di trasferirsi con me. Diciamo pure che l’Ambrì rientra certamente nella lista di società per le quali potrei giocare le mie prossime stagioni”.